Il roveto

L'Uomo (di Montenero di Bisaccia) della Provvidenza

Antonio Di Pietro dice no all'appello del presidente Giorgio Napolitano, che ha auspicato «un clima più civile, corretto e costruttivo tra governo ed opposizione». Lo stesso leader dell'Idv (Italia dei veleni) ha speso 40 mila euro di soldi pubblici (compresi i miei) per una "paginata" anti italiana (Tonino è pure anti italiano, cioè contro la lingua, la sintassi e la grammatica italiana) sul quotiidiano inglese Guardian, al quale ha scritto: "Caro Guardian, mi scuso a nome dell'Italia per la reazione prevedibile del Premier e del Ministro degli Esteri. The Guardian è un prestigioso giornale. In Italia questo governo non è abituato al contraddittorio, né tantomeno a sentirsi dire la verità".
Innanzi tutto è Toninodiecicaseduemasserie  a non dire la verità.
Il senza peccato (che può scagliare, di pietre, la prima, la seconda, la terza...all'infinito) non può scrivere, difatti, "a nome dell'Italia", cioè di tutti gli italiani (me compreso) che per molta parte (anche nel Pd) non lo gradiscono, anzi non lo sopportano, ma a nome dei suoi elettori (indubbiamente l'élite, la crema del popolo italico, forse persino dotati di due narici in più degli altri, per captare meglio l'odore del crimine) ed estimatori (del calibro di Travprezzemolo, Sant'oro e Orlando il paladino del palacontadino). Premier e presidente della Repubblica deve ancora diventarli: alla Provvidenza c'è limite, all'ambizione di Tonino, no.
Il Guardian (mi sovviene il figliol prodigo che fu costretto, dopo aver dilapidato i beni ricevuti dal padre, a fare il guardiano dei porci), dopo aver preso "una colossale cantonata" (confondendo il G8 con il G20) è stato definito da Berlusconi "un piccolo giornale". Mi sovviene del bellissimo film di Akira Kurosawa: "Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure". Il Guardian è il piccolo giornale della grande cultura ("prestigioso", appunto), come quella di Di Pietro, suo assiduo lettore in originale.