ULTIMO ATTO

Post n°111 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da AndreaL84
 
Tag: Trofei

Una volta disputati i trofei oceanici, la stagione agonistica 2007/2008 può dirsi conclusa. Si aspetta adesso solo la classifica annuale di società, nella speranza di non aspettare Natale (e non è un’iperbole!) per conoscere la graduatoria definitiva.

I trofei in acque libere sono passati quest’anno nuovamente da due a tre, con il reinserimento del Trofeo per il Centro, la cui sede è stata spostata da Ostia ad Anzio. Tale trofeo è stato intitolato a Rodolfo Passerini, una delle persone che ha dato di più al Salvamento italiano, e si è disputato non a fine stagione, come gli altri due, ma nel corso della stagione, precisamente il 7 e l’8 giugno, la settimana antecedente agli Assoluti in Acque Libere.

Riconfermati invece sede e periodo per il Trofeo del Nord, ospitato da Spotorno il 21 settembre, e quello per il Sud, disputatosi ad Ischia il 26 ed il 27 settembre.

La novità di quest’anno è stata nella possibilità per la categoria Ragazzi di partecipare al Trofeo. I più giovani gareggiano a parte (cioè, non assieme agli Assoluti) e il punteggio da loro acquisito non è valido per la classifica annuale di società, ma solo per quella del Trofeo. Il Trofeo Passerini è stato l’unico per il quale sono state stilate due classifiche di società, una per i Ragazzi e una per gli Assoluti, mentre a Spotorno ed Ischia è stata presentata una sola graduatoria comprensiva dei punteggi dei più grandi e dei più giovani.

Il Trofeo del Nord e quello del Sud confermano anche le tre discipline nel programma della manifestazione, vale a dire Frangente, Tavola e Bandierine per il Nord e Tavola, Bandierine e Canoa (quest’ultima non aperta alla categoria Ragazzi) per il Sud. Ad Anzio invece si sono disputati Frangente, Tavola e Bandierine, ma anche la Canoa, seppur quest’ultima gara solo dimostrativa e quindi non utile per il punteggio.

 

12 società e circa 80 atleti hanno partecipato al Trofeo di Anzio, che ha visto prevalere due atleti in particolare: Germano Proietti (Fiamme Oro) e Martina Mariti (Domar).

Proietti si è aggiudicato Frangente, Tavola e Canoa. Nel Frangente si è trattato di un poker delle Fiamme Oro, dal momento che dietro Ciccio sono giunti i soliti Federico Pinotti, Marco Buccioni ed Andrea Debilio. Anche a Tavola, podio completato da altri specialisti, vale a dire Bernardo Cardellini (Salaria Nuoto) ed Andrea Paoletti (Roma ’70). Nella Canoa, invece, l’unico avversario di Proietti è stato Franco Fanella (Marina Militare), per la serie “pochi ma buoni” (nella specialità Proietti e Fanella sono giunti la settimana successiva secondo e terzo). Per quanto riguarda Bandierine, invece, si è ripresentato il podio dei Categoria Seniores, ma con la seconda e la terza posizione invertita: ha vinto dunque il solito Alessandro Torre (Marina Militare), seguito da Enrico Paoloni (Swimming Club Alessandria) e Diego Giuglar (Marina Militare).

Tre ori anche per Martina Mariti, prima classificata nel Frangente, nella Tavola e nelle Bandierine. Nel Frangente è stata una tripletta del Domar, grazie ad Anna Puccianti, seconda, ed Eleonora Chirieleison, sorprendente terza. La Puccianti si è inoltre aggiudicata la Gara con la Canoa, dove ha dovuto tenere a bada la sola Valeria Tinagli (Fiamme Oro). Eleonora invece era la favorita d’obbligo a Bandierine, ma è stata eliminata in batteria per falsa partenza. La vittoria resta comunque, con la Mariti, in casa Domar, che conquista pure il bronzo con Flavia Fabiano: seconda è la giovane, classe ’92, Domitilla Parata (Fiamme Oro). Nella Tavola, invece, dietro Martina, troviamo Federica Argilli (Aurelia Nuoto) e Carlotta Mastrantonio (Fiamme Oro), mentre la strafavorita Isabella Cerquozzi (Salaria Nuoto) non ha disputato la finale.

Per quanto riguarda i ragazzi, duello a mare tra Chiara Leoni (Fiamme Oro) ed Annamaria Padovano (Ronciglione) concluso con la vittoria della prima a Tavola e la vittoria della seconda a Frangente. La Padovano, inoltre, ha conquistato l’oro anche a Bandierine. Nella gara di Bandierine maschile, invece, rivincita di Claudio Seri (Roma ’70) su Aurelio Narduzzi (Ronciglione), dopo che il viterbese si era aggiudicato la gara ai Campionati Italiani, mentre Marco Di Bernardini (Ronciglione) ha vinto tutto a mare.

Il Trofeo va così alle Fiamme Oro Roma, prime con 236 punti, davanti al Domar SC (163) e alla Marina Militare (96), rappresentata alla grande soli quattro atleti. La migliore squadra con i Ragazzi è stata invece l’AS Roma ’70 (164 punti), che ha preceduto Domar (101) e CN Ronciglione (94).

 

Il Trofeo del Nord resta sempre quello più “affollato”: 20 società e circa 160 atleti. La manifestazione di Spotorno è stata l’ultima sfida tra le due squadre che hanno lottato per lo scudetto per tutta la stagione, le Rane Rosse e i VVF Torino. I torinesi si sono aggiudicati il trofeo (625.5 punti contro i 432.2 dei lombardi), ma non è stato sufficiente per agganciare le Rane al vertice della classifica annuale. Ottimo terzo posto per la Polisportiva UISP Riverborgaro (243 punti), che ha fatto tesoro dei punti dei suoi Ragazzi.

Il risultato meno atteso è stato sicuramente quello del Frangente maschile, con  i tre atleti delle Rane Rosse Marcello Onadi, Giovanni Legnani e Nicolò Casini lontani dal top della classifica (rispettivamente settimo, decimo e tredicesimo). Le Rane hanno comunque ottenuto una doppietta grazie ai bravi Alessio Conti ed Emanuele Bermani, mentre un’altra sorpresa è in terza posizione, ovvero il giovane Matteo Arietti, classe ’91, della Libertas Nuoto Chivasso. Ai milanesi anche le altre due gare maschili. Vittoria pronosticabile nella Tavola del campione Seniores Nicola Ferrua, che ha lasciato alle sue spalle Giorgio Coniglio (Swimming Club Alessandria) e Diego Giuglar (Marina Militare), mentre a Bandierine si è imposto l’atleta rivelazione dell’anno su spiaggia Matteo Valente, davanti ad Enrico Paoloni (Swimming Club Alessandria), secondo anche ad Anzio, e di nuovo a Nicola Ferrua, con Diego Giuglar stavolta fuori dal podio.

L’unica gara che non è stata appannaggio delle Rane è stata il Frangente femminile, dove Chiara Borasi (VVF Torino), reduce dai suoi buoni Europei Juniores, ha superato la favorita Elena Prelle (Rane Rosse) e la compagna di squadra Chiara Pidello, con Francesca Frattini (Vogherese Nuoto) giunta appena sesta. La Prelle non ha mancato invece la Gara con la Tavola, dove ha dovuto tenere a bada Elena Cacciabue (Swimming Club Alessandria), seconda classificata, mentre un’altra Nazionale Junior, Laura Tafuro (VVF Torino), completa il podio. Atlete di valore, infine, sul podio delle Bandierine: ha vinto la campionessa italiana juniores Silvia Ravasi (Rane Rosse) sulla campionessa italiana seniores Marta Mozzanica (Rane Rosse) e sulla vicecampionessa italiana assoluta Federica D’Oro (VVF Torino).

L’unica a vincere due ori nella categoria Ragazzi è stata Erica Musso (Amatori Nuoto Savona), prima a Frangente e Tavola, mentre Virginia Gavaglio (Riverborgaro) si è imposta a Bandierine. Altro oro della Riverborgaro con Matteo Martignon, classe ’94, primo a Tavola. Le gare di Frangente e Bandierine maschile sono invece andate rispettivamente a Filippo Dell’Olio (GIS Milano) ed al solito Riccardo Vasellini (VVF Grosseto).

 

La peculiarità del Trofeo del Sud è stata invece la partecipazione, fuori classifica, di tre atlete straniere: le spagnole Gemma Ruiz e Carolina Routier, quest’ultima plurimedagliata agli ultimi Europei Juniores, e la tedesca Julia Schatz, finalista al Rescue nelle gare di Tavola ed Oceanwoman. Le tra straniere hanno occupato le prime tre posizioni della Gara con la Tavola, dove la tedesca ha superato Gemma e Carolina. La Schatz si è anche imposta a Canoa, superando l’ottima Sarah Buono (Auras Ischia) e ancora la Routier, mentre Gemma Ruiz è stata l’unica straniera nelle prime tre posizioni delle Bandierine, grazie alla sua seconda piazza. Per quanto riguarda, invece, le italiane, due atlete su tutte. Una è la già citata Sarah Buono, che, oltre ad essere stata l’unica italiana a terminare la Gara con la Canoa (l’altra concorrente, Viola Imperatore del Posillipo, si è ritirata), ha vinto anche la Gara con la Tavola. L’altra è Veronica Cignitti (Roma ’70), vincitrice assoluta a Bandierine, davanti ad Orsola Riccardo (Olimpic Napoli) e Carmen Capuano (Posillipo), e seconda a Tavola, battendo Barbara Di Martino (CN Sulmona).

Nelle gare maschili, la sorpresa è arrivata nella Gara con la Tavola, con Daniele Checchi (Roma ’70), campione europeo juniores della staffetta con tavola, che si è imposto nettamente su Enrico Costagliola (Posillipo), e con Andrea Paoletti (Roma ’70) e Salvatore Costagliola (Posillipo) fuori dal podio (rispettivamente quarto e settimo). Terzo si è classificato Filippo Perrella (Auras Ischia), che ha fatto gli onori di casa anche nella Canoa aggiudicandosi la gara davanti al compagno di squadra Giannicola Conte: doppietta dunque dei due giovani (entrambi classe ’91) ischitani, uno dei quali (Conte) al debutto in una manifestazione assoluta, che sono stati in grado di superare un atleta di esperienza come il già citato Enrico Costagliola, terzo classificato (erano cinque i concorrenti in questa prova). Poker posillipino, infine, nella gara di Bandierine sulla Spiaggia: Paolo Parascandola ha eliminato per ultimi Nando Salemme e Ciro Tiano, mentre il favorito Alessandro Costigliola è giunto quarto, bloccato dai suoi compagni di squadra, e l’atteso Daniele Checchi, reduce dal bronzo continentale juniores, ha chiuso appena settimo.

Il CN Sulmona ha monopolizzato la categoria Ragazzi (le femmine erano esclusivamente del team abruzzese), e i suoi migliori risultati sono arrivati da Erica Marinucci, vincitrice di Tavola e Bandierine, e Francesco Orsini, primo nella gara su spiaggia. Nella Tavola maschile si è invece imposto Fabio Fiorillo (Auras Ischia).

La categoria Ragazzi è stata decisiva l’assegnazione del trofeo al CN Sulmona, che ha ottenuto 325 punti, precedendo così CN Posillipo (281 punti) e Auras Ischia (232 punti). In tutto, 7 le società partecipanti (più le due Nazionali), con circa 50 atleti presenti.

 

Andrea Longobardo

 
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Post N° 110

Post n°110 pubblicato il 22 Settembre 2008 da AndreaL84
 

SETTENEVAMO... (PARTE II)

GARA CON LA TAVOLA

 

Inizia il monologo franco-inglese, più “inglese” che “franco”.

La britannica Sara Rowe, terza l’anno scorso, si aggiudica la gara femminile, chiudendo davanti la francese Raphaelle Buchholz e la solita tedesca Fabien Goller. La prima italiana è Martina Mazzi, dodicesima, subito seguita da Chiara Borasi (tredicesima). Nelle rispettive semifinali (passavano otto per batteria), Martina era giunta settima e Chiara quinta. Non approda in finale, invece, Claudia Pastorello, che non termina la gara.

Per la prima volta si vede una tripletta della Gran Bretagna. Alex Bunney, quarto nel 2007, vince davanti a James Bunney, classe ’92, e a Lewis Rosewell, l’anno scorso secondo. Unico italiano a passare il turno è il buon Francesco Bartolucci, sesto nella sua batteria e poi nono in finale. Andrea Moretto è il primo escluso dalla finale, mentre Francesco Bonanni non termina la gara.

 

SPRINT SULLA SPIAGGIA

 

Non si riconferma Eleonora Chirieleison. Era la campionessa uscente, ma non è andata oltre il quinto posto (nella sua eliminatoria era giunta seconda). Ha vinto la francese Johanna Harel sulla tedesca Alena Krohler (l’anno scorso terza) e sull’inglese Joanne Devine. Manca la finale A Laura Tafuro (quarta in batteria) che si accontenta del secondo posto in finale B. Dodicesima Martina Mazzi, in finale B in virtù del terzo posto nella sua eliminatoria.

Il britannico Laurence Jones si aggiudica la gara maschile, superando il francese dal nome iberico Benjamin Garcia e lo spagnolo Jacobo Iniguez. Ai piedi del podio l’ottimo Daniele Checchi, che coglie quest’importante quarto posto, dopo aver vinto la sua semifinale. Sfortunato Alessio Tomé, che si trova nella sua qualificazione Garcia ed Iniguez, giunti in finale secondo e terzo, e quindi si vede costretto alla finale B, che comunque vince. Francesco Felaco, “tappabuchi” nelle gare su spiaggia, è ottavo, e quindi eliminato, nella sua batteria.

 

STAFFETTA 4x90m SULLA SPIAGGIA

 

Qui è la Francia a dominare. Despergers, Farhat, Vallat e Harel si aggiudicano la gara femminile, avendo la meglio sui quartetti della Gran Bretagna (Rowe, Devine, Evans, Devine) e della Germania (Krohler, Franz, Lange, Klein). Ennesimo quarto posto per l’Italia, rappresentata da Chirieleison, Tafuro, Mazzi e Ferrari.

Identico il podio della gara maschile, con la Francia (Brazeille, Boinot, Cervera, Garcia) prima, la Gran Bretagna (Bunney, Stitt, Jones, Bunney) seconda e la Germania (Hassemeier, Flugel, Schmachtenberg, Ertel) terza. Quinto posto per Moretto, Bartolucci, Checchi e Tomè.

 

GARA NEL FRANGENTE

 

Vittoria della britannica Lara Evans sull’irlandese Grace Doyle, seconda, e la tedesca Kerstin Lange, terza. La migliore italiana è Chiara Borasi, che si classifica quinta. Dietro la torinese, ci sono due atlete che erano tra le più attese, quali la spagnola Carolina Routier, settima dopo il secondo posto dell’anno scorso, e l’inglese Rhian Thomas, che era la favorita assoluta visto che aveva vinto sia nel 2006 che nel 2007, ma è giunta solo decima. Tredicesimo posto per Samantha Ferrari, mentre Claudia Pastorello è appena ventunesima.

Dopo due argenti e due bronzi, il francese Thomas Villaceca vince anche un oro, nella gara dove già l’anno scorso giunse secondo. Il podio è chiuso dal norvegese Matthis Saghaug, che aveva avuto la meglio nel Nuoto proprio sul francese, e dalla sorpresa polacca Marcin Niewinski. Francesco Bartolucci e Francesco Bonanni sesto e settimo, come l’anno scorso (quando però fu Bonanni sesto e “Bartolo” settimo). Andrea Moretto, vittima di un malore, si ferma in quindicesima posizione. Solo diciassettesimo lo spagnolo Francisco Lopez, primo nel 2006 e terzo nel 2007.

 

BANDIERINE SULLA SPIAGGIA

 

Doppietta inglese nella gara femminile con Joanne Devine e Katie Devine. Terza la tedesca Alena Krohler. L’Italia ancora una volta quarta, con la bravissima Laura Tafuro. Altro risultato al di sotto delle aspettative per Eleonora Chirieleison, l’anno scorso seconda e quest’anno appena nona; Samantha Ferrari, invece, è la prima eliminata in finale (sedicesima).

Il britannico Laurence Jones, dopo lo Sprint, si aggiudica anche quest’altra prova su spiaggia. Nell’ultima alzata era con lui il francese Anthony Brazeille. E la medaglia di bronzo va a Daniele Checchi, in grado di riconfermarsi ad alti livelli anche in campo europeo (l’anno scorso fu secondo). Va bene anche Alessio Tomè, che chiude quinto, mentre Francesco Felaco viene eliminato a due alzate dalla finale.

 

STAFFETTA CON TORPEDO

 

Nuovo regolamento in questa staffetta: la “vittima” non è più tanto “vittima”, ma parte dalla spiaggia, nuota fino alla boa ed alza il braccio, dando al trainatore il segnale di partenza. Quindi questi prende le pinne, entra in acqua e da qui la staffetta si svolge esattamente come nel vecchio regolamento.

Come nella 4x90, i podi della gara maschile e femminile sono identici.

Doppio oro, come nel 2007, per la Germania, da una parte con Lustre, Goller, Krohler e Lange, e dall’altra con Hassemeier, Steiglmaier, Schultz e Flugel. Doppio bronzo, invece, per la Spagna, rappresentata nella gara femminile da Morales, Ridondo, Routier e Carbajo ed in quella maschile da Inguez, Lopez, Marin ed Alvarez.

L’Italia coglie due ottimi secondi posti. Con le femmine, in particolare, è la prima volta che andiamo sul podio in questa staffetta, e ciò grazie a Chirieleison (frazione con le pinne), Borasi (nuotatrice), Tafuro e Mazzi. Altrettanto prezioso l’argento dei maschi, “vedovi” di Moretto, sentitosi male dopo il Frangente e dunque sostituito da Bonanni (frazione con le pinne), che evidentemente l’ha rimpiazzato bene: Bartolucci (nuotatore), Checchi e Tomè (trainatori) gli altri frazionisti. In batteria, le femmine erano giunte seconde e i maschi primi. Segnaliamo nelle eliminatorie della gara maschile la squalifica della Francia.

 

SALVATAGGIO CON TAVOLA

 

Francia (Vallat-Harel), Spagna (Carbajo-Ruiz) e Gran Bretagna (Rowe-Thomas) compongono il podio della gara femminile. Borasi e Tafuro, dopo aver conquistato l’accesso alla finale A con un quarto posto in una semifinale difficile (che vedeva schierate Spagna, Gran Bretagna e Germania, quest’ultima quarta in finale), terminano in quinta posizione.

Nella gara maschile, arriva la sorpresa più gradita dell’Europeo. Erano quattro anni che i nostri ragazzi si classificavano sempre al quarto posto, senza dunque mai riuscire a salire sul podio. La nostra staffetta del 2007 era Bartolucci-Checchi, riconfermata in blocco quest’anno con l’obiettivo di sfatare questo tabù. I due sono andati ben oltre: la coppia italiana ha superato tutti gli avversari, riuscendo ad ottenere uno storico primo posto. È il primo oro dell’Italia maschile anche contando tutte le manifestazioni della Nazionale Assoluta. Francesco e Danielino avevano già vinto la loro batteria eliminatoria. Sul podio, troviamo inoltre la Francia (Soule Susbielle-Brazeille), seconda classificata, e la Spagna (Lopez-Martinez), terza. Appena sesta la favorita Gran Bretagna.

 

 

Questa la classifica finale:

 

  1. GERMANIA 862 (580 piscina + 14 SERC + 268 mare)
  2. ITALIA 855 (591p + 10S + 254m)
  3. SPAGNA 705 (455p + 11S + 239m)
  4. FRANCIA 562 (246p + 8S + 308m)
  5. GRAN BRETAGNA 504 (139p + 18S + 347m)
  6. BELGIO 270 (174p + 5S + 91m)

  7. IRLANDA 252 (83p + 16S + 153m)
  8. OLANDA 234 (133p + 20S + 81m)
  9. NORVEGIA 171 (106p + 6S + 59m)

  10. SVIZZERA 154 (74p + 7S + 73m)
  11. UNGHERIA 140 (121p + 19m)
  12. POLONIA 117 (75p + 13S + 29m)
  13. REPUBBLICA CECA 98 (47p + 12S + 39m)

 

La squadra risalita maggiormente è il Belgio, l’anno scorso fanalino di coda e quest’anno buon sesto. Cadute invece Olanda e Polonia, mentre l’Irlanda ha qualche miglioramento.

 

Prima di chiudere, mi sembra giusto sottolineare un’altra impresa di due atleti azzurri: Daniele Checchi ed Alessio Tomè. L’ultimo giorno prima della partenza, infatti, domenica 8 settembre, durante l’ultimo allenamento oceanico di rifinitura, i due hanno salvato la vita ad una signora. Questo è veramente un grandissimo risultato, che va al di là dei meriti agonistici. Daniele ed Alessio già hanno ricevuto i complimenti della Federazione, ci accodiamo anche noi. Ecco come l’aspetto agonistico del Salvamento, che altro non è che una serie di simulazioni di salvataggio nel minor tempo possibile, mostra il suo indissolubile legame con l’aspetto sociale. Questo soccorso ha inoltre permesso ai due ragazzi, e dunque al Salvamento in generale, di apparire sulla Gazzetta dello Sport: azioni di questo genere danno pubblicità al nostro movimento. Ma questo è un vantaggio secondario: il vantaggio principale è che c’è una persona in più che adesso vive. E di fronte a situazioni di questo tipo, ci rendiamo conto che nella vita aver vinto od aver perso un Europeo conta in realtà fino ad un certo punto.

 

Andrea Longobardo

 
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Post n°109 pubblicato il 22 Settembre 2008 da AndreaL84
 

SETTENEVAMO... (PARTE I)

Un vero peccato. Devo essere sincero: alla vigilia dell’Europeo, ero convinto che avrei commentato il terzo successo consecutivo degli Azzurrini. La Nazionale Juniores di quest’anno era davvero forte e le carte in regola per vincere anche quest’anno il titolo continentale c’erano tutte.

I 12 atleti hanno effettivamente dimostrato di essere un team di alto livello. Hanno chiuso con 855 punti, che è il punteggio più alto che la Nazionale Juniores abbia mai realizzato in assoluto. È vero, quest’anno c’era una gara in più, la SERC, ma non sono quei 10 punti conquistati nella Simulazione a fare la differenza: anche non contando la SERC, questa Nazionale ha realizzato più punti delle due che hanno vinto il titolo negli ultimi due anni.

Ma non è bastato. O meglio, è bastato solo per i maschi, che hanno vinto la classifica a squadre, mentre le femmine sono giunte seconde. Ma, sommando tutto, l’Italia è in seconda posizione, dietro la Germania, al suo terzo titolo europeo juniores. Seconda, per soli sette punti. Sette punti, ovvero un niente. Ed è ovvio che, quando si perde, specie se per così poco, parte la “caccia al vampiro”, la ricerca della gara o delle gare dove si sono persi quei punti che sarebbero serviti. E quello che salta più all’occhio sono le squalifiche nelle staffette: nessuna delle due staffette 4x25m con Manichino, infatti, risulta nell’ordine d’arrivo ufficiale. Un argento ed un bronzo persi, pari a 34 punti, ce ne sarebbero bastati 26 in meno. Forse questo è ciò che dà più rimpianti: la squalifica capita, purtroppo è capitata al Campionato sbagliato. L’anno scorso, ad esempio, quando vincemmo con 43 punti di vantaggio, una doppia squalifica del genere non avrebbe influito. Altri punti si sono persi in un lancio della corda ed in qualche prestazione sotto lo standard medio degli atleti: ma sono tutte cose che ci stanno sempre, è impossibile richiedere la perfezione assoluta. Ma questo è indice che, quando il gioco si fa duro ed il livello è alto, ed a questi Campionati il livello era molto alto, basta un minimo per incrinare il tutto.

Loro, i 12 atleti e lo staff tecnico, costituito dal Responsabile della Giovanile Gianpaolo Longobardo, dal CT Antonello Cano e dall’ assistente Ettore Gavarente, ci hanno provato. E ne escono comunque a testa alta. Un secondo posto europeo non è affatto un risultato negativo, e, ripeto, 855 punti non è un bottino che si fa tutti gli anni. Quindi complimenti ugualmente e grazie lo stesso per averci rappresentato!

Anche perché, diciamocelo francamente, una Germania così non si era mai vista. La crescita dei tedeschi è iniziata nel 2006, ed adesso è culminata con questo titolo. Ad Eindhoven la Germania ha presentato una bella Nazionale, completa, ben assortita e trascinata da un atleta di altissimo livello, nonché esperto, quale Marcel Hassemeier.

Ma non c’era solo la Germania. La Spagna, nonostante in calo rispetto alle precedenti edizioni, ha comunque regalato alcune prestazioni di grido, riuscendo a fare sua tre gare; in vasca, poi, sono andati due ori alla sorprendente Norvegia, mentre l’Ungheria continua a mantenere la vetta nel Nuoto femminile. A mare, invece, ci sono sempre le due soliti dominatrici, la Francia e soprattutto una incontenibile Gran Bretagna.

Ne consegue un livello veramente alto, ed anche per questo l’Italia ha faticato a mantenere la testa della classifica nelle gare indoor, al termine delle quali il vantaggio sulla Germania era di appena +4 (dopo essere stata anche in svantaggio, dopo il primo giorno di gare). In piscina, sono stati battuti ben otto record europei juniores, sei dei quali da parte di atleti italiani e due per opera dei tedeschi, e tre record dei Campionati, due dei quali grazie agli Azzurrini, che hanno fatto registrare anche un record italiano (l’altro primato è dell’Ungheria). Va anche detto, però, che, per quanto riguarda i nostri, non è stato tutte rose e fiori. In particolare, la squadra maschile è apparsa a tratti meno convincente di quella femminile, anche se poi la classifica sorride di più ai maschi (+7 sulla Germania contando le sole gare in piscina) che alle femmine (+1). In acque libere, invece, si è invertita la situazione: molto bene i ragazzi, qualche delusione in più dalle ragazze.

Il bottino finale dell’Italia è di 10 ori, 7 argenti e 4 bronzi, di cui 1 oro, 2 argenti ed 1 bronzo tra mare e spiaggia. Come atleta-bandiera di questa Nazionale eleggerei Francesco Bonanni, straordinario ed impeccabile: tra individuali e staffette, l’atleta dell’Aniene ha vinto 3 ori, due dei quali accompagnati da record europeo, 3 argenti ed 1 bronzo, sempre con prestazioni eccellenti. Tra i maschi di tutta Europa, nessuno ha vinto più di lui; se consideriamo anche le femmine, solo la tedesca Fabien Goller.

 

Andiamo dunque ad analizzare i Campionati nel dettaglio. La manifestazione è stata ospitata dalle città di Eindhoven (per quanto riguarda la piscina) e Sheveningen (per quanto riguarda il mare).

Le gare sono iniziate il 9 settembre con la SERC, proseguite il 10 e l’11 con le gare nella profonda vasca di Eindhoven (3 metri di altezza!), ed il 12 ed il 13 con le oceaniche, accompagnate da maltempo e mare grosso nella prima giornata (quando si sono svolti le finali di Sprint, Tavola e 4x90). Tredici le nazioni al via, una in meno rispetto all’anno scorso, quando in più c’era la Svezia. Confermata, invece, la presenza, oltre che delle già citate Italia, Germania, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Ungheria e della nazione ospitante Olanda, anche di Belgio, Irlanda, Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera. Passiamo alle singole gare (attenzione ai nomi dei frazionisti delle staffette, talvolta diversi da quelli, sbagliati, pubblicati dal sito dei Campionati).

 

 

SERC

 

Il primo oro in palio va al paese ospitante: l’Olanda si aggiudica la gara con 191.3 punti. Sarà uno dei pochi buoni risultati degli “orange”, davvero sottotono per il resto dell’Europeo. Seconda classificata la Gran Bretagna, con 174.3 punti, seguita dall’Irlanda, a cui vengono attribuiti 163 punti. L’Italia (Chirieleison, Moretto, Checchi e Tafuro) si classifica ottava con 131 punti.

 

NUOTO CON OSTACOLI

 

Pronosticabile dominio nella gara femminile dell’ungherese Annet Kovacs, che porta il nuovo record dei Campionati a 2’13”70 (precedente 2’14”33, già suo). La Kovacs, già primatista europea juniores con 2’11”63, è al suo terzo titolo consecutivo, ed, essendo classe ’91, ha ancora un anno a sua disposizione. Ancora più piccola la sua connazionale che la segue in seconda posizione, Boglarka Kapas, classe ’93, che chiude in 2’18”34. Bronzo alla tedesca Kerstin Lange, con 2’18”51. Così, per la prima volta, l’Italia non sale sul podio in questa gara. Claudia Pastorello ci è andata vicina, avendo bloccato le piastre ad un comunque ottimo 2’18”85, tempo superiore di appena due decimi al suo primato italiano juniores, che le consente la quarta posizione. Samantha Ferrari e Martina Mazzi si classificano più dietro, settima ed ottava, con 2’22”30 e 2’23”06 rispettivamente.

Tempi bassi, nonostante la profondità della vasca, nella gara maschile, vinta dal carneade norvegese Matthis Saghaug, che ha chiuso in 2’02”78, precedendo di un secondo il campione uscente transalpino  Thomas Villaceca, che si è mantenuto ai suoi livelli, realizzando 2’03”79. Poco dopo il francese, c’è il nostro Andrea Moretto, che, grazie al suo 2’03”91, regala all’Italia la prima medaglia di questi Europei. Ottimo quarto Francesco Bonanni, che conclude col suo personale di 2’04”03; bravo anche Alessio Tomé, anche lui miglioratosi a 2’06”20, che significa ottavo posto. Per renderci conto del livello di questa gara, diciamo che il tedesco Marcel Hassemeier, l’anno scorso medaglia d’argento con 2’03”98, è giunto sesto con 2’04”3!

 

STAFFETTA 4x50m CON OSTACOLI

 

En plein azzurro.

Le femmine si impongono per il quarto anno consecutivo. Ma Tafuro, Borasi, Ferrari e Pastorello sono anche le prime ad infrangere la barriera dei 2’00”, visto che portano il record europeo juniores a 1’59”56 (precedente 2’00”24 della Nazionale del 2007). Dietro le fantastiche azzurre, ci sono la Germania (Lustre, Lange, Klein, Goller) con 2’00”82 e l’Ungheria (Kapas, Kiralyhidi, Labdi, Kovacs) con 2’01”72. Dunque tre staffette sotto i 2’02”: una cosa del genere non si era mai vista.

Primato europeo anche per Bonanni, Felaco, Moretto e Tomè, capaci di un eccellente 1’44”29, tempo che consentirebbe di competere per il podio ai nostri Assoluti. Il record europeo precedente era 1’45”12 della Germania, quello italiano 1’46”02 della Nazionale 2006. Seconda e staccatissima la Spagna (Lopez, Marin, Martinez, Alvarez) con 1’46”70 e terza la Germania (Flugel, Ertel, Schmachtenberg, Hassemeier) in 1’47”35.

 

PERCORSO MISTO

 

Classifica corta e ottimi tempi nelle prime sei posizioni. Tra le quali figurano le nostre tre rappresentanti. Samantha Ferrari mantiene le attese e vince nettamente in 1’20”10, davanti alla tedesca Fabien Goller, che conclude in 1’21”36. A soli sei centesimi dalla Goller, c’è la brava Laura Tafuro, che dunque ottiene questo bronzo con 1’21”42. Manca il podio, invece, Eleonora Chirieleison, quarta in 1’21”66.

Ad Andrea Moretto basta 1’07”15 per vincere, far registrare il nuovo record dei Campionati (precedente 1’07”66 di Montejo), ed avere ragione sui forti antagonisti Marcel Hassemeier, il tedesco giunto terzo nel 2007, e Thomas Villaceca, il francese l’anno scorso secondo, dietro Caldarelli, in 1’07”9: i due hanno infatti realizzato 1’07”42 e 1’09”38. Un po’ lontani dai personali i tempi di Francesco Felaco, sesto in 1’12”23, e Francesco Bartolucci, decimo in 1’14”10.

 

TRASPORTO MANICHINO

 

La vasca profonda si fa sentire: per gli italiani, peggioramento medio di due secondi.

Dopo l’argento nel Misto, la tedesca Fabien Goller si aggiudica per il secondo anno consecutivo i 50m Trasporto: 39”25 il suo tempo (l’anno scorso realizzò 38”9). Notiamo che la Goller è una nata 1992, quindi ne sentiremo ancora parlare per i prossimi anni! Seconda classificata, un’altra vecchia conoscenza della specialità, la spagnola Carolina Routier, che ottiene 39”69. Chiara Borasi così si accontenta del bronzo, grazie ad una gara da 40”70. Altro legno per Eleonora Chirieleison, che ottiene 41”16. Non bene stavolta Samantha Ferrari, solo settima con 43”20.

Nella gara maschile, primo oro spagnolo grazie al noto Mario Marin, capace di 33”97. Alle sue spalle, il nostro Andrea Moretto, che dopo il bronzo e l’oro, porta a casa anche l’argento, realizzando 34”33. Bronzo alla Germania, con il 34”70 di Christian Ertel. Per l’Italia c’è poi l’ottavo posto di Francesco Felaco in 35”64 ed il decimo di Daniele Checchi in 37”47.

 

MANICHINO CON PINNE E TORPEDO

 

Livello altissimo, sia per le femmine ma soprattutto per i maschi.

Le grandissime Martina Mazzi ed Eleonora Chirieleison ottengono una doppietta nel Torpedo, migliorandosi rispettivamente due secondi ed un secondo: 1’02”27 per Martina ed un centesimo in più, 1’02”28, per Eleonora. Le due azzurre diventano così la seconda e la terza italiana di sempre in questa prova: solo la Cerquozzi ha fatto meglio. In più scendono entrambe sotto il record europeo juniores precedente, sia quello ufficiale (1’02”56 della Costagliola), sia quello ufficioso (1’02”35 della Jorge). Chiude il podio una ’93, la spagnola Irene Morales, con 1’04”82. Nuovo quarto posto per l’Italia femminile, stavolta con Laura Tafuro, che realizza un suo standard di 1’05”52.

Per i maschi il livello agonistico è stato superiore a quello dei Rescue. Tant’è che Francesco Bonanni, realizzando un fantastico 55”72, che è il nuovo record italiano juniores (precedente 56”22 di Ballerini, anche record europeo), si è fermato in seconda posizione, superato dal tedesco Marcel Hassemeier, già bronzo nella passata edizione, che con 55”44 diventa il nuovo primatista europeo. Il tedesco batte anche il primato europeo juniores “sbagliato”: infatti nel 2003 il francese Forassassi realizzò 57”77, ma il sito della ILS trascrisse 55”77, che diverse volte (anche stavolta) è stato considerato il limite da battere. Terzo lo spagnolo Mario Marin in 56”51. Francesco Bartolucci termina in quinta posizione con un buon 57”64. Sbaglia l’aggancio e finisce fuori dai 5m Alessio Tomè, squalificato: col suo 1’00”89 si sarebbe classificato undicesimo.

 

SUPER LIFESAVER

 

Anche qui prestazioni al di sopra della norma.

Tra le femmine, il tempo che l’anno scorso consentì alla Frattini di vincere (2’39”) quest’anno non avrebbe valso neanche il podio. Si impone la già vicecampionessa del 2007, la spagnola Carolina Routier, col tempo di 2’34”40, tallonata dalla tedesca Jessica Lustre, seconda in 2’34”60. Bronzo alla brava Chiara Borasi, che ottiene 2’37”62. Delusione dalle altre due rappresentanti azzurre: Laura Tafuro ed Eleonora Chirieleison sono solo quinta e sesta con 2’41”67 e 2’42”51. In particolare Eleonora, dopo il 2’34”04 di Gubbio, era una delle additate alla vittoria.

Prosegue il momento-sì di Francesco Bonanni, che abbassa quel record europeo (2’17”01 di Rodriguez) che fino a poco fa sembrava inattaccabile: per il figlio d’arte miglioramento di un secondo del suo personale (2’17”92, che era record italiano juniores), e blocco delle piastre a 2’16”82. E non è stata una vittoria semplice visto che ha dovuto superare il francese Thomas Villaceca, campione uscente della specialità, che si è migliorato a 2’17”02. Terzo il solito tedesco Marcel Hassemeier, con 2’20”09. Squalificato lo spagnolo Mario Marin, l’anno scorso secondo in 2’19”: col suo ufficioso sarebbe giunto quarto. Male gli altri due italiani: Andrea Moretto, dopo un oro, un argento ed un bronzo, si ferma alla sesta posizione con 2’23”99, mentre Francesco Bartolucci è ottavo in 2’25”40.

 

STAFFETTA 4x25m CON MANICHINO

 

La gara della maledizione.

Nella prova femminile, prosegue l’andazzo che va avanti dal 2001, ovvero Italia vincitrice negli anni dispari ed Italia squalificata negli anni pari. Chirieleison, Tafuro, Borasi e Ferrari perdono così un argento, avendo realizzato 1’35”51. Eccezionale vittoria delle tedesche (Luster, Klein, Lange, Goller), che sfracellano il record europeo di 1’34”71 (dell’Italia del 2005), chiudendo in 1’32”51. Seconda la Spagna (Routier, Ridondo, Morales, Ruiz) in 1’37”97, mentre il Belgio (Schoonbrood, Heyligen, Boogaerts, Lechein) ringrazia anche la squalifica dell’Olanda e si piazza terzo con 1’50”23, tempo chiaramente non da podio.

Felaco, Bonanni, Moretto e Bartolucci sarebbero invece giunti terzi col loro ufficioso di 1’17”91. Vince la Spagna (Lopez, Marin, Castillo, Alvarez) con 1’17”19, che il sito dei Campionati indica erroneamente come record europeo juniores (l’Italia del 2005 realizzò 1’16”25 in vasca che permetteva l’omologazione). Seguono la Germania (Stieglmaier, Schmachtenberg, Ertel, Hassemeier) in  1’17”53 e la Francia (Cervera, Boinot, Soule Susbielle, Villaceca) in 1’25”40.

 

MANICHINO CON PINNE

 

Livello alto, soprattutto nella gara femminile, che vede per il secondo anno consecutivo l’affermazione della nostra Claudia Pastorello. L’atleta delle Rane mantiene il pronostico ed in più realizza il nuovo record dei Campionati, 1’01”08 (precedente 1’01”22 della Hundt). Eccellente anche Martina Mazzi, seconda classificata in 1’02”50. Si deve stavolta così accontentare del bronzo, con 1’04”39, la tedesca Fabien Goller. Chiara Borasi si difende in una gara che non rientra tra le sue: con 1’07”89 si piazza ottava.

Con i maschi, l’Italia vince per il settimo anno consecutivo, il terzo con Francesco Bonanni, al quale basta 53”12 per vincere. Acuto olandese in seconda posizione, con Sjors Pietermans che realizza 54”41, mentre il francese Thomas Villaceca ottiene la sua quarta medaglia individuale, grazie al suo 54”91. Un buon Alessio Tomè chiude quinto in 56”23, mentre Daniele Checchi è appena settimo con 56”77.

 

STAFFETTA 4x50m MISTA

 

Come nella Staffetta Ostacoli, le italiane si impongono per il quarto anno consecutivo e battono il record europeo. Borasi, Pastorello, Ferrari e Tafuro migliorano infatti l’1’47”75 della Nazionale del 2005, portando il primato a 1’47”08, tempo di altissima qualità. Staccatissima la Spagna (Routier, Garcia, Carbajo, Morales) e l’Ungheria (Kovacs, Kiralyhidi, Kapas, Labdi), seconda e terza classificata con 1’49”95 e 1’51”36 rispettivamente.

Cade anche il primato maschile, ma stavolta per opera della Spagna (Lopez, Marin, Iniguez, Alvarez), che realizza 1’35”05 (precedente 1’35”37 dell’Italia). Felaco, Bonanni, Bartolucci e Moretto giungono così secondi, con un buon 1’36”61. Terza la Germania (Hassemeier, Flugel, Hertel, Schultz) in 1’38”26.

 

LINE THROW

 

La Goller si dimostra anche una buona lanciatrice e, insieme alla compagna Franz, guida la Germania alla vittoria in 13”01. Le tedesche dividono la vittoria con le padrone di casa dell’Olanda (Laumer-Venner), anche loro capaci di 13”01. Solo queste due squadre chiudono al primo lancio. Infatti il tempo della terza classificata, la Gran Bretagna (Rowe-Devine) è 31”37. Cinque le coppie sotto i 45”, ma tra queste non c’è l’Italia (Chirieleison-Mazzi), fuori tempo limite.

Il tempo che permette la vittoria della gara maschile è 13”50, più alto di quello delle coppie in gonnella di Germania ed Olanda: lo ha realizzato la Norvegia (Ingebrigtsen-Robertsen), che ottiene il suo secondo oro dei Campionati. Seconda la Germania (Stieglmaier-Hassemeier) in 14”14 e terza la Francia (Francois-Defort) in 14”28. Moretto e Checchi terminano al secondo lancio e, con 27”47, giungono sesti.

 
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I 21 AUDACI

Post n°108 pubblicato il 13 Settembre 2008 da AndreaL84
 
Tag: Master

I Master non sono atleti professionisti. Fanno dello sport non una loro professione o un loro impegno, ma più che altro un loro hobby. Le loro professioni sono altre, ma se in qualche fine settimana si organizza una gara o un campionato, sono tutti i pronti a ritrovarsi assieme per vivere momenti agonistici e goliardici.

Ma se le gare Master sono piazzate nel bel mezzo della settimana, in pieno periodo lavorativo, seppur agli inizi di agosto (giorni 5 e 6), ecco che l’affluenza non può essere alta. Agli ultimi Campionati Master si è registrato il record minimo di partecipazioni: appena 21 i concorrenti, una media di circa un atleta a categoria. Inoltre, per il basso numero di partecipanti, le gare sono state condensate tutte in un unico giorno (5 agosto), e, ovviamente, a causa della contemporaneità con i Campionati Assoluti, tutte dopo le 18:00. Così, un Master, che non è un professionista e spesso non è neanche un giovincello, si ritrova a dover disputare, nella peggiore delle ipotesi, 8 gare (4 individuali e 4 staffette) nel giro di un paio d’ore. Adesso capite perché quei 21 atleti (18 maschi e 3 femmine) che si sono dati battaglie nella vasca di Gubbio, li definisco “audaci”.

Audaci nonostante il livello sia stato molto basso, ma non poteva essere altrimenti, visto che, nella maggioranza dei casi, mancava proprio la competizione, trovandosi un atleta a non avere avversari della propria fascia d’età. Le prestazioni di un certo livello sono arrivate solo da qualche buona individualità, quale Gennaro La Sala, Roberto Bonanni, Giannantonio Scaramel e Luca Stipcevich. E degli otto nuovi record italiani fatti registrare, solo due derivano dall’aver battuto un primato già esistente: negli altri sei casi si è trattato di primo limite da battere per la categoria.

Alla bassa affluenza, inoltre, ha contribuito in maniera pesante l’assenza del CN UISP Bologna, in genere la società più numerosa nei Campionati indoor, i cui atleti evidentemente si sono presi una pausa, dopo aver disputato i Campionati Mondiali.

Tra le sette società partecipanti (di cui nessun fiduciariato, altro record negativo), l’ha spuntata, e peraltro anche in maniera netta, l’Arvalia Nuoto, al suo primo titolo di società nel Salvamento. Con 955 punti la società laziale ha avuto ragione sulla Brigata Aeromobile Friuli, seconda classificata con 556 punti, e sui due atleti del Circolo Ambranuoto Latina, terzo con 200 punti. Le altre 4 squadre partecipanti hanno schierato un solo atleta ciascuna.

 

L’Arvalia è stata tra l’altro l’unico team che ha presentato ai nastri di partenza rappresentanti del gentil sesso. La più giovane di queste è Sara Giallonardo, che ha vinto quattro titoli M25, chiudendo Manichino in 54”73, Misto in 49”07, Nuoto in 1’18”41 e Pinne in 42”03, ma non ha portato a termine la Line Throw. L’unico M25 maschio è invece Emilio Biancardi (Brigata), già campione italiano di Sprint, che ha realizzato 52”02 nel Trasporto, 49”92 nel Percorso, 1’23”44 negli Ostacoli, 39”35 nel Pinnato e 23”76 nel Lancio della Corda.

Arvalia poi unica società presente tra gli M30. La rappresentante femminile è qui Laura Campisano, capace di 1’18”50 a Manichino, 1’12”82 nel Misto, 1’53”98 negli Ostacoli e 55”17 a Pinne. Dei tre maschi, invece, Danilo Cuomo, quest’anno passato di categoria (l’anno scorso fu campione italiano M25 nel Trasporto), è una spanna sopra gli altri: Trasporto in 45”14, Misto in 44”81, Nuoto in 1’15”78 e Pinne in 31”57. A lottare per il secondo posto sono stati Fabio Marchionni e Maurizio Zinno, con il primo che l’ha spuntata a Manichino (53”40 contro 54”40) e Nuoto (1’31”75 contro 1’7”83), ed il secondo a Misto (48”20 contro 51”73) e Pinne (39”83 contro 41”90). L’Aurelia ha inoltre terminato la Line Throw in 25”54.

Luca Stipcevich (Ambranuoto) ha realizzato il miglior tempo della manifestazione a Manichino e Nuoto, chiudendo rispettivamente in 41”58 e 1’08”30 (quest’ultimo tempo migliore di quello realizzato lo scorso anno), e poi si è aggiudicato gli altri due titoli M35, ottenendo 39”12 nel Percorso e 31”32 a Pinne. Gli altri due rappresentanti della categoria erano Fabio Selvadagi dell’Arvalia, quattro volte secondo (46”97 a Trasporto, 45”65 a Misto, 1’20”30 a Nuoto, 37”68 a Pinne), e Nico Martin della Brigata, quattro volte terzo (rispettivamente 1’06”28, 59”88, 1’37”31, 49”64).

Andrea Papa (Arvalia) è l’unico M40 ed ha chiuso le tre gare di 50m in 1’11”06 (Manichino), 1’07”88 (Misto) e 53”03 (Pinne) rispettivamente, e quella di 100m in 1’50”44.

Gennaro La Sala (Carabinieri) non ha mancato l’appuntamento con questi Campionati e, seppur con tempi più alti rispetto a quelli realizzati lo scorso anno, ha preso tre titoli M45: Nuoto in 1’08”69, Manichino in 41”59 e Misto in 38”46, quest’ultimo miglior tempo dei Campionati. A Pinne, invece, nonostante un buon 28”57, è giunto secondo, battuto dal solito Roberto Bonanni (Guardaspiaggia), che ha disputato solo questa gara, migliorando di due centesimi il già suo primato italiano della categoria, portandolo a 28”12 (precedente 28”14). Di fronte a questi due grandi del Salvamento nonsoloMaster, Stefano Ribeca (Arvalia) ha fatto quel che ha potuto, ovvero seconda piazza nelle tre gare senza pinne (47”32 nel Trasporto, 44”06 nel Percorso e 1’16”72 nei Sottopassi) e terza in quella con le pinne (45”36).

Sfide a senso unico nella categoria M50 tra Marco Lugli (Brigata) e Stefano Odderino (Arvalia), con l’allenatore felsineo sempre vincitore: più nette le affermazioni a Trasporto (56”90 contro 1’10”45), Percorso (56”92 contro 1’04”62) e Nuoto (1’34”20 contro 1’39”88), più di misura quella a Pinne (43”95 contro 45”73). In quest’ultima gara si è aggiunto anche Antonello Braschi (CS Velathri), giunto terzo in 49”30.

Solito dominio Giannantonio Scaramel (Derthona Nuoto) tra gli M55, il quale ottiene quell’en plein che l’anno scorso gli sfuggì per via di una squalifica. Nel Misto, gara dove fu squalificato nel 2007, ha più che trucidato il vecchio primato italiano (1’09”15 di De Nigris), realizzando 41”96, quasi 30 secondi in meno! Nessun record invece nelle altre tre gare, dove già è primatista: per il piemontese 45”23 a Manichino, 1’12”92 nel Nuoto e 30”67 a Pinne. Non può far altro che accontentarsi di quattro argenti (Manichino in 57”44, Misto in 53”64, Pinne in 36”71 e Nuoto in 1’32”70), l’altro rappresentante della categoria, Giuseppe Tomassone (Brigata).

Brigata presente anche tra gli M60, grazie a William Piccinini, che ha chiuso Trasporto, Misto, Nuoto e Pinne in 2’03”31, 1’49”87, 2’39”07 e 56”23 rispettivamente.

Negli M65, invece, l’unica rappresentante è femmina, ed è Annamaria Panasia (Arvalia), che a Nuoto e a Pinne ha fissato i primi record italiani di questa categoria: 2’09”95 e 1’01”97 rispettivamente.

Per la prima volta, nel Salvamento italiano c’è anche un M70, ed è il già noto Vittorio Millefiorini (Ambranuoto), quest’anno passato di categoria. I primi primati M70 sono 1’10”04 nel Trasporto, 1’04”34 nel Misto, 1’49”54 nel Nuoto e 59”34 a Pinne.

 

Nelle staffette, Arvalia Nuoto unica partecipante della categoria 120-159, dove ha vinto i tre ori, realizzando 2’24”07 nella Staffetta Ostacoli, 2’16”18 nella Mista e 2’06”12 nella Manichino.

La Brigata Aeromobile Friuli ha invece presentato la 4x50 Ostacoli (2’55”64) e la 4x25 (2’34”06) nella fascia d’età 160-199 e la 4x50 Mista (2’46”72) nella fascia 200-239.

 

Andrea Longobardo

 
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ITALIANI IN OLANDA

Post n°107 pubblicato il 11 Settembre 2008 da AndreaL84
 

Dal momento che sono in corso gli Europei, ricordiamo come  è stata composta la Nazionale Juniores, in seguito alle gare di selezione (gli Assoluti Estivi).

Il criterio prevedeva la solita graduatoria a punteggio (7 punti al primo classificato, 5 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e 1 al sesto, con ogni atleta che prende punti nelle sue migliori tre gare), dove il maggior numero di primi posti e il maggior numero di piazzamenti decidono in caso di ex aequo. Quest’anno però, non essendo state disputate le gare di selezione oceaniche, solo i primi tre, anziché i primi quattro, della graduatoria conquistavano l’accesso di diritto alla Nazionale, mentre l’altra metà della Nazionale è stata scelta dal Responsabile della Giovanile Gianpaolo Longobardo.

 

La graduatoria femminile è la seguente:

 

1. ELEONORA CHIRIELEISON                                 17

2. CLAUDIA PASTORELLO                                 14 (2 primi posti)

3. CHIARA BORASI                                                         14 (1 primo posto, 1 piazzamento)

3. SAMANTHA FERRARI                                            14 (1 primo posto, 1 piazzamento)

5. Martina Mazzi                                                   14 (nessun primo posto)

6. Ester Viscardi                                                           11

7. Laura Tafuro                                                              9

8. Giulia Levrero                                                            8

9. Gloria Balestrero                                                        5

10. Anna Taddei                                                 4

 

Prima in graduatoria è Eleonora Chirieleison (Domar), sicuramente la più completa, visto che è in grado di effettuare ben quattro gare in vasca ad alti livelli: a Torpedo ha 1’03” ed è la campionessa europea juniores uscente, a Gubbio ha realizzato un eccellente 2’34” nel Super e un altrettanto buon 1’19”6 nel Misto, ed in più vale 39” a Manichino. E, come se non bastasse, è l’italiana più forte su spiaggia.

Due gare ad altissimo livello hanno consentito a Claudia Pastorello (Rane Rosse) la seconda convocazione consecutiva. Claudia è chiamata a confermare la vittoria dell’anno scorso a Pinne, dove si mantiene intorno al minuto nei tempi migliori, ed in più nel Nuoto è da 2’18” alto.

Situazione di assoluta parità in terza posizione tra Chiara Borasi (VVF Torino) e Samantha Ferrari (Ronciglione): secondo il criterio, è la scelta tecnica a decidere tra le due convocate d’ufficio. Comunque poco interessa la cosa, perché entrambe le atlete sono state convocate. Chiara Borasi a Gubbio è stata la prima giovane a Manichino con 38”65, ma è in grado anche di 2’20” nel Nuoto e 2’37” nel Super, ed in più è la campionessa italiana cadetti di Frangente e Tavola.

È invece il Percorso Misto, dove con 1’19”31 detiene il record italiano juniores, il punto forte di Samantha Ferrari, a Gubbio fautrice anche di un ottimo 2’18”9 negli Ostacoli. Non dimentichiamo poi che la Ferrari è primatista italiana juniores anche a Manichino con 39”38.

Una scelta tecnica è stata quella di Laura Tafuro (VVF Torino), unica atleta, oltre alla Chirieleison, competitiva nelle gare su spiaggia ed al contempo capaci di prestazioni di alto livello anche in vasca, quali 1’20” nel Misto, 1’05” a Torpedo, 2’37” nel Superlife e 41” a Manichino.

Per la scelta del sesto nome, le due candidate principali erano Ester Viscardi (Centro Ester) e Martina Mazzi (Reggiana Nuoto). La prima aveva dalla sua parte le più che eclatanti prestazioni eugubine, in primis il 2’33” nel Superlife, ma anche l’1’03”7 a Torpedo; la seconda, invece, oltre a vantare 2’36” nel Super, 1’04”4 a Torpedo e 2’20” nel Nuoto, aveva il vantaggio di coprire Pinne, che a Gubbio ha chiuso in 1’02”, unica gara rimasta scoperta. La scelta è caduta su quest’ultima. Così, come l’anno scorso, il “buco” a Pinne fa una vittima illustre: l’anno scorso la vittima fu nella squadra maschile ed era Marco Ballerini, primatista europeo juniores del Torpedo, al quale fu preferito Simone Lapi, perché permetteva di colmare la lacuna proprio a Pinne, gara non completamente coperta dai cinque atleti già convocati.

 

Vediamo invece la Nazionale maschile del 2008. La graduatoria è la seguente:

 

1. ANDREA MORETTO                             21

2. FRANCESCO BONANNI                             19

3. FRANCESCO FELACO                                10

4. Francesco Bartolucci                                9

5. Federico Bolognesi                                             8 (1 piazzamento)

5. Alessio Tomè                                       8 (1 piazzamento)

5. Alessio Pancaldi                                               8 (1 piazzamento)

8. Andrea Panghel                                                6

9. Daniele Checchi                                               5 (1 piazzamento)

10. Nicolò Simongh                                               5 (1 piazzamento)

 

Nessuna sorpresa nelle prime due posizioni.

Andrea Moretto (Nuotatori Canavesani) è il primatista europeo juniores del Misto con 1’05”88, il primatista italiano cadetti del Nuoto con 2’02”21, il più forte giovane nel Trasporto, dove vale 32”, ed atleta da 2’18” nel Superlife. E in più vale a mare. Agli scorsi Europei Juniores, Andrea non brillò tantissimo, ma quest’anno le prospettive per fare molto meglio ci sono tutte.

Francesco Bonanni (Aniene) è il primatista europeo juniores, con 50”13, di Pinne, dove già vanta due titoli continentali giovanili. E, se non fosse stato per la squalifica per affondamento di Gubbio, sarebbe anche il primatista europeo juniores del Superlife, dove comunque ha un ufficioso di 2’17”91 ed è reduce dal bronzo degli scorsi Europei. E, come non bastasse, a Torpedo è migliorato fino a 56”5.

Terzo convocato d’ufficio è stato Francesco Felaco (Olimpic Napoli), forse il nome meno atteso dei dodici. Due ottime performance, 33”8 a Manichino e soprattutto 1’09”7 nel Misto, hanno aperto la porta al partenopeo verso l’Olanda.

Primo escluso dai tre convocati d’ufficio è Francesco Bartolucci (Ronciglione), non brillante nelle gare di selezione. Ma durante la stagione Bartolo ha comunque dimostrato il suo valore a Torpedo (57”8), Superlife (2’22”) e Misto (1’11”), gare coperte solo parzialmente dai tre convocati d’ufficio. E poi è il campione italiano juniores di Frangente. Quindi è scattata la sua seconda convocazione consecutiva.

Seconda chiamata consecutiva pure per Daniele Checchi (Roma ’70), atleta competitivo su spiaggia (agli scorsi Europei giunse secondo a Bandierine) che va forte anche in vasca, tra l’altro in una gara, Pinne (dove si mantiene sui 54”-55”), in cui c’è il cosiddetto “buco” da riempire.

Anche qui diversi candidati per il sesto posto. In ballo erano Federico Bolognesi (Salaria Nuoto), che a Gubbio ha regalato un interessantissimo 2’04” nel Nuoto, ed in più è da 1’11” nel Misto, da 2’24” nel Super ed il vicecampione italiano juniores di Frangente; il neoprimatista italiano juniores del Nuoto, con 2’03”74, Alessio Pancaldi (Assonuoto Caserta), anche in finale B nel Misto (dove è da 1’11”); ed Alessio Tomè (Orizzonti Udine), in grado di coprire Pinne (55”7 a Gubbio), Torpedo (58”), Nuoto (2’07”) e anche le gare su spiaggia. L’assenza di un terzo atleta nella gara di Pinne e nelle gare su spiaggia ha fatto sì che sia stato proprio l’udinese il sesto convocato.

 

Andrea Longobardo

 
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