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Messaggi del 17/03/2008

Post N° 425

Post n°425 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dinilu
 

Sicut erat in votis. È stata archiviata l'inchiesta nei confronti del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, indagato nell'ambito di un'inchiesta per i rimborsi elettorali dell'Italia dei valori. Il giudice per le indagini preliminari non ha accolto le richiesta del pm romano, Giancarlo Amato, che si opponeva all'archiviazione e contestava a Di Pietro i reati di appropriazione indebita, falso in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Di Pietro aveva presentato una serie di documenti per dimostrare l'insussistenza delle accuse mossegli da Mario Di Domenico, esponente dell'Idv fino al 2003, sui rimborsi di 22,5 milioni di euro ottenuti dal partito. Di Domenico aveva sostenuto di non essere stato presente quando il 31 marzo 2003 era stato firmato il verbale di assemblea con cui si approvava il bilancio per ottenere i rimborsi. Allora Di Domenico era presente ed aveva firmato, ma non ricordava. Succede agli smemorati, di Collegno e di Col(le)ferro. Dalla vicenda un film "Mai di domenico", remake di "Mai di domenica".
Di Pietro, il più amato dagli italiani, tranne il pm Amato, è sempre più immacolato. Molti nemici, molto onore. Molte accuse, molti scagionamenti. Il diamante non si scalfisce, ma splende sempre di più, acquistando Valore, d'Italia e non solo.

 
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Post N° 424

Post n°424 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dinilu
 

Il Wangelo (Walter Vangelo) secondo Matteo. Matteo Colaninno, capolista per il Pd in Lombardia, ha ben chiara la sua «missione» in questa campagna elettorale: «Rappresentare il nord e i ceti produttivi» nel progetto veltroniano per la nuova Italia. Poi aggiunge: «Bisogna colpire chi cerca di sfuggire al fisco e premiare chi invece è sempre stato corretto».
Ma quale era la missione di Colaninno senior, Roberto, quello della "razza padana" con Gnutti ed altri bresciani, quando fecero nel 1999 la scalata alla Telecom?
Quella è stata fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione a leva finanziaria (comprare Telecom con i soldi di Telecom), mai operata in Italia. L'operazione riescì, però creò un debito di oltre 30 miliardi di euro nei conti di Telecom Italia, che dopo 10 anni si trova ancora schiacciata da quel macigno.
Nel 2001 Roberto il Guiscardo vende la Telecom a Pirelli e Benetton creando una notevole plusvalenza (1,5 miliardi di euro) nelle casse di Bell, la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno e Gnutti ottennero il controllo di Telecom scaricando il solo debito su Telecom. Per questa plusvalenza la società è stata indagata per evasione fiscale e multata dall'  Agenzia delle Entrate per 1,937 miliardi di euro. L'accertamento con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioni ad un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al Fisco/Visco solamente 156 milioni.
A Matteo, folgorato sulla via di Roma da Walter Veltroni (WaVe, l'Onda, lo Tsunami della politica italiana), chiedo se tutto ciò è stato, eticamente e fiscalmente, corretto.

 
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Post N° 423

Post n°423 pubblicato il 17 Marzo 2008 da dinilu
 
Tag: Past

Maurizio Belpietro su Panorama stigmatizza, a malincuore, che "la classe dirigente e intellettuale (italiana è) proiettata non nel futuro, ma soltanto nel passato". Condivido, anche se il Carducci verseggiava "sol nel passato è il bello, sol nella morte è il vero".

 
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