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Messaggi del 02/01/2016

Ballarò(ssa)

Post n°5402 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

Nel 2008, ad un numero speciale di Ballarò(ssa), con il titolo affabulatorio "C'erano una volta", erano presenti alcuni figli di assassinati dalle Brigate Rosse. 
Tra questi uno dei figli di Luigi Calabresi, Mario, il quale, giornalista, faceva il corrispondente de "La Repubblica", dove scriveva anche Adriano Sofri. Nessun imbarazzo. Mario, l'anno precedente, su l'Espresso, raccontava che ebbe a dire: "Non potrei lavorare neanche a <> e neppure al <Foglio> di Ferrara...", nonché di aver detto a Berlusconi, da lui intervistato,: "..la vita é imprevedibile; si può diventare comunista senza saperlo e per giunta nel Ventunesimo secolo (sic)". Forza d'animo ed intelligenza dell'uomo e del giornalista, il quale aveva preferito "voltare pagina nel rispetto della memoria" (del padre), il quale fu definito "commissario torturatore", additato dalla sinistra come responsabile della fine di Pinelli e quindi "condannato" a morte: pena capitale eseguita da Pietrostefani su mandato di Sofri, poi "collega" di Mario. Quest'ultimo, nel XXI secolo, sembra immemore (come la spoglia di Napoleone) di cento milioni di morti causati dal comunismo (di Stalin, Mao Zedong, Pol Pot, Ulbricht, Kadar, ecc.), di 20.000 "fascisti" (compresi preti e ragazzine di 13 anni) ammazzati dai partigiani comunisti nel dopoguerra nel triangolo rosso emiliano (Pansa "Il sangue dei vinti"), degli infoibamenti di italiani, anche vivi, ad opera di partigiani comunisti titini, delle brigate rosse che hanno ucciso e ferito centinaia di persone, tra cui il bravo giornalista (non de La Repubblica) Walter Tobagi. Proprio di Tobagi parlava Mario Calabresi, che ricordava pure suo nonno (morto di ictus tre anni dopo l'assassinio del figlio Luigi) e ci faceva sapere che, sulle montagne della Val d'Aosta, ebbe la rivelazione, si "svegliò" (come Buddha), ebbe coscienza che "era giusto...voltare pagina...". Chissà se ha voltato pagina pure Sofri. Non hanno voltato pagina, sicuramente, la Lioce, Scalzone, Lollo, Battisti, Negri, la Balzerani, Piperno e tanti altri.

 
 
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Caos calmo

Post n°5401 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

Otto anni fa ci fu gran battage, anche pubblicitario, sul masterpiece di Antonello Grimaldi "Caos calmo" con Nanni Moretti e Isabella Ferrari, tratto dall'omonimo romanzo best seller di Sandro Veronesi (mica parente di Umberto?). Già il titolo è un capolavoro, un ossimoro che da solo vale tutto il romanzo. Il film sarà messo in Berlino, intendo il Festival di Berlino, mirando all'orso d'oro con il glimaldello della scena hardcore (Totti, "is nauue", traduce poeticamente "cuore che arde").
Il film, dice chi l'ha visto, "ruota", anzi fa "perno" sulla scena centrale in cui Nanni assale proditoriamente (omofonia con Prodi) e possiede i quarti posteriori di Isabella, facendo perno nell'ostio non ostile, ma accogliente, mostrando il suo lato migliore e più fotogenico, quello "B" (non sarebbe più preciso "C"?). Chi l'ha visto (anche Federica Sciarelli?) giura che il lato "B" di Nanni, ostensivo ed ostentato, è molto più espressivo del lato "A".
Io non ho "visionato", nè vedrò mai "le chef-d'oeuvre", che sicuramente, per la scena della sodomizzazione, diventerà un "cult", anche senza la "t".

 
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Vite parallele

Post n°5400 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

*Antonio Di Pietro (il pm di Mani pulite") doveva ripulire l'Italia, eliminando tutte le macchie che la deturpano: l'Omino bianco della politica italiana.
Barack Obama ripulirà gli Usa, eliminando le macchie della gestione Bush: l'Omino nero della politica americana.
*O gran bontà dei cavalieri moderni, scriverebbe oggi l'Ariosto. Ma c'è cavaliere e cavaliere.
Berlusconi, il cavaliere dalla triste figura: non Don Chisciotte, però, ma il suo contrario, quasi un don Caciotta.
Di Pietro, il cavaliere senza macchia e senza paura. Ogni giorno: sorge il sole, canta il gallo, il prode Tonino monta a cavallo, come Lancillotto o Ivanhoe, o sul cigno come Lohengrin; tuttavia costoro, tutti insieme, non valgono lui, per la sua audace, adamantina intemeratezza.
Egli, difatti, è il padre di tutte le battaglie per la virtù e la giustizia.
Se fosse vissuto al tempo di Gesù, questi lo avrebbe preso come discepolo, preferendolo a Simone, al posto del quale, senza necessità di trovare un nuovo nome, come predestinato (nomen omen), lo avrebbe investito: "Tu es Di Petrus...".

 
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Vite parallele

Post n°5399 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

Vite parallele ovvero chi la dà a bere al popolo crasso.
Tommaso Aniello detto Masaniello.
Beppe Grillo detto Berillo (senza corindone e diamante).
Tonino Di Pietro detto Todietro.
I poveri di spirito si consolano con lo "spirito" dei poveri: la demagogia. 
Il blog di Beppe Grillo è frequentato da 500.000 visitatori al giorno: tutti quelli che hanno letto attentamente "La fattoria degli animali" di G. Orwell e "Una giornata di Ivan Denisovic" di A. Solgenitsin, ma non la dichiarazione dei redditi del "povero" Beppe.

 
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Vite parallele

Post n°5398 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

Vite (non morotee convergenze) parallele.
*Vittorio Gassmann, grande attore, talora istrionico e spaccone, talora gigione, sempre consapevole della propria prestanza fisica e recitativa, in una puntata de "Il mattatore", citando le attività/opere altrui, intercalava "Io, faccio buchi nella sabbia".
Marco Travaglio, detto anche Travprezzemolo per la sua ubiqua presenza qui e lì, dal fiuto infallibile per i soldi di Berlusconi (ma non per quelli di De Benedetti, Marchini, Soru, Di Pietro, scatole di scarpe, ecc.; Snasaculo è un personaggio di Gargantua e Pantagruele dall'odorato finissimo), ricercatore e scavatore di archivi penali, potrebbe dire: "Io, faccio buchi nella palta".
*Vittorio Gassman, formidabile lettore di testi poetici e drammatici, da Dante a Shakespeare, a D'Annunzio. Dotato di autoironia, scrisse libri autobiografici : "Memorie del sottoscala" (memore delle "Memorie dal sottosuolo" di Dostoevskij) e "Un grande avvenire dietro le spalle".
Roberto Benigni, guitto inimitabile (Totò era un principiante al suo cospetto), immenso regista e attore (accanto alla superba moglie, espressiva come un pappagallo impagliato), sublime cantore dei versi danteschi, un Alighieri redivivo (un Alighoggi), somigliante al fiorentino persino nel fisico, massime se "laureato" con foglie di basilico o di verza.
Si mormora che stia scrivendo (non la quarta cantica della "Divina Comoedia", ma) la "Umana Commedia", anch'essa in tre cantiche: l'Inferno del Capitale, il Purgatorio della Borghesia, il Paradiso della Classe Operaia/Contadina, che termina così: "il Marx che muove il sole dell'avvenir e l'altre stalle".

 
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Povertà

Post n°5397 pubblicato il 02 Gennaio 2016 da dinilu

Toh! Non siamo mai stati così "ricchi". Il grafico dell'anno che mostra il crollo della povertà globale. Non è vero che i poveri sono sempre più poveri. Diminuisce la povertà economica, ma in compenso aumenta la povertà di spirito.

 
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