Il Salotto

Elisabeth Barrett e Robert Browing


Elisabeth Barrett nacque nel 1806 a Durham.Robert Browing nacque a Canberwell, 7 Maggio 1812. Entrambi poeti famosi britanniciStoria d’amoreBrowing scrive ad Elizabeth senza conoscerla  per complimentarsi dei due  libri  di poesie  “ poems” del 1844. La poetessa nel 1938 (32 anni) aveva già pubblicato la raccolta “The Seraphim and Other Poems”. Robert, senza conoscerla come donna, ma come semplice  ammiratore  invia  una  lettera  ad Elizabeth  con una dichiarazione d’amore, alquanto sfrontata e un po’ spregiudicata, dicendo “ amo questi versi con tutto il cuore e amo anche voi”. (I love your verses with all my heart, dear Miss Barrett…..and I love you too)    E non solo, fu spinto anche a volerla incontrare presto. Da lì inizia un epistolario di grande interesse che si prolunga per  un anno e mezzo tra il gennaio 1845 e il settembre 1846.e i due si innamorano pazzamente.La storia di Elizabeth e di Robert a quel punto diviene romanticamente vera. Si sposano di nascosto, contro il volere del padre di lei, e fuggono a Firenze.
Elizabeth e Robert vissero il loro idillio a Firenze in Casa Guidi divenuto poi museo situato tra piazza San Felice e via Maggio. Qui nacque il figlio Pen   1849Anche se i Browning si spostavano spesso in Inghilterra, a Parigi a Roma, a Siena la loro dimora principale fu questa fino alla scomparsa di Elizabeth nel 1861, anno in cui Robert lasciò la casa e si trasferì a Venezia, dove morì nel 1889 Una curiosità letteraria. La scrittrice Virginia Wolf dedicò un libro alla biografia di Elisabeth Barrett però dal punto di vista dell'amato cane della poetessa ,Flush. ( Flush. Biografia di un cane. Del 1933)Flush è infatti il nome del cocker spaniel di razza purissima che la sua prima proprietaria donò a una giovane Elisabeth in un periodo particolare della sua vita in cui la scrittrice  vive in condizioni di semi-infermità per una malattia sconosciuta di natura psicosomatica che la costringe a letto per la maggior parte del tempo. E fu amore a prima vista.Al quale si aggiunse poi quello per il suo adorato Robert La prima volta che lui mi baciò, baciò solamente le dita della mano che scrive, che si fece così più delicata e bianca, restia al mondo ma non coi suoi.  ” Senti?”, al brusio degli angeli. Ora io non vorrei un anello di ametista alla vista più puro di quel bacio. Fu più in alto il secondo e, cercando la fronte, si perse una metà sopra i capelli. O dono supremo! Crisma d’amore che con benefiche dolcezze precede la vera ghirlanda d’amore. Il terzo fu deposto, perfetto, sulla mia bocca, e fin d’allor superba, io ripeto:”mio unico, mio amato!da “Sonetti dal Portoghese”