Il roveto

Cose turche


Dove va la Turchia? Ho letto che l’uomo che ha ridisegnato lo scacchiere degli equilibri politici nella regione, tra Balcani, Caucaso e Oriente è Ahmet Davutoglu, ministro degli esteri turco. Fino al 2009 l’accademico e ambasciatore è stato il consigliere-ombra di Erdogan e ha tratteggiato una nuova «visione» della politica estera turca, il cosiddetto “neo-ottomanismo”. Dallo scorso anno il professore, spesso criticato per l’ostentazione della sua fede islamica, è a capo della diplomazia di Ankara e non nasconde il suo progetto di dare una nuova architettura all’intera regione, nella quale la Turchia vuole svolgere un ruolo di primo piano. Davutoglu è l’uomo che ha ricucito il dialogo con la Siria, che ha fatto ripartire quello con l’Armenia (anche se la normalizzazione dei rapporti è ancora in stallo) e che ha rafforzato le relazioni con Teheran. Sembra una sorta di Kissinger alla turca...Un ritorno alle origini, per quanto possibile, dunque. Nel 2008 il 55% della popolazione turca non si sentiva parte dell’Occidente. Oggi quella percentuale è ancora più ampia e l’Europa è sempre più lontana. Ahmet canta: " Chi ha (D)avutoglu, (D)avutoglu, (D)avutoglu..., chi ha dato, ha dato, ha dato. Scurdammoce 'o passato (distruzione dell'Impero Romano d'Oriente, impalamenti, genocidio degli armeni, ecc.), simme ottomane, paisà".