Il roveto

Post N° 467

Firenze. Rita, 56 anni, fa la centralinista ed è cieca. Venerdì, all'angolo di piazza del Duomo, è inciampata su un mendicante sdraiato per terra. E' caduta e si è sfracellata la bocca, ha perso il bastone, quello che usa per camminare, per farsi strada tra la gente. in via Calzaiuoli è stata soccorsa da una pattuglia di poliziotti. Sabato, Rita ha fatto denuncia ai vigili urbani, ma il mendicante era di nuovo al suo posto. Nessuno tocchi Caino e nessuno tocchi il Mendicante (magari parte di un racket).

Post N° 466

Motti (morti in siculo).
Tasse: pagare tutti per pagare meno (ora rovesciato in pagare meno per pagare tutti).
Sindacati: lavorare tutti per lavorare meno, anzi lavorare meno per lavorare tutti. Regola da sempre osservata dai pubblici dipendenti.

Post N° 465

Anno Zero, anzi doppio zero ("00" come "wc") per le parolacce di Vauro, di lunedi 31 marzo. Un maxi spot a Grillo e tutti contro Berlusconi, dal gigante genovese (omicida involontario e milionario in euro, ville comprese) allo pseudo oppositore della sinistra Casini (genero di Caltagirone, più nero di Ciarrapico), foglia di fico (Pierferdi è "fico") per accampare la par condicio santoriana 
L'uro era un bovide che scorrazzava nelle pianure europee ai tempi di Otzi, l'uomo di Similaun, il quale per dare del cornuto ad uno gli gridava: "Va, uro...".
Vauro snocciola vignette anche feroci, l'ultima delle quali, contro Berlusconi, è volgarmente offensiva, da querela.
Mastella, prosciolto da Wy not, accusa di essere stato distrutto in certe trasmissioni. Ricordo che una volta se ne andò da Anno Zero.
Berlusconi vaneggiava di "uso criminoso della tv pubblica". Folle e maligno.

Post N° 464

Diminutivi e vezzeggiativi.
*Il Ministero delle Finanze tarda a distribuire i modelli 730/08 (per la dichiarazione dei redditi 2007) gratuiti, costringendo a comprarli da Buffetti. A Visco dedico graziosi rabbuffi, cioè rabbuffetti.
*Floris è un piccolo Sant'oro (Michele ha preso soldi bipartisan da Mediaset e Rai), cioè un Sant'orino.

Post N° 463

Presa di posizione sulla repressione in Tibet da parte dell'Unione Europea. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, ha espresso il «forte malcontento» del suo governo rispetto all'atteggiamento assunto dai Ventisette. «Il Tibet è un affare completamente interno della Cina», ha tagliato corto Jiang, che ha aggiunto «Nessun Paese straniero o organizzazione internazionale ha il diritto d'interferire al riguardo».
Il Tibet era uno Stato sovrano prima che la Cina di Mao lo invadesse con 500.000 soldati armati di cannoni e mitragliatrici contro poche migliaia di tibetani armati di fucili, spesso ad avancarica. Dopo aver trucidato 1.200.000 tibetani, sostituendoli con cinesi, i quali ora sono la maggioranza della popolazione, il Tibet è divenuto una provincia cinese, "affare interno della Cina".
L'arroganza della forza e, purtroppo, della consapevolezza dell'impunità.
Difatti, i ministri degli Esteri degli Stati membri della Ue riuniti in Slovenia hanno lanciato un appello al regime della Repubblica Popolare per un «dialogo costruttivo» con i manifestanti tibetani, escludendo però qualsiasi ipotesi di sanzioni economiche e lo stesso boicottaggio della cerimonia d'apertura ai Giochi Olimpici Estivi di Pechino 2008, in programma ad agosto: il ruggito del topo.

Post N° 462

Gianluca M. scrive a Severgnini: "Con tutto il rispetto per la tua idea Beppe, se quella domenica (delle votazioni: ndr) c'è il sole io porto mio figlio al mare". Bravo, Gianluca: dopo le elezioni avrà le stesse delusioni/fregature, ma in compenso una precoce abbronzatura.

Post N° 461

Pierferdi Casini, il genero di F.G. Caltagirone, è ubiquo: prima va ad "Anno zero" a dare man forte, contro Berlusconi, a Sant'oro and clan, a Dario Franceschini e alla "capa" della Sinistra critica; poi va a "Porta a Porta" a fronteggiare Maroni. Ripete le stesse cose, imparate a memoria, come le poesiole della scuola elementare: il commosso ricordo del padre, il quale alle elezioni "cambiava", era "teso" per l'emozione di votare (Dc o Pci?). Che papà, che senso civico, che memoria! Talis pater talis filius e buon sangue non mente.