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L'ULTIMO SALUTO AD ALESSANDRO PALAZZO


Sono sconvolto.Mercoledì, giorno di inizio dei Campionati di Gubbio, vado su federnuoto per cercare qualche risultato delle prime gare in programma. E invece mi tocca leggere che i Campionati si sono aperti con un minuto di raccoglimento in memoria di Alessandro Palazzo, un nostro ex collega di appena 19 anni. La tragedia si è consumata la mattina del 28 giugno, sull’Aurelia bis. Un violento scontro frontale, e su quanto sia stato violento basta vedere su maremmaoggi come è stata ridotta l’auto. Alessandro non ce l’ha fatta. Appena un anno e mezzo dopo un’altra morte su strada, quella di Stefano Parmiggiani: anche lui era uno di noi.  Il 2 luglio i funerali. Su “La Velina” leggiamo le testimonianze degli amici. Alessandro era un appassionato dell’acqua e della pesca, ed impegnato politicamente, tanto che il passaggio della sua bara è stato accompagnato dai saluti romani dei militanti della Fiamma Tricolore. E poi ancora, una personalità forte e carismatica. E di questo se ne è potuto rendere conto chi lo ha visto gareggiare: era un combattente, uno che non mollava fino all’ultimo metro. E aggiungerei, per quel poco che lo ho conosciuto, un ragazzo semplice e sincero. Ricordo un episodio in particolare, la circostanza in cui conobbi Alessandro. Fu a Gubbio, due anni fa. Mi andai a complimentare con lui per il suo Super Lifesaver, dicendogli, tra l’altro, che mi era piaciuto come aveva gestito la gara, passando contenuto a stile libero per poi recuperare negli ultimi 100 metri. Lui mi rispose: “Guarda che a stile sono andato forte: la mia velocità è quella!” Io risi, probabilmente non avevo fatto una bellissima figura. Alessandro Palazzo è cresciuto come atleta nella Libertas Nuoto Viterbo, sotto la guida di Mimina Cavallo. In vasca era competitivo nelle gare con le pinne, dove ha ottenuto piazzamenti tra i primi 8 ai Campionati Italiani di Categoria, ed è salito sul podio ai trofei nazionali (vedi Trofeo Sorella 2003 e Trofeo Conte 2004): quelli della sua età lo ricordano per il titolo mancato nella gara Manichino con Pinne ai Campionati Italiani Ragazzi 2004, dove il suo primo posto fu vanificato da una squalifica per affondamento. Tra le gare oceaniche, invece, prediligeva Bandierine, evento che gli ha regalato due quinti posti ai Categoria. Nel 2006, il suo passaggio alla Dimensione Nuoto Bracciano. Poi il ritiro dell’attività agonistica. E il tragico abbandono.  Ciao, Alessandro. Andrea Longobardo