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Post N° 190

Post n°190 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da dinilu
 

Viaggiando sull'Orient Espress(o) n. 3 del 24 gennaio 2008. 
Geniale l'idea di Altan: visto che molti non arrivano alla fine del mese, accorciamo i mesi, facendoli di 20 giorni come quelli del calendario maya.
A.F. ci allieta l'esistenza come fa un raggio di sole tra le nubi nere rivelando che Baricco (prima della notorietà si chiamava Bapovero) ha scritto e diretto il suo primo film "Lezione 21". Perché non "Lezione 1"? Tra 20 film (lezione 2, lezione 3...) avrebbe potuto fare la "Lezione 21". Peraltro è in arrivo un altro capolavoro (il poliglotta Luca Giurato direbbe masterpiece), quello di Grimaldi "Caos calmo" (per gli iniziati/fans "ca-ca"), con Nanni Moretti, in gara al Festival di Berlino: sicuramente non manderà alla berlina il cinema italiano.
M. La. ci svela che "Mascalzone Latino cambia casa:  gli uffici amministrativi si trasferiranno dall'isola d'Elba a Milano. Ma Scalzone Oreste, invece, non cambia ideologia: sempre un po' trop PotOp.
Marco Travaglio, meglio Travprezzemolo per la sua ubiquità fisica e grafica, attacca Giuliano Ferrara per la sua crociata a favore della moratoria dell'aborto, citando con nobile e fine argomentazione pro domo sua, fautore della legge 194, l'aborto cui sarebbe stata indotta Veronica Berlusconi perché il feto era risultato, purtroppo, malformato. Per attaccare Ferrara, che ha citato Bobbio, contrario all'aborto come Pasolini, Marco (l'evangelista del messia, anzi "Iosono", Sant'oro) non esita a denigrare il filosofo torinese, citando i giudizi anche fortemente negativi su di lui espressi dallo stesso Ferrara in altre occasioni. Il fine giustifica il mezzo/giornalista, quale ritengo sia Travaglio appetto di Ferrara che lo sovrasta non solo di "mole" fisica, ma anche di intelligenza e cultura. Su certi camion leggo scritto "Invidia crepa". L'invidia, Marco, è uno dei sette peccati capitali.
A. Gio. riferisce che "secondo la Forleo Moratti (sindaco di Milano: ndr) può essere denunciata per il commercio di sostanze nocive" a causa dell'Ecopass, che permette a chi paga di accedere in città ed inquinare. Che trovata: pur di colpire la "nemica" Moratti si trascura che l'Ecopass, secondo i primi rilevamenti, ha sensibilmente ridotto il traffico e quindi l'inquinamento urbano a Milano. A Napoli, invece, non c'è alcun "commercio inquinante" di monnezza!
Michele Serra, l'amacato di Repubblica, ironizza sul Papa "dopo la (sua) dura reprimenda agli amministratori romani, accusati di non provvedere adeguatamente all'ordine pubblico e al decoro dei quartieri". Michele (sesto dopo l'Arcangelo, Bongiorno, Sant'oro, Cucuzza e Placido) dimostra un coraggio da leone, anzi da Leonida, contro Benedetto XVI. Mi piacerebbe mostrasse altrettanto coraggio (assieme al vignettista Vauro) per "osannare" l'ayatollah Ali Khamenei, che "regna" nella repubblica islamica dell'Iran, dove si impiccano, oltre i criminali comuni, i peccatori o atei/blasfemi o omosessuali e si lapidano le adultere.
Marco Damilano (DaMosca fino al 1989) titola "Prodi in ostaggio", perché "il ciclone Mastella si abbatte sul mondo politico nel giorno del via libera al referendum. E mette a rischio il governo". Conclude l'altro Marco "Mastella Clemente Mario, guardasigilli della Repubblica fondata su Ceppaloni". Meglio quella fondata su Porzus e sul triangolo rosso emiliano, sulle Brigate Rosse e sugli applausi ai carri armati sovietici in Ungheria prima ed a Praga poi.
Edmondo Berselli ci dà a bere ("La bomba Ratzinger") che "sarà il centrosinistra (sinistra-centro, Edmund) a scontare il disastro di immagine dell'affare-Sapienza". Certo, anche se i docenti (silliani/atei contro mariani/credenti) della "tavola di proscrizione antipapale" sono stati solo 67 e non 69, la situazione politica si è rovesciata lo stesso.
Giampaolo Pansa, Gipi per gli amici, titola il suo Bestiario "Paura e chiacchiere". Io sapevo di "chiacchiere e tabacchiere di legno", ma il tabacco da fiuto non usa più: oggi si fiutano cocaina ed eroina. Gipi bacchetta Luciano Violante "d'annata, color rosso antico" (mi sovviene di Pietro Nenni soprannominato "Rosso antico", come il brandy), al quale si è mossa "l'accusa di voler imbavagliare i giornalisti, di censurare l'informazione, di essere un nostalgico delle veline autoritarie". Manca solo l'accenno al KeGheBe ed ai Gulag.
Alessandro Gilioli fa un reportage dal Nepal dal titolo "Una valle senza reni", raccontando che "nella zona di Kavre c'è il più grande serbatotio di organi dell'India. Qui in tutte le famiglie c'è almeno un "donatore". Per fortuna o per minor disgrazia si donano solo i reni e non altri organi maschili: il paese dovrebbe chiamarsi, più appropriatamente, non Nepal, ma Neren.
Salto, per il fetore, "La grande alleanza rifiuti" (campani) ed approdo a "Università formato extra small" di Roberta Carlini. Con un ministro dell'Università extra small come Mussi (detto anche mezzo toscano, come Fanfani), l'Università italiana non può certo essere extra large.
Vittorio Malagutti scopre la "Cosca Malpensa", parlando di infiltrazioni della 'ndrangata nell'ex hub (ora divenuta buh!) lombarda: chi pensa male, spesso ci azzecca.
Enrico Arosio narra di una nuova biografia di Giuseppe Prezzolini, l'antitaliano per eccellenza, precursore di altri antitaliani, come Giorgio Bocca. Ricorda, tra l'altro, che Prezzolini, in un furioso litigio con Togliatti, che lo aveva definito "Meretrice venduta su tutti i marciapiedi", rispose: "Tu sei il pederasta passivo dei Russi". Passivo, povero Migliore.
Last but not least c'è EuGenio Scalfari, l'impareggiabile Filosofo-Politologo-Glottologo, nullum par elogium, il quale, nel suo "Vetro soffiato" (con quale orifizio?) "schifìa" Tony Blair, accomunandolo a Sarkozy ("tandem perfetto") e Berlusconi: "avremmo...la più famosa terzina". Certo Buon Genio, anzi Bennato, una terzina sicuramente non al livello di quella Ulbricht/Kadar/Ceausescu dei bei tempi di Togliatti/Longo/Ingrao/Pajetta & compagni duri.

 
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