m'aizza la voce il cantito del buio /m'azzarda nel gioco assopendomi nell'inutile attenderti / ho quiete seppellita sotto prati di cristalli / dove il passo è un letto senza corpi / e le gambe visioni d'alberi sradicati / il mio tormento è che tu ne senta il lamento / ho dimenticato nella distante vita / il verbo che risuonava invano il nome tuo / e ritrovato fra le siepi bruciate lo specchio / dei tuoi occhi a fermentarmi nuove braci / sei il groviglio di albe litigiose / e lo sconforto del loro perderti al tramonto / non v'è paura nella muta sensazione / nè carezza di spigolose rose sul volto nascosto / sei il velluto della lacrima / la luce del desiderio assente / sei il riparo dal vuoto / sei la pioggia di sale che caustica la smorfia / sei la morbosa quiete / di una notte nel suo travaglio senza fine / .runa.
-albe.litigiose-
m'aizza la voce il cantito del buio /m'azzarda nel gioco assopendomi nell'inutile attenderti / ho quiete seppellita sotto prati di cristalli / dove il passo è un letto senza corpi / e le gambe visioni d'alberi sradicati / il mio tormento è che tu ne senta il lamento / ho dimenticato nella distante vita / il verbo che risuonava invano il nome tuo / e ritrovato fra le siepi bruciate lo specchio / dei tuoi occhi a fermentarmi nuove braci / sei il groviglio di albe litigiose / e lo sconforto del loro perderti al tramonto / non v'è paura nella muta sensazione / nè carezza di spigolose rose sul volto nascosto / sei il velluto della lacrima / la luce del desiderio assente / sei il riparo dal vuoto / sei la pioggia di sale che caustica la smorfia / sei la morbosa quiete / di una notte nel suo travaglio senza fine / .runa.