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DA "LIFEGUARD"


“Lifeguard” è la nuova rivista dell’AIMS (Associazione Italiana Maestri di Salvamento), della quale già sono usciti due numeri più uno speciale. Essa è distribuita ai Maestri di Salvamento e alla società.La rivista tratta più che altro del salvataggio, delle sue tecniche e del primo soccorso, ma nei prossimi numeri ci sarà una parte (sette pagine) dedicata al Salvamento Agonistico (in realtà già presente nell’ultimo numero uscito). Questa parte è curata dal CT della Nazionale Assoluta Antonello Cano e dal sottoscritto.Nel prossimo numero, che uscirà ai primi di giugno, ci sarà una presentazione del Salvamento Agonistico, e poi si parlerà dei Campionati Italiani di Riccione e dei Campionati Europei di Tenerife. Proprio a proposito di questi ultimi, ci saranno due interviste da me realizzate, una ad Antonello Cano, l’altra a Federico Pinotti, che riportiamo di seguito.    LE PAROLE DEL TECNICO Essendo alla guida della Nazionale di Salvamento dal 1980, è il CT più longevo che abbiamo in Italia. Giovanni Antonio Cano, noto a tutti come Antonello, nei suoi 27 anni di direzione dei più forti salvamentisti dello stivale, prima degli ultimi Campionati, vantava già la vittoria di quattro titoli europei assoluti (1986, 1988, 1992, 1998), sei titoli europei juniores (dal 1997 al 2002), due World Games (1983 e 1987) e un Mondiale FIS (1995). Poi, con l’ingresso nel programma internazionale delle gare oceaniche, l’Italia è un po’ indietreggiata, pagando la mancanza di esperienza in queste gare rispetto ad altre nazioni. Ma agli ultimi Europei, l’Italia ha superato anche questo, andando a vincere il suo quinto titolo europeo. Qual è il quadro che traccia Antonello Cano a seguito dei Campionati? Quali sono state le sorprese e da chi ci si aspettava di più? Innanzitutto vanno fatti i complimenti a tutta la squadra. Tutti hanno dato il massimo per raggiungere questo così importante obiettivo, sul quale contavamo. Quindi, prima di tutto, promossa a pieni voti la squadra.La sorpresa più gradita è stato il record del Mondo di Erica Buratto nei 200m Ostacoli, un’eccellente prestazione che non mi sarei aspettato da parte di un’atleta che ha poi svolto al meglio tutto l’Europeo. L’uomo dei Campionati è stato comunque Federico Pinotti, che già nel corso della stagione aveva mostrato il suo grande stato di forma, e poi agli Europei lo ha pienamente confermato, vincendo quattro ori individuali con un record mondiale. Poi un plauso ai giovani, Simone Procaccia ed Eleonora Chirieleison, che sono stati molto ben accolti dai loro compagni di squadra e da tutta la Nazionale, e poi, con i risultati, hanno ripagato la fiducia che era stata data loro.Ci si aspettava di più da Paolo Russo, che era alla sua prima esperienza internazionale e ha pagato da una parte lo scotto dell’emozione, dall’altra la foga che lo ha portato a pensare di più a tirare piuttosto che ad alzare il manichino, collezionando così due squalifiche per affondamento. Sono errori che comunque ad un debutto in una manifestazione così importante possono esserci e potrebbero anche essere giustificabili. Anche Elena Prelle, che generalmente è la trascinatrice della Nazionale, non è stata all’altezza come altre volte. E, cionostante, la classifica a squadre femminile è stata vinta. Sì, e questo è molto indicativo. Riguardo Elena, sta avendo una stagione pesante, e, complice un suo periodo di calo, ha commesso errori che non aveva mai fatto in passato. Può capitare a tutti, anche ad una grande atleta come lei, che – sono sicuro – si riprenderà al più presto e ritornerà in fretta ai vertici. L’Italia è la nazione d’Europa più forte e già lo dimostrò al Rescue lo scorso anno, quando giunse quarta: ora davanti ci sono però Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. Come si prepara l’Italia al Rescue 2008? E quali sono gli obiettivi? Ai Campionati appena svoltisi, abbiamo dimostrato un netto miglioramento nelle gare oceaniche, ma è ovvio che c’è ancora da migliorare. Sono in programma vari collegiali, nelle quali cercheremo, tra l’altro, di affinare la tecnica nella Tavola e nella Canoa.Riguardo al prossimo Rescue, già confermare il quarto posto sarebbe un buon risultato. È ovvio comunque che si cercherà almeno di avvicinare i Paesi da te menzionati, ancora molto più forti di noi in acque libere. Diciamo che il quarto posto sarà l’obiettivo minimo per il 2008. Prossimi appuntamenti?Ci sarà dal 14 al 17 luglio il Trofeo Internazionale Nivea Cup, quindi ad inizio settembre gli Europei Juniores in Francia, e poi a novembre il tradizionale appuntamento con la Coppa di Germania. E allora, non resta altro che augurare “in bocca al lupo”!   LE PAROLE DEL CAMPIONE Ex millecinquecentista, approda al Salvamento a fine 2003. Nel 2004 l’importante passaggio alle Fiamme Oro Roma e nel 2006 il debutto in Nazionale. Oggi Federico Pinotti è il salvamentista italiano ed europeo del momento (aspettando di vederlo gareggiare a livello mondiale). Basta guardare i suoi risultati per rendersene conto: primatista mondiale del Percorso Misto e del Trasporto Manichino (in quest’ultima gara ha buttato giù oltre un secondo al record precedente, e un secondo su 50 metri è davvero tanto), primatista europeo del Nuoto con Ostacoli, e adesso anche campione europeo delle tre precedenti gare oltre che della gara oceanica del Frangente. Allora, Federico, quattro successi a Tenerife! In tre gare, Nuoto, Manichino e Misto, partivi da favorito, visti i tuoi risultati alla German Cup e ai Campionati Italiani; nel Frangente invece no. Hai affrontato le varie gare con lo stesso spirito? E dopo, è maggiore la soddisfazione di riconfermarsi dove si era già vinto o invece quella di ottenere un traguardo più inaspettato? E poi ancora, in piscina puntavi a qualcosa in più della vittoria, già alla vigilia? I riscontri cronometrici degli ultimi mesi, sia a livello internazionale che a livello nazionale, sono stati molto incoraggianti in vista degli Europei e sinceramente sono rimasto molto sorpreso anch’io da alcuni risultati di Tenerife. Partire da favorito nelle gare in piscina certamente mi ha aiutato, sebbene molti pensassero che io non sarei riuscito a riconfermare i tempi fatti in Italia. Il risultato più inatteso nei 200m Ostacoli: 1'56” netto è un gran tempo, e migliorarsi un secondo e mezzo non è poi sempre tanto facile. Avevamo certamente finalizzato il lavoro per gli Europei, ma ciononostante non mi sarei mai aspettato questi tempi. Colgo l'occasione di ringraziare Massimiliano Tramontana, che mi segue negli allenamenti, e Roberto Bonanni che ha sempre creduto in me. Al mare, visti i risultati in vasca, ho affrontato la gara con più tranquillità, pensando più che altro a fare esperienza. Non nascondo che nella Gara nel Frangente, ho avuto la fortuna di capitare in partenza in una posizione esterna, e così ho potuto fare la gara solo soletto … ma la fortuna fa parte del gioco!Riconfermarsi nelle proprie gare e comunque vincere fa sempre piacere.  Se poi capita di migliorare magari un primato mondiale o anche uno italiano la soddisfazione aumenta e ripaga un po’ dei sacrifici fatti durante l’anno. A Tenerife hai debuttato in un Campionato Europeo, ma già avevi avuto l'anno scorso un'esperienza internazionale con la Coppa di Germania. Ti ha aiutato quest'esperienza, e se sì quanto e come, nell'affrontare poi la più importante manifestazione continentale? Quell’esperienza mi ha sicuramente consentito, come si suol dire nello sport, di rompere il ghiaccio a livello internazionale. In più, visti i risultati, mi ha dato una maggior consapevolezza che a Tenerife avrei potuto ben figurare. Lì, comunque, fui aiutato dalla mancanza di qualche big. Chi desideri ringraziare in particolare per i risultati ottenuti? Avendo già ringraziato Massi e Roberto, i maggior ringraziamenti vanno innanzitutto alla mia famiglia che mi permette di allenarmi in tranquillità; poi vanno al Centro Sportivo Fiamme Oro, che mi offre la massima disponibilità; e quindi a tutti i componenti della Nazionale, da Antonello Cano, che ha puntato su di me, ai miei compagni di avventura: siamo stati un gruppo molto unito, e ciò ha tra l’altro fatto in modo da lasciare fuori quelle vocine che disturbano. Infine un ulteriore grazie a Germano Proietti, il mio stimolo in più in piscina, col quale condivido le fatiche degli allenamenti. Uno sguardo al futuro: secondo il vociferato cambio di regolamento, l'anno prossimo si ritorna alla tecnica di trasporto a rana. Come si comporterà di conseguenza uno come Federico Pinotti, che sta ottenendo traguardi molto ambiziosi con la tecnica di trasporto a crawl?  E questa onestamente non ci voleva, perché quando sei il migliore in una specialità e poi ti obbligano a cambiare non è mai troppo bello. Però comunque sono sicuro che con qualche sacrificio e magari con un po’ di pazienza in più da parte mia si riesca a superare anche questo scoglio, per lo meno spero! Poi, dai, cambia per tutti, non solo per me!  Andrea Longobardo