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NON!commento il risultato francese da vero ed assoluto profano. come dice alladin,the,genius "parlo perchè non sono un esperto in materia"ecco. alla fine la lezione l'abbiamo presa ancora una volta da loro. dai nostri "cugini d'oltralpe", come li chiamiamo. un po' a denti stretti, con quel sorriso falso che si riserva a chi non si sopporta. i francesi. innamorati di sè stessi. protezionisti all'estremo. supponenti. francocentrici. diciamolo, un po' stronzetti pure. così fastidiosamente perfettini al limite dell'effemminatismo. eh? che cacchio gli è venuto in mente di farsi certe domande? e soprattutto di darsi certe risposte! ma perchè non se ne stanno tranquilli davanti al televisore a riempirsi di fuffa, come facciamo noi? perchè sono sempre lì pieni di bambini a correre, ad andare in bicicletta, a parlare. ... ddio, quanto parlano i francesi! sempre lì a cercare il dialogo. a volerti spiegare sempre per filo e per segno come la pansano, quello che sentono. e a chiederti, pure, come la pensi. se stai bene qui da loro. distante 800.000 metri da casa tua. se ogni tanto torni a casa. e tu dici che si, si sta bene. e che no, non torni a casa spesso. "eh, oui, eh. c'est dur!". eh. c'est dur. oue! e loro parlano. e corrono. e se ne stessero un po' di più davanti al televisore, invece di andare in giro! che poi il cervello di ossigena e uno si fa delle domande strane. tipo su questa EuropA a tutti i costi. e si rendono conto ce l'europa loro ce l'hanno già. ma non fatta di immigrati tollerati e ghettizzati sotto le tende civilmente protette della solidarietà e della multietnicità. loro pensano di avere in casa un'europa vera. multietnica sul serio. per storia, certo, tradizione, sicuro. ma anche per testa. da proteggere. dall'esterno e dall'interno.quindi hanno votato NON!. stronzi. antieuropei. separatisti.!bravi!!!almeno a loro lo hanno chiesto. parlando con un amico e commentando le propaganda "NON", lui sosteneva che non è giusto. che non si dovrebbe fare una cosa del genere. che bisogna unirsi. e che bisogna pur cominciare da qualche parte. vero, ma bisogna anche fare attenzione: l'unificazione di una cosa come l'Europa è un terreno difficile. bisogna partire con il piede giusto. e magari a volte è meglio aspettare un po' di più. l'Europa, un po', c'è già. magari bisogna cominciare ad applicarla. solo che negli ultimi tempi mi sembra che ci sia una sorta di pigrizia rispetto al fare. applicare le regole esistenti sembra difficile. meglio starsene seduti ed inventarne di nuove. ecco. questo mi sembra. che invece che prendersi il tempo per abituarsi all'Europa che già abbiamo, continuamo a cincischiarla, a pasticciarla, a ritoccare qua e là. leggi, leggine, tira, molla, estendi a due paesi qui, aggiungi una regione là. affannosamente volti a tenersi impegnati rimandando in quest'ozio attivo il momento in cui bisognerà togliersi la maschera da saldatore e vedere cosa è venuto fuori. ecco, forse i francesi hanno voluto dire: aspetta, diamo un'occhiata, non vorremmo venisse fuori un casino. concludo con "EUROPA?" il post odierno di Dipollina su Repubblicada cui cito testualmente "... da tempo immemorabile, andando in Francia non è che si senta molto l'Europa, ma più che altro non se ne sente la mancanza" ... l'europa è una cosa naturale, non dovremmo notare la differenza.(p.s. niente. non riesco a caricare l'immagine. riprovo più tardi)