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COPPA DI GERMANIA


Ultimo appuntamento internazionale della stagione è, come di consueto la Coppa di Germania, disputata quest’anno il 23 e il 24 novembre, nella storica sede di Warendorf. La formula La Coppa di Germania è un trofeo in piscina, aperto sia alle Nazionali che ai club tedeschi (con gli atleti della Nazionale tedesca che gareggiano sia per la Germania sia per il club di appartenenza). Ogni squadra può schierare un massimo di cinque atleti per sesso; ed ogni atleta deve prendere parte a cinque delle sei gare individuali in programma, in ognuna delle quali acquisisce un punteggio a seconda della sua prestazione cronometrica (1000 punti corrisponde al record mondiale). Il punteggio totale conseguito da un atleta, dato dalla somma dei punteggi ottenuti nelle sue migliori quattro gare, ne determina il piazzamento nella graduatoria finale. Per la classifica a squadre (maschile e femminile) si sommano ai punteggi individuali dei migliori quattro componenti del team i punti conseguiti nelle quattro staffette. Le nazioni partecipanti 14 quest’anno le nazioni al via, quattro in più dello scorso anno. C’è stata infatti la presenza della Nuova Zelanda, del Sudafrica e della Slovacchia, e in più l’Australia è giunta a Warendorf con due rappresentative, la Surf e la Royal, come ai vecchi tempi (negli ultimi tre anni le due federazioni hanno sempre gareggiato sotto un unico vessillo). Queste le nazioni che si sono aggiunte a Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Svezia, Olanda, Polonia, Belgio e Bulgaria, già presenti nella passata edizione.Inutile dire che la partecipazione di Sudafrica, Nuova Zelanda e della doppia rappresentativa australiana ha alzato notevolmente il livello della manifestazione rispetto al 2006. Sarebbe stato bello vedere come si sarebbe comportata di fronte a questi avversari di tutto rispetto la nostra Nazionale se fosse stata al completo. Già, se fosse stata! Perché, come l’anno scorso, a Warendorf l’Italia aveva solo un rappresentante per sesso. Certo, solo due atleti italiani, ma sono i due vincitori delle classifiche finali del 2006, rispettivamente Federico Pinotti ed Elena Prelle, convocati dal CT Antonello Cano per sopperire con la qualità alla mancanza (forzata) di quantità. Comunque ottimi atleti sono venuti dalla maggior parte delle nazioni partecipanti. La Germania, ad esempio, ha riproposto la squadra del Rescue 2006 e degli ultimi Campionati Europei, con l’innesto del giovane Fabian Henning, neocampione europeo juniores del Frangente. Quasi tutti “titolari” anche nella rappresentativa dell’Australia Surf. Discorso diverso, invece, per i “cugini” della Royal, tra i quali solo Sarah Windsor vanta un glorioso passato internazionale. Già nota la maggior parte degli otto atleti neozelandesi, tra i quali spiccavano Glen Anderson e Georgina Toomey (la sorprendente antagonista di Elena Prelle al Rescue 2004).Altre nazioni hanno invece dato più spazio a volti nuovi. Come il Sudafrica, il cui trascinatore sarebbe dovuto essere l’ex campione mondiale di Pinne Barjo Van Niekerk; come l’Olanda, che della sua fortissima squadra femminile dei Campionati Europei ha riproposto la sola Maike Op Het Veld (tra l’altro, la meno forte delle cinque); come la Spagna, che, come l’anno scorso, ha portato a Warendorf una rappresentanza quasi del tutto anonima. Altri grandi nomi presenti erano il polacco Jaroslaw Mazurek e la belga Nele Vanbuel.Ma comunque non è stato raro trovare in vetta alle classifiche nomi sconosciuti o quasi: penso alla neozelandese Tash Hind e ai sudafricani Armand Marais e Stewart Hall. La prima giornata di gare  NUOTO CON OSTACOLI Nella prima gara della manifestazione si fa subito notare una giovane neozelandese (classe ’89!), che immediatamente fa capire che le sue intenzioni sono serie, vincendo in 2’13”05: lei è Tash Hind. In seconda posizione, a soli quattro centesimi dalla vetta, l’australiana (sponda Surf) Naomi Flood, con 2’13”09, seguita dalla compagna di squadra, vecchia conoscenza dei 200m Ostacoli, Jenny Parry, che ottiene 2’14”95. Solo tredicesima la favorita Sarah Windsor, ex primatista mondiale della specialità, che realizza un altissimo 2’20”66: la rappresentante dell’Australia Royal starà nell’ombra in tutte le gare. Subito dietro la Windsor, la nostra Elena Prelle, con 2’21”65, prestazione per lei non eccellente.Va invece alla grande Federico Pinotti, che conferma l’oro del 2006, chiudendo con un ottimo 1’57”26. Altri due atleti sotto i 2’00”, e sono i neozelandesi Glen Anderson, secondo in 1’58”41, e Michael Buck, terzo in 1’59”43. STAFFETTA 4x50 OSTACOLI Nuova Zelanda grande protagonista.Le ragazze (Toomey, Hind, Dunlop-Barrett, Toomey) trionfano in 1’55”27 (record del Commonwealth), davanti a Germania (Wieland, Kittel, Altmann, Kasperski) ed Australia Royal (Windsor, Konakoff, Hendry, Brown), che ottengono rispettivamente 1’57”24 e 1’59”11.Ma i maschi (Buck, Joll, Kent, Anderson) fanno ancora meglio, facendo registrare il primo dei 3 record mondiali della manifestazione: 1’40”95, il precedente era 1’41”50 della Germania. Seconda l’Australia Royal (Freeman, McCauley, Allum, Langthorne) con un comunque notevole 1’42”87, e terza la Germania (Ertel, Henning, Knoll, Kappler) con 1’43”66. TRASPORTO MANICHINO Ritorno alla vittoria, dopo la sfortunata squalifica agli Europei, di Elena Prelle, che si impone in 36”69. La segue una neozelandese, ma non è, come ci si aspettava, Georgina Toomey (squalificata per affondamento), ma è la rivelazione Tash Hind, che chiude in 37”34. Terza la tedesca Anke Wieland in 37”73.Terzo successo consecutivo in campo internazionale, invece, per Federico Pinotti, che domina con 30”19. Secondo il sudafricano Bajo Van Niekerk in 31”67 (record del Commonwealth) e terzo nuovamente il neozelandese Micheal Buck in 31”75: entrambi gli atleti scendono per la prima volta sotto i 32”. MANICHINO CON PINNE E TORPEDO Nella gara femminile, la Germania fa gli onori di casa: nelle prime sei posizioni figurano infatti solo atlete tedesche. Vince Katrin Altmann in 1’03”21, seguita dall’1’04”09 di Stefanie Schoder (che a Warendorf non rappresentava la Nazionale tedesca, ma solo il suo club, Schleswig-Holstein) e dall’1’04”14 di Aline Hundt, quindi dalla Kapserski (1’04”43), dalla Kittel (1’04”14) e dalla Wieland (1’05”09). Solo nona la vicecampionessa europea Nele Vanbuel, belga. Non va bene neanche ad Elena Prelle, appena 25esima con 1’08”53: sarà questa la gara-scarto della torinese.Vittoria a sorpresa nella gara maschile del sudafricano Stewart Hall, classe ’87, che, realizzando 55”89 (nuovo record africano) ha avuto ragione sui favoriti della vigilia, ovvero il tedesco Cristoph Ertel, secondo in 56”28, l’australiano (Surf) Downie Langthorne, terzo in 56”44, e l’altro tedesco Enrico Pankrath, campione europeo della specialità, che ha stavolta chiuso soltanto quarto con 56”47. STAFFETTA 4x25 CON MANICHINO Anche in questa staffetta doppia vittoria con doppio record del Commonwealth per la Nuova Zelanda.La squadra femminile (Toomey, Dunlop-Barret, Toomey, Hind) supera per appena tre centesimi le padrone di casa (Kittel, Altmann, Kasperski, Wieland): 1’30”77 contro 1’30”80. Completa il podio la staccatissima Australia Surf (McKenzie, Parry, Bannon, Keen), che realizza 1’35”16.Il quartetto Joll/Anderson/Buck/Kent si impone invece, in 1’15”37, sul Sudafrica (Marais, Saggers, Hall, Van Niekerk), 1’16”56, e sull’Australia Surf (Allum, Freeman, Langthorne, McCauley), 1’16”81. Prima squadra europea, la Germania, quarta in 1’17”68. LINE THROW Prima volta della Line Throw con il tempo massimo a 45”, anziché a 30” (novità del regolamento 2007/08).La coppia belga Vanbuel-Lechein vince in 13”61, avendo la meglio sul club tedesco Westfalen (Schlepphorst-Kornek) per soli 3 centesimi; terza l’Australia Royal (Cooper-Konakoff) in 14”58.Due coppie sotto il record mondiale (9”40 della Scozia) nella gara maschile. La prima è composta dagli olandesi van Bommel e van Dalen, già reduci in questa staffetta dal primato europeo juniores di Canet en Rousillon: 9”21 il tempo impiegato per il recupero della corda, il lancio della stessa ed il recupero della vittima. La seconda dai sudafricani Hall e Saggers, il cui 9”37 è così “solo” record del Commonwealth. Medaglia di bronzo per il club tedesco Nordrhein (Loosen-Richter), che completa in 10”13. Dopo la prima giornata di gare, l’Italia ha 3 ori. Federico Pinotti non è momentaneamente primo, ma solo perché ha una gara in meno (i 100m Torpedo); Elena Prelle è invece in seconda posizione, dietro la sorpresa neozelandese Tash Hind, che nella gara di Nuoto ha dato un bel distacco alla nostra atleta. La Hind si fa così portavoce dell’ottimo momento che sta attraversando il salvamento della Nuova Zelanda.  La seconda giornata di gare  MANICHINO CON PINNE La seconda giornata si apre con una doppietta tedesca, per opera delle specialiste Aline Hundt ed Anke Wieland, capaci rispettivamente di 1’00”32 e 1’01”17. Bronzo alla belga Nele Vanbuel, che conclude in 1’01”74, superando così la neozelandese Georgina Toomey, che in passato ha ottenuto tempi più bassi dell’1’02”16 realizzato a Warendorf. Elena Prelle non ha preso parte a questa gara.Gara maschile piena di sorprese. Sul podio non ci sono gli atleti sulla carta più quotati: il tedesco Cristoph Ertel è nono, il sudafricano Barjo Van Niekerk undicesimo, il neozelandese Glen Anderson diciassettesimo. Vince un carneade sudafricano di appena 17 anni, Armand Marais, che non solo è in grado di mettere in riga i colleghi più noti ed esperti, ma va addirittura a battere il record mondiale di Simone Procaccia, portandolo da 49”72 a 49”49! Impronosticabile alla vigilia. Un giovane semisconosciuto anche al secondo posto, ed è il diciottenne australiano (Royal) Mitchell Parkes, che, con 52”08, eguaglia il primato dell’Oceania. Chiude il podio il bravo polacco Jaroslaw Mazurek con 52”26. Federico Pinotti fa il suo, concludendo in 54”14, che gli vale il tredicesimo posto. PERCORSO MISTO Elena Prelle lotta ancora una volta contro la Nuova Zelanda. Ed ancora una volta vince: 1’15”33 il tempo della paladina azzurra, che le basta per avere la meglio su Tash Hind (1’15”72, record del Commonwealth), Ayla Dunlop-Barrett (1’16”75) e Georgina Toomey (1’16”94). Relegata così alla quinta posizione l’australiana Jenny Parry.Vita facile per il campione europeo Federico Pinotti, che ottiene il suo terzo oro. Il tempo è 1’03”36, nettamente più basso dell’1’05”58 del neozelandese Glen Anderson (che suggella comunque il nuovo primato dell’Oceania) e dell’1’06”11 del sudafricano Barjo Van Niekerk. STAFFETTA 4x50 MISTA Stavolta, almeno con le femmine, la Germania ha la meglio sulla Nuova Zelanda. Le tedesche (Wieland, Altmann, Kapserki, Hundt) realizzano 1’46“15, le oceaniche (Dunlop-Barrett, Toomey, Hind, Toomey) 1’47“22 (ennesimo record del Commonwealth); terza ancora una rappresentativa australiana, la Surf (Keen, McKenzie, Parry, Flood), che blocca i cronometri a 1’47”59.Il quartetto maschile neozelandese (Buck, Joll, Kent, Anderson), invece trionfa in 1’33”23 (nuovo record … indovinate di cosa? Del Commonwealth, ovviamente!). Dietro grande guerra, con tre squadre in tre centesimi: seconda l’Australia Royal (Bowden, Orford, James, Parkes) con 1’35”21, terzi i cugini della Surf (McCauley, Green, Allum, Langthorne) con 1’35”22 e quarta la Germania in 1’35”23. SUPER LIFESAVER E anche Elena Prelle vince il suo terzo oro, facendo registrare 2’30”95, prestazione che però purtroppo non basta per vanificare il distacco dalla neozelandese Tash Hind. Dietro Elena, la tedesca Christine Kittel, 2’33”01 per lei, e l’australiana (sponda Royal) Jessica Brown, che, chiudendo in 2’33”57, soffia il bronzo alla blasonata connazionale (ma non compagna di squadra) Jenny Parry.Livello non altissimo nella gara maschile. All’australiano (Surf) Chris Allum basta 2’16”11 per vincere. Le altre prestazioni che permettono il podio sono il 2’16”80 del neozelandese Glen Anderson e il 2’19”10 del tedesco Tobias Knoll. Ai piedi del podio il favorito della vigilia, l’australiano Downie Langthorne, mentre il tedesco Cristoph Ertel è squalificato per affondamento; stessa sorte toccata al nostro Federico Pinotti, che, dunque, “scarterà” questa gara.  Nella classifica finale maschile, Federico Pinotti è nuovamente primo! Quest’anno il trofeo è stato molto più combattuto rispetto al 2006, ma ciò non ha destato particolari problemi all’ex millecinquecentista che, totalizzando 3836.58 punti, ha staccato in maniera anche abbastanza netta il neozelandese Glen Anderson, secondo classificato (3713.84 punti), e l’australiano Surf Downie Langthorne (l’anno scorso secondo), terzo classificato (3636.09 punti). Bravo Federico!Elena Prelle si è invece dovuta arrendere per poco più di dieci punti (3768.92 contro 3759.57) alla rivelazione Tash Hind. Peccato, perché sarebbe bastato un 2’20” nei 200m Ostacoli per riconfermare ancora una volta la prima piazza. Resta la soddisfazione di vederla ancora primeggiare in ben tre gare, e non è poco! In terza posizione l’australiana Surf Jenny Parry con 3699.35 punti. Nella classifica a squadre maschile, doppietta australiana: prima la rappresentativa Surf con 17895.07 punti e seconda la rappresentativa Royal con 17537.04. I padroni di casa della Germania giungono terzi con 17407.62 punti. La Nuova Zelanda, invece, nonostante abbia vinto tanto, è solo quarta, non avendo preso punti nella Line Throw: senza quella staffetta, sarebbe stata prima.Tra le donne, invece, netta affermazione della Germania con 18027.60 punti, davanti ad Australia Royal (17468.20) e Nuova Zelanda (17445.01 punti): anche qui la Line Throw ha giocato un brutto scherzo alle neozelandesi, facendole perdere la vetta della classifica.La Coppa di Germania è stata vinta, per quanto riguarda i club tedeschi, dal Westfalen, mentre la nazione che si è imposta su tutte è quella ospitante, che ha totalizzato 35435.2 punti. Dietro la Germania, tutte rappresentative extraeuropee: seconda l’Australia Surf (35023.1), terza l’Australia Royal (35005.2), quarta la Nuova Zelanda e quinto il Sudafrica. Seguono Olanda, Polonia, Spagna, Belgio, Bulgaria, Svezia, Slovacchia ed ovviamente ultima, avendo solo due atleti, l’Italia. Ultima nella graduatoria a punteggio, ma seconda nel medagliere con 6 ori, dietro la Nuova Zelanda, che, con sei atleti in più, ha vinto lo stesso numero di ori di Elena e Federico, ma accompagnati da argenti e bronzi. Andrea Longobardo