Il Salotto

Sulla morte...


 
Emily Dickinson Proprio sul tema della morte la poetessa è sempre tornata ricorrentemente, ostinatamente.  Alla dolorosa certezza della morte contrappone la speranza dell’immortalità che consentirà a ognuno di noi di ricongiungersi con le persone amate.  Non ho mai visto il mare -Ma dell'erica so bene l'aspettoE un'onda so cos'è -Non son mai stata con Dio a parlare Né a far visita in cielo -Ma del posto son certaCome avessi il biglietto -Diverso è il punto di vista di Giosuè CarducciPianto AnticoL'albero a cui tendeviLa pargoletta mano,Il verde melogranoDa' bei vermigli fiorNel muto orto solingoRinverdì tutto or ora,E giugno lo ristoraDi luce e di calor.Tu fior de la mia piantaPercossa e inaridita,Tu de l'inutil vitaEstremo unico fior,Sei ne la terra fredda,Sei ne la terra negra;Né il sol piú ti rallegraNé ti risveglia amor.La morte è perciò totale desolazione per chi, come il Carducci, non crede alla sopravvivenza dell'anima , ma ha una concezione materialistica del mondo.Molto vicina al sentire della Dickinson è Emily Bronte. La vita, la Natura, la Morte: non teme che  sia la fine di tutto. Tratto  da Cime Tempestose:"Indugiai tra quelle tombe, sotto quel cielo benigno,osservai le falene volare tra l'erica e le campanule, ascoltai il vento dolce soffiare tra l'erba; e mi chiesi come si potesse immaginare un sonno inquieto per chi dormiva in quella terra serena"