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UNO SHOW CHE SI RIPETE (I parte)


Un film già visto un anno fa. Cambia solo qualche attore.Stessa piscina, la Comunale di Riccione, stessa manifestazione, i Campionati Assoluti Primaverili, ovviamente stesso periodo, 4-6 aprile (l’anno scorso fu metà marzo). Come un anno fa, le gare sono di selezione per la Nazionale Assoluta, con la differenza che l’obiettivo l’anno scorso erano i Campionati Europei, quest’anno il Rescue. Come un anno fa, dunque, si conteggiano fino all’ultima gara i punteggi acquisiti da ogni atleta, per conoscere i nomi dei convocati di diritto alla manifestazione intercontinentale. E come un anno fa, le gare sono accompagnate da polemiche sugli affondamenti. La coppia di Giudici Arbitri cambia: l’anno scorso era tutta maschile, quest’anno tutta femminile, ma i malumori – ahimé – restano. Soprattutto quando una squalifica data o non data decide chi possa andare in Nazionale e chi no. Ognuno se la prenda con chi vuole: il dato di fatto, però, è che, da quando esiste il trasporto a stile, qualunque sia il criterio adottato per le squalifiche, ci sono sempre, in ogni Campionato, diverse prestazioni, a volte di più a volte di meno, di livello elevato su cui ci sia da ridire, perché ottenute con un trasporto non pulito, ma neanche punito.E questi Assoluti non sono stati certo un’eccezione. A Riccione si sono verificati, nelle finali A individuali, quattro casi di squalifica per affondamento. Ma il numero di manichini andati sotto il pelo dell’acqua almeno una volta (perché, secondo regolamento, basta un singolo affondamento per far scattare la squalifica) è certamente maggiore. Si ha allora l’impressione che i quattro squalificati siano stati in un certo qual modo una sorta di capri espiatori. E da qui si innesta la polemica.Che, come l’anno scorso, raggiunge il suo apice dopo che vengono annunciate le squalifiche della finale A maschile di Manichino con Pinne: una sola squalifica, e anche pesante, visto che annulla nello stesso istante una medaglia d’oro, un record mondiale ed una convocazione in Nazionale. Il pubblico disapprova e fischia. Peccato che i fischi vengano poi indirizzati anche al momento della premiazione nei confronti dell’atleta primo classificato. Per quanto una vittoria possa sembrare discutibile, è invece indiscutibile che fischiare un vincitore, che si chiami Simone o Francesco, risulti un comportamento antisportivo.  Comunque, come l’anno scorso, gli Assoluti Primaverili hanno regalato un livello agonistico altissimo, e non solo a causa degli affondamenti impuniti. Da segnalare le gare di Trasporto Manichino e Percorso Misto maschili: nella prima, caratterizzata tra l’altro da una classifica molto corta, occorreva 31”4 per ottenere l’accesso alla finale A, nella seconda adesso bisogna scendere sotto gli 1’07” per raggiungere lo stesso obiettivo. Miglioramenti inoltre nel Nuoto femminile, dove il 2’22” non garantiva la finale più importante. Altissimo anche il numero di nuovi primati: ben 19, di cui 2 mondiali, 4 europei juniores, 5 italiani assoluti e 8 italiani di categoria (1 seniores, 5 cadetti e 2 juniores).  Infine tantissimi, ben 639, i punti realizzati dalle Rane Rosse, che hanno vinto nettamente la classifica di società. Oltre cento punti il distacco sui secondi classificati, i Vigili del Fuoco Torino, che hanno ottenuto comunque 524 punti, un bottino col quale in genere si vince. Si vedono così relegate al terzo posto i dominatori in piscina della scorsa stagione agonistica, le Fiamme Oro Roma, con 486 punti. Staccate da queste tre le altre squadre.È la prima vittoria in un campionato assoluto in piscina del team di Giorgio Quintavalle, che sta mettendo una seria ipoteca sullo scudetto 2008. La squadra milanese ha fatto tesoro delle prestazioni dei nuovi acquisti, quali Prelle, Onadi, Ferrua e De Stefani, ma fondamentale è stato anche il contributo degli atleti del vivaio milanese, come Casini, Mozzanica, Pastorello e Mazzi, col risultato di avere una squadra completa. È stata proprio la completezza che ha fatto la differenza tra Rane e le due dirette avversarie, nel senso che Vigili e Fiamme si impongono in una classifica per sesso, ma perdono troppo rispetto ai rivali milanesi nella classifica per l’altro sesso.I VVF Torino sono infatti primi con le sole femmine, avendo potuto contare su atlete in fortissima crescita come Cristina e Chiara Pidello, Chiara Borasi e la Porzionato. Le Fiamme Oro Roma, comunque meno numerose delle dirette avversarie, mantengono la testa della classifica maschile, affidandosi a Pinotti, Proietti, Debilio, Bolognesi e ai stavolta meno tonici Buccioni e Locchi. Uno degli atleti appena citati è stato, come di sua abitudine, il protagonista dei Campionati con tre medaglie d’oro. Parlo chiaramente di Federico Pinotti, che continua a dire la sua ed avere ragione nelle tre gare senza pinne. Riallacciandosi al discorso sulle squalifiche per affondamento, è difficile che un record mondiale realizzato in Italia sia esente da polemiche. Tuttavia l’ex mezzofondista continua a migliorare record e ricevere solo applausi: a Riccione ha portato il nuovo limite mondiale del Percorso Misto a 1’01”72 (il precedente era 1’02”51, sempre suo), tempo inferiore anche al record mondiale sul vecchio percorso, quello con l’apnea a 20m, che era 1’01”74 del francese Riand. Prestazioni di eccellente fattura anche nel Nuoto, gara dominata da Federico in 1’57”49, e nel Trasporto, concluso in 30”15.Nelle Trasporto e nel Misto abbiamo due podi identici, con due atleti della Marina Militare dietro Pinotti. In seconda posizione troviamo Marco Mosconi, apparso in grandissima forma. Si è migliorato, infatti, di un secondo nel Percorso, chiudendo in 1’03”13, mentre a Manichino è sceso due volte sotto i 31”, realizzando 30”70 nelle eliminatorie e 30”89 in finale. Per Marco anche un secondo posto virtuale, quello nel Torpedo, dove ha ottenuto un eccellente 54”88, ma in finale B: in finale A questo tempo gli avrebbe regalato, appunto, l’argento. In ogni caso Mosconi è il secondo atleta italiano, dopo Fanella, a scendere in questa gara sotto i 55”.Doppio bronzo, invece, per Alessandro Capacchione, che, dopo i miglioramenti già fatti registrare a Lignano, continua a limare decimi ai suoi personali: ed ecco così che arrivano il 30”92 nella gara veloce e l’ 1’04”63 nel Percorso Misto.In quest’ultima gara, Capacchione era giunto quarto nell’ordine d’arrivo ufficioso, preceduto dal poi squalificato Germano Proietti (Fiamme Oro), che aveva chiuso in 1’03”64. Ciccio fuori dal podio anche a Manichino (sesto in 31”33), mentre è secondo nelle due gare di 200m, dove ha ottenuto due suoi nuovi personali. Negli Ostacoli ha chiuso in 2’00”23, mentre nel Superlife ha tolto un centesimo al suo vecchio record italiano, che era 2’12”26. Ciò non gli è bastato però per la vittoria. La finale maschile di questa gara credo sia stata la più avvincente e sorprendente dei Campionati. Una mezza rivelazione già nelle eliminatorie, con Mariano Carpentieri (Nuoto Napoli) che toglie  ben due secondi al proprio tempo di Lignano, chiudendo in 2’13”30, migliore prestazione della mattinata. In finale i suoi compagni di corsia sono, da una parte, Germano Proietti e, dall’altra, Marcello Onadi (Rane Rosse). Dopo i primi 100m i tre sono davanti a tutti, ma è Proietti ad avere una marcia in più: anche dopo un aggancio un po’ lento, Ciccio mantiene la testa della gara. Ma negli ultimi 50 metri c’è un formidabile recupero della sorpresa partenopea, il quale a 5m dalla fine affianca il più esperto atleta romano, riuscendo poi a toccare le piastre un soffio prima di lui: 2’12”23, nuovo record italiano, contro 2’12”25! Niente male per un atleta che l’anno scorso bazzicava tra il 2’16” e il 2’17”! Marcello Onadi chiude in terza posizione con 2’13”31.Se Carpentieri è stata la sorpresa, la conferma è invece stato Franco Fanella (Marina), che continua a mantenersi al top nelle gare di Nuoto, Torpedo e Pinne. Nei 200m Ostacoli ha chiuso terzo con un buon 2’00”34. Lo stesso giorno, nel Torpedo, dopo aver ottenuto l’ottavo tempo della mattinata, si è nettamente imposto in finale, realizzando il fantastico tempo di 53”79, a soli quattro centesimi dal record mondiale di Lutz Heimann. Anche se – ricordiamo – Franco ha un personale di 53”61, realizzato al Trofeo Conte 2006, omologato solo come record italiano e non come record mondiale. In ogni caso, è la prima volta che in campo nazionale che l’atleta della Marina scende sotto i 54”. Fanella ha poi abbattuto un altro muro a Pinne, quello dei 51”, dove ha realizzato 50”82 conquistando la medaglia di bronzo.Ecco, siamo giunti alla gara più discussa. Iniziamo col dire che la finale ha fatto registrare tempi piuttosto bassi, e questo si poteva già prevedere guardando le prestazioni della mattinata, tra cui spiccavano il 50”31 di Nicola Ferrua (non è un record ufficiale, ma è la miglior prestazione realizzata da un atleta della categoria Seniores, visto che il record italiano assoluto di 49”70 è stato realizzato da un atleta della categoria Cadetti), il 50”56 di Francesco Bonanni (Aniene), nuovo record europeo juniores (precedente 51”47, sempre suo) ed il 50”78 di Simone Procaccia (Interamnia). Proprio quest’ultimo ha dominato la gara nel pomeriggio: 48”94, esaltante nuovo record mondiale. Ma il manichino è giù: squalificato! Primo posto così a Francesco Bonanni, al suo primo titolo assoluto (ma già sul podio agli ultimi Assoluti), che ha abbassato per la sesta volta consecutiva il record europeo juniores, portandolo a 50”13: prima dell’avvento del romano, tale primato era più alto di ben due secondi! Secondo classificato Nicola Ferrua (Rane Rosse), costretto a fare tutta la gara con gli occhialini in bocca, in 50”63. In ogni caso, questa finale di Pinne ricorda un po’ quella degli Assoluti Estivi del 2004 e quella degli Assoluti Primaverili 2007. L’analogia con la finale di 4 anni fa è che anche in quell’occasione ci fu un record mondiale vanificato da squalifica, realizzato da Nicola Ferrua, e che, in seguito alle squalifiche per affondamento, il primo posto andò ad un ragazzo di 17 anni, detentore del record europeo juniores della specialità, Lorenzo Torricelli. L’analogia con la finale dell’anno scorso è la contestazione dopo l’annuncio delle squalifiche, la polemica sul  trasporto del vincitore e la presenza al centro dell’attenzione di Simone Procaccia, che un anno fa sembrava fosse stato “graziato” e stavolta invece sembra essere “una vittima”.Il teramano si consola con l’ottimo bronzo nel Torpedo, dove ha chiuso sia in eliminatoria che in finale col tempo di 55”72, migliorandosi di circa un secondo ed andando ad uno solo centesimo dal vecchio record italiano Cadetti, di Nicolò Casini (Rane Rosse). Record che lo stesso Casini ha poi abbassato in finale a 55”67, classificandosi così al secondo posto. Il lombardo pure è stato in primo piano a questi Campionati e per la prima volta si è giocato seriamente la Nazionale Assoluta. 4 dei 5 record italiani Cadetti realizzati a Riccione sono opera sua: oltre il Torpedo, Nicolò si è migliorato di un decimo esatto nel Trasporto, portando il primato di categoria a 31”28; mentre nel Misto, l’1’06”57 di Legnani è stato abbassato nelle eliminatorie a 1’06”33 ed in finale a 1’06”25! In finale B Andrea Caldarelli (Dimensione Nuoto) aveva fatto anche meglio (1’06“08), ma è stato squalificato. L’altro primato Cadetti è stato invece realizzato da Andrea Moretto (Nuotatori Canavesani), che nel Nuoto ha chiuso in 2’03”63, migliorando il 2’03”95 di Marco Candiloro. Moretto, cadetto in Italia ma junior in Europa, ha inoltre abbassato due volte il già suo record europeo juniores del Percorso Misto, che era 1’07”51: nelle eliminatorie ha levato oltre un secondo a questo limite, portandolo a 1’06”41, limando poi qualche altro centesimo in finale, dove ha chiuso in 1’06”37. Oltre che nelle gare appena citate, il forte canavesano è stato il migliore tra i convocabili nella Nazionale Giovanile anche nel Trasporto (33”63) e nei “suoi” Super Lifesaver (2’18”92). Il miglior junior nel Torpedo è invece stato Francesco Bartolucci (Ronciglione), che ha concluso nelle eliminatorie in 57”90, peggiorando di poco in finale B.A Pinne, infine, il primo junior è stato ovviamente Francesco Bonanni, che ha inoltre migliorato il record italiano juniores nei 200m Ostacoli, realizzando 2’04”76 (precedente 2’05”06 di Caldarelli). Record italiano juniores, certo, ma aggiungerei “record familiare” (consentitemi il termine), visto che il padre Roberto, che in questa specialità fu negli anni ’80 campione europeo e mondiale, non è mai sceso sotto i 2’05” (si tratta semplicemente di una curiosità, visto che un paragone con 20 anni fa è improponibile).Ma ritorniamo a parlare degli atleti più grandi, perché c’è qualcuno che non è salito sul podio, ma ha ottenuto ugualmente prestazioni eclatanti. Alludo agli atleti delle Fiamme Andrea Debilio e Marco Bolognesi. Il primo ha fatto grandi passi avanti nel Nuoto e nelle Pinne, concludendo la prima gara in 2’00”95 e la seconda in 51”42, piazzandosi in entrambe le gare ai piedi del podio. Medaglia sfiorata (per appena cinque centesimi!) anche per Marco Bolognesi nel Superlife, che si è migliorato fino a 2’13”36 (prima d’ora le sue migliori performance si attestavano sul 2’15”), facendo, tra l’altro, vedere un trasporto pulito. Per Marco personale anche nel Nuoto (2’02”12), mentre non gli è andata bene nel Torpedo, dove era reduce dall’argento dei Categoria e si è stavolta dovuto accontentare della finale B.Ma le Fiamme Oro hanno anche una sponda “delusi”, costituita da Marco Buccioni e Mauro Locchi. Il primo ha mancato la finale A del Superlife per soli due centesimi, mentre il Capitano si è dovuto accontentare del quarto posto a Manichino e Misto e della finale B a Torpedo. Entrambi sono così usciti dai giochi per il Rescue, stessa sorte toccata a Federico De Marco (Carabinieri), convincente solo a Pinne dove è giunto quinto, ed Andrea De Stefani (Rane Rosse), assente dal podio del Trasporto e dalla finale A del Misto. Nessuna medaglia individuale neanche per Federico Mastrostefano (Marina), quarto nei suoi 100m Torpedo per soli 12 centesimi, ma il braccianese, assieme ai compagni di squadra Alessandro Capacchione, Marco Mosconi e Franco Fanella, si è ripreso il primato mondiale nella staffetta 4x50m Mista, chiusa dai ragazzi di Alessandro Torre in 1’32”01: il record precedente era 1’32”52 della Nazionale tedesca, e la Marina già lo sfiorò agli scorsi Assoluti Estivi, quando chiuse in 1’32”53, che comunque fu record italiano. Lo stesso quartetto, con Giuglar al posto di Mastrostefano, ha abbassato anche il record nazionale nella 4x50 Ostacoli, ottenendo 1’42”70 (precedente 1’42”93, dello stessa formazione). Sotto questo vecchio primato sono scese anche le Rane Rosse (Casini, Galluzzo, Coser, Scarabello), seconde in 1’42”83. Rane dietro la Marina pure nella Staffetta Mista, dove il quartetto Casini-Ferrua-Galluzzo-Ballerini ha realizzato 1’33”01. Sia in quest’ultima staffetta, che in quella con Ostacoli, sul gradino più basso del podio ci sono le Fiamme Oro, capaci rispettivamente di 1’33”73 (con Pinotti, Proietti, Debilio e Locchi) e di 1’44”38 (Debilio, Pinotti, Bolognesi, Fiori). Le Fiamme, comunque, continuano ad imporsi nella 4x25 Manichino, dove Locchi, Bernardini, Proietti e Locchi hanno fatto registrare 1’12”58: nell’ordine di arrivo ufficioso c’erano in seconda posizione la Marina (1’13”08) ed in terza i VVF Torino (1’14”69), ma in seguito alla girandola di squalifiche, il podio è stato rivoluzionato e così si sono trovate le Rane Rosse (Casini, Onadi, Legnani, De Stefani) seconde con 1’16”24 e lo Sporting Nuoto Napoli (Bocchetti, Cecere, Capaldo, Carpentieri) terzo in 1’23”91. Oltre a tre argenti, le Rane hanno vinto l’oro nella Line Throw, grazie a Ferrua-Valente, che hanno chiuso in 12”20, avvicinando il record italiano: dietro di loro la coppia delle Fiamme Locchi-Bernardini con 13”60 e quella dei VVF Torino Vicinanza-Foggetti con 14”05, mentre i campioni uscenti del CN Posillipo sono stati squalificati.