Il Salotto

Il Visitatore. Dio fa visita a Freud


Oggi vi voglio proporre una bellissima opera teatrale, molto coinvolgente.Il visitatore è una commedia di E'ric-Emmanuel Schmitt rappresentata per la prima a volta a Parigi nel 1993Il testo è stato poi tradotto e rappresentato in 15 lingue e in oltre 25 paesi. In Italia è stato messa in scena nella stagione '95/'96 da Turi Ferro e Kim Rossi Stuart per la regia di Antonio Calenda. Nel 2013 il testo è stata rimesso in scena da Alessandro Haber e Alessio Boni e ora in tour nei teatri italiani. In quest'opera si svolge il dialogo fra Sigmund Freud e un misterioso visitatore, che compare all'improvviso. La trama si inquadra nell'aprile del 1938, l' Austria è annessa alla Germania del Reich, Vienna è ormai occupata dalle truppe della Gestapo fanno da sottofondo a un ipotetico dialogo fra il Dott. Freud e il visitatore.Il dott. Freud indeciso se partire da quella situazione irreale, o restare a contrastare i nuovi signori del mondo (i nazisti), è torturato da un tumore alla gola, in preda a una crisi esistenziale, intreccia un dialogo serrato con lo sconosciuto visitatore che a poco a poco svelerà la sua identità e i suoi intenti.Nel salotto del famosissimo dr. Freud c'è nientemeno che Dio, calato nei panni di un misterioso e inquietante visitatore introdottosi nella sua casa, che s'inginocchia, si abbassa e si fa umile al cospetto di quell'uomo. Lo tiene stretto mentre questi parla dei suoi dubbi; lo guarda dal basso verso l'alto, con tenerezza e determinazione. Perché, quell'inquietante signore comparso all'improvviso a fare visita al padre della psicanalisi, è un pazzo che dice di essere Dio in persona? O è Dio, che gioca a sembrare un pazzo? O è veramente uno squilibrato scappato dal manicomio? E' forse un matto che può permettersi di dire verità scomode. Sono quelle che, fino a allora, ha continuato a porre al suo interlocutore, il razionale e ateo dichiarato, Freud, col quale ingaggia un corpo a corpo verbale, un duello di opinioni, di pensieri, di concetti, che sollevano dubbi, riflessioni, ripensamenti. Sull'esistenza di Dio. Sul Bene e sul Male. Sull'amore, la religione, la libertà, la storia, il senso della vita. Insomma, sui massimi sistemi.E inevitabilmente ci coinvolge, patteggiando ora per l'uno, ora per l'altro nell'identificarci dalla parte di chi crede o di chi è scettico, di chi si ostina a negare l'esistenza di Dio e di chi invece si lascia andare ad ammetterne la presenza, a sentirne il bisogno struggente. Tutto questo si svolge dentro la cornice storica della tragedia del nazismo. Tutto in una sera. Quella del 22 aprile 1938.  .