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BUONA LA PRIMA?


Si vociferava già da tempo l’intenzione di fare un campionato italiano di società. Quest’anno la voce è diventata realtà, con l’organizzazione del primo Rescue Nazionale. Ma le buone notizie si fermano qui: prima di capire perché, cerchiamo di comprendere in che consiste questa nuova manifestazione.Il Rescue Nazionale è un campionato composto da gare individuali, sia oceaniche che in piscina: per quest’anno sono state selezionate tutte e sei le gare in Acque Libere e quattro gare indoor (Nuoto con Ostacoli, Trasporto Manichino, Manichino con Pinne e Super Lifesaver). Ogni società può presentare un massimo di due atleti per sesso, che possono prendere parte al massimo a quattro gare oceaniche e due gare in vasca. Il sistema di attribuzione di punteggi è diverso da quello utilizzato nelle gare “ordinarie” (vengono assegnati molti più punti), mentre, per quanto riguarda la classifica annuale di società, ogni squadra prende un bonus di punti a seconda del suo piazzamento nel Rescue.L’inedita manifestazione ha avuto quest’anno un carattere quasi dimostrativo, tant’è che non è stato un campionato a sé stante, ma è stato accorpato agli Assoluti Oceanici. Nel senso che un concorrente della manifestazione assoluta, iscritto anche al Rescue, competeva contemporaneamente per ambo i campionati. In altre parole, per ogni gara oceanica, si è stilata una classifica per i soli atleti iscritti al Rescue. C’era inoltre anche la possibilità per un atleta non qualificato per gli Assoluti in una determinata gara, di competervi ugualmente: in quel caso il suo piazzamento è considerato solo ai fini del Rescue. Le gare in piscina, invece, sono state svolte a parte, alla piscina comunale di Anzio: erano in programma la domenica pomeriggio, al termine delle gare in Acque Libere, ma poi, a causa dei problemi di cui abbiamo parlato nel precedente post, sono state anticipate a sabato pomeriggio.Certamente buona l’idea di un Rescue Nazionale, in quanto crea un campionato italiano per società, e in più può far provare, a quegli atleti che competono a livello internazionale, ad affrontare in pochi giorni sia la piscina che il mare, come avviene agli Europei o ai Mondiali. Ma vediamo quali sono i limiti di una manifestazione così organizzata.Prima di tutto, il Rescue era aperto solo a quelle società che avessero qualificato almeno due maschi e due femmine per gli Assoluti Oceanici, e ciò ha praticamente limitato la partecipazione a 12 squadre. Probabilmente l’obiettivo quest’anno era proprio avere pochi concorrenti, anche perché con molti partecipanti, l’organizzazione sarebbe stata senz’altro più difficile e caotica; ma certamente il livello agonistico ne ha risentito, soprattutto in piscina. Nelle gare oceaniche, invece, non più di tanto, perché comunque si trattavano di gare valide anche per la competizione in acque libere più importante dell’anno: lì c’è da appuntare solo il briciolo di confusione creato dalla presenza di quegli atleti che gareggiavano a tutti gli effetti ai Campionati Assoluti (avendo la possibilità di passare i turni e disputare le finali), ma che di fatto erano fuori gara dagli Assoluti stessi.Ma per quanto riguarda la piscina, le cose negative da dire sono più di una. L’anticipazione improvvisa delle gare di una giornata ha portato automaticamente alla mancanza di esponenti della FIC (Federazione Italiana Cronometristi), la cui presenza era prevista per domenica: quindi non solo mancavano le piastre (il che in un campionato italiano già è anomalo), ma mancavano addirittura i cronometristi, tant’è che sono stati sorteggiati degli allenatori che ne hanno dovuto fare le veci. Ok, qui è stata la sfortuna. Ma non si tratta più di sfortuna quando si vedono delle serie composte senza alcun criterio (non sempre i più veloci erano nella prima serie, né c’era una composizione per teste di serie), cosa che comunque rende più difficile seguire la gare, o quando si attende troppo tempo tra riscaldamento ed inizio gare. Giudice Arbitro della manifestazione, ovviamente, Jerry Polesel, già G.A. degli Assoluti: come per la manifestazione in acque libere, anche in questo caso possiamo parlare di un buon arbitraggio, con l’unica pecca che probabilmente si è fatto passare un po’ più del dovuto nella prima serie di Manichino maschile. Per quanto riguarda il livello agonistico … beh, sicuramente non possiamo dire che ci siano state prestazioni memorabili. Vuoi per la mancanza di parecchi big, vuoi per la stanchezza degli atleti dopo un giorno e mezzo di gare oceaniche, vuoi anche per la demotivazione degli stessi, che dubito abbiano concentrato i loro sforzi per ottenere proprio al Rescue i loro migliori risultati in vasca (tant’è vero che una buona parte si è limitata a fare una sola gara), alla fine le prestazioni di buona fattura e gli atleti che si sono migliorati si contano sulle dita di una mano di un falegname disattento. In ogni caso, il primo verdetto della storia (ammesso che questa manifestazione ne potrà avere una) del Rescue Nazionale vede la vittoria delle Rane Rosse con 646.8 punti: i quattro prescelti dal mister Giorgio Quintavalle per partecipare al campionato sono stati Prelle, Mozzanica, Ferrua ed Onadi. Secondi classificati i VVF Torino (Porzionato, C. Borasi, S. Foggetti, Candiloro) con 571 punti e terzo il Domar SC (Chirieleison, Mariti, Caldarigi, Cervelli) con 476. Seguono CN Posillipo, Fiamme Oro Roma, Swimming Club Alessandria, RN Bogliasco, GIS Milano, CN Nichelino, Nuotatori Canavesani, Libertas Nuoto Chivasso e CN Ronciglione. Nella classifica delle gare in vasca sono prime le Rane Rosse, davanti a VVF Torino e Nuotatori Canavesani, mentre nelle gare oceaniche è il CN Posillipo a precedere Rane e Vigili. Passiamo dunque alle gare svolte.  Acque Libere Ovviamente, come negli Assoluti, delle sei gare in programma, se ne sono svolte solo tre: Sprint, Bandierine e Canoa.Nelle due gare su spiaggia oro ovviamente alla campionessa assoluta Eleonora Chirieleison (Domar), mentre a Canoa la prima tra le iscritte al Rescue è Elena Prelle (Rane Rosse). I tre bronzi assoluti di Annamaria Costagliola (CN Posillipo) diventano tre argenti. Completano i podi Marta Mozzanica (Rane Rosse) nelle due gare su spiaggia e Federica Porzionato (VVF Torino) a Canoa.Nella Canoa maschile, rimaste intatte rispetto agli Assoluti le prime due posizioni, ovvero Nicola Ferrua (Rane Rosse) e Germano Proietti (Fiamme Oro). Terzo è Enrico Costagliola (CN Posillipo), giunto anche secondo a Bandierine (uno dei casi di iscrizione al Rescue ma non agli Assoluti: in quest’ultima competizione sarebbe giunto decimo), preceduto dal campione italiano ragazzi della specialità, il bravissimo Aurelio Narduzzi (Ronciglione), con Giacomo Caldarigi (Domar) che chiude il podio. Nello Sprint il primo tra gli iscritti al Rescue è Salvatore Costagliola (CN Posillipo), seguito da Nicola Ferrua e Stefano Foggetti (VVF Torino). Piscina Elena Prelle (Rane Rosse) ha preso parte alle gare di Manichino e Nuoto, ovviamente vincendole entrambe. Nella gara veloce ha fatto registrare 37”20, con il quale ha lasciato alle sue spalle Annamaria Costagliola (CN Posillipo), ritornata a gareggiare in vasca, a livello nazionale e a titolo individuale, dopo oltre un anno, e Greta Barisone (Swimming Club Alessandria), che hanno entrambe concluso in 41”6. Negli Ostacoli è stato invece 2’21”4 il tempo di Elena, che è seguita da Ilaria Montalto (GIS Milano) e Vittoria Borgnino (Canavesani), capaci di 2’22”7 e 2’23”0 rispettivamente. La Borgnino ha ottenuto un altro bronzo a Pinne, con il crono di 1’04”4. In questa gara facilmente pronosticabili le prime due posizioni: prima Marta Mozzanica (Rane Rosse) con un buon 1’00”7 e seconda Federica Porzionato (VVF Torino) in 1’03”9. La Mozzanica era anche giunta seconda a Manichino con 39”7, ma è stata squalificata per affondamento. Nel Super Lifesaver, infine, grande prestazione di Gloria Balestrero (RN Bogliasco), che ha fatto registrare 2’38”3, migliorandosi di 2 secondi: grazie a questa superba prova, la bogliaschina ha seriamente lottato per la vittoria con la campionessa italiana della specialità Martina Mariti (Domar), apparsa in realtà abbastanza svogliata, mancandola per un solo decimo (2’38”2 il tempo della Mariti). Terza classificata Chiara Borasi (VVF Torino) in 2’41”7.Marco Buccioni (Fiamme Oro) ed Andrea Moretto (Canavesani) sono stati i più convincenti tra i maschi. Buccio ha vinto sia i 200m Ostacoli in 2’04”6, sia i 200m Superlife con 2’14”4: in entrambi i casi ha preceduto Marcello Onadi (Rane Rosse), che ha realizzato rispettivamente 2’06”6 e 2’17”2. Nel Superlife terzo è proprio Moretto, con un buon 2’20”2. Ma è stata Manichino la gara dove il canavesano ha fatto i più grandi passi avanti: 32”4 il suo tempo, che gli ha permesso di insidiare fino alle fine Germano Proietti (Fiamme Oro) per la vittoria, perdendo per un solo decimo (Ciccio ha chiuso in 32”3). Doppio bronzo per Marco Candiloro (VVF Torino), che ha ottenuto 2’08”5 nel Nuoto e 33”2 nel Trasporto. Infine a Pinne, vittoria facilmente pronosticabile di Nicola Ferrua (Rane Rosse), anche quarto nel Nuoto, con 51”5, seguito dall’ex compagno di squadra Daniele Battegazzore (Swimming Club Alessandria), che ha concluso in 52”6 (ed è stato invece meno brillante nel Superlife). Terzo Enrico Costagliola (CN Posillipo) in 57”2, un decimo meglio di Stefano Foggetti (VVF Torino), anche se in questo risultato la mancanza della FIC si è fatta sentire: Foggetti in realtà aveva toccato per terzo. Questo è tutto sulla prima edizione del Rescue Nazionale. Dopo quanto visto e detto la domanda è: buona la prima? Ognuno dia la risposta che vuole. Intanto aspettiamo di sapere come sarà organizzata la seconda… Andrea Longobardo