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VERSO IL RESCUE …


Il CT Antonello Cano presenta la Nazionale Italiana che andrà in Germania, illustrandone la preparazione e gli obiettivi Il 1980 è il suo primo anno alla guida della Nazionale Italiana di Salvamento. L’anno dopo, dirige i migliori atleti azzurri del momento ai suoi primi Campionati Mondiali da allenatore: quell’Italia si classifica al quinto posto. Erano i tempi in cui le competizioni internazionali si svolgevano interamente in piscina. Seguono altri quattro Mondiali in vasca: l’ultimo, quello del 1995, vede la vittoria dell’Italia. Dopodiché, con l’introduzione delle gare oceaniche, l’Italia cade nella classifica per nazioni, pagando la mancanza di esperienza rispetto alle rivali in queste gare. Ma, anno dopo anno, c’è una costante crescita italiana in acque libere, e la squadra azzurra riprende a scalare verso l’alto della classifica. Il miglior risultato all’ultimo Rescue, nel 2006, dove l’Italia giunge quarta, dietro le imprendibili Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, e prima tra le europee.Adesso Giovanni Antonio Cano prepara la Nazionale per il suo ennesimo Rescue. La squadra è stata composta in seguito ai Campionati Italiani Assoluti di Riccione.  Come commenta il CT le gare di selezione? Era la Nazionale che si aspettava? No, non era una Nazionale facilmente prevedibile e non è stato facile escludere alcuni atleti. La sorpresa è stata senza ombra di dubbio Mariano Carpentieri, questo giovane atleta dello Sporting Nuoto Napoli, che è stato in grado di ottenere nel Superlife un’eccellente prestazione, al di fuori di ogni aspettativa. Sono invece andati un po’ sotto le attese Mauro Locchi e Marco Buccioni, che hanno pagato un ritardo di preparazione, per motivi di salute. Ecco, queste sono le due esclusioni che non mi sarei aspettato, in quanto Locchi e Buccioni sono atleti di indiscusso valore: il primo ha trascinato la Nazionale per oltre 10 anni, mentre il secondo tanto bene ha fatto alle due Nivea Cup che ha disputato. Ovviamente, nulla da togliere ai convocati, che si sono dimostrati atleti di ottima fattura.Riguardo le femmine, confermata la Nazionale dello scorso anno, ma non è stato facile relegare al solo ruolo di riserva un’atleta come Marta Mozzanica, che ha fatto registrare agli ultimi Assoluti prestazioni di notevole interesse, a partire dal secondo posto a Pinne, e che vanta anche buoni risultati su spiaggia. È uscita dalle sei convocate davvero per un soffio. Come si prepara la Nazionale al Rescue? Abbiamo già effettuato un primo collegiale, dal quale sono emersi segnali positivi. Molto importante è stato il contributo del prof. Mauro Ottaviani, che ci ha dato un aiuto fondamentale per quanto concerne la tecnica delle gare di corsa sulla spiaggia. Tutti, tecnici ed atleti, si sono giovati della sua esperienza e professionalità in materia, e mi auguro e sono certo che i risultati si vedranno.Sono in programma altri collegiali, ed è previsto l’apporto tecnico di altri esperti. Il prossimo obiettivo sarà quello di affinarci nella tecnica con la canoa. Come andrà l’Italia al Rescue 2008? Ci auguriamo di riconfermarci una nazione ai vertici del Salvamento mondiale. Siamo reduci dalla vittoria degli Europei, e vorremmo mantenere la testa d’Europa. Pertanto l’obiettivo minimo sarà ripetere il quarto posto di due anni fa, dietro Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica, cercando comunque almeno di avvicinare queste tre superpotenze del Salvamento. Andrea Longobardo