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« Scoop | Sinistracultura » |
Non leggerò il romanzo di John Updike "Terrorista" (di cui ho letto la recensione) e mi rammarico che altri lo leggano, non tanto per quanto va in tasca al fecondo scrittore(di "Corri coniglio", "Coppie", ecc.), ma perché se ne compiace chi, come lui, non é capace di condannare il terrorismo islamico, sforzandosi, anzi, di comprendere e giustificare chi lo attua. Updike, difatti, fa del protagonista Hamad (sembra l'abbreviazione di Hamadinejad) un personaggio positivo, mostrando di condividerne il disprezzo verso il mondo (statunitense) che lo circonda, i cui personaggi sono tutti negativi, anzi spregevoli, membri di una società (occidentale) sciatta, meschina, atea, corrotta, quindi ributtante (ciò é vero in parte, purtroppo). Disprezzo verso i comuni cittadini "ridotti come insetti" a vivere il loro banale quotidiano "infilzati su uno spillo di coscienza". Infierisce Updike, demonizzando l'Occidente più di quanto esso meriti, a fronte dell'altra civiltà, di cui non vengono mostrati i lati oscuri e per noi inaccettabili (annullamento dell'individuo e del libero arbitrio, teocrazia e sharia, jihad, asservimento delle donne, ecc.). Insomma, non Updike, bensì Downdike.
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Inviato da: dinilu
il 26/10/2012 alle 00:15
Inviato da: dinilu
il 29/01/2011 alle 15:10
Inviato da: candydo
il 11/08/2010 alle 15:40
Inviato da: atakatun
il 11/07/2010 alle 17:34
Inviato da: dinilu
il 11/07/2010 alle 16:53