Il Tempio di Murphy

ACCANIMENTO TERAPEUTICO


Due settimane fa, nel corso di un'escursione in montagna, ho avuto modo di toccare con mano gli effetti del riscaldamento globale del pianeta.Eravamo nelle vicinanze del Passo Spluga e la nostra meta era il Bivacco Suretta ai piedi dell'omonima cima dalla quale, ancora oggi, ne discende un piccolo ghiacciaio.Dico.....ancora oggi......perchè lo scioglimento, accelerato negli ultimi anni, lo sta condannando ad una prematura scomparsa.La testimonianza di alcuni visitatori abituali, incontrati lungo il percorso, ce lo ha confermato.Nel diario del bivacco c'era poi la nota di una giovane ragazza che aveva pernottato per un paio di giorni in affiancamento al padre, ricercatore del Centro Glaciologico Lombardo. Raccontava di come si trattasse di una visita di routine eseguita con cadenza annuale e volta a verificare l'arretramento del ghiacciaio grazie all'utilizzo di apposite sonde. In un passaggio dello scritto la stessa ironizzava sul fatto che l'utilizzo di tali sonde....a vapore.....contribuissero in fondo a velocizzare lo scioglimento dei ghiacci.Incuriosito, il giorno seguente ho eseguito alcune ricerche in Internet e ne ho tratto spunto per alcune riflessioni:In Svizzera, paese ricco di montagne, hanno ideato un sito (http://glaciology.ethz.ch/messnetz/index.html?locale=en) dal quale è possibile intuire la tendenza dei maggiori ghiacciai nel corso degli ultimi 150 anni. Ebbene da questi pochi dati si evince facilmente che l'arretramento era già in corso e l'opera dell'uomo lo ha solo accelerato.Nonostante la facile ed evidente conclusione si deduce, sempre da Internet, che decine e decine di studiosi, dietro il paravento di pompose organizzazioni scientifiche, scorazzano per valli e monti eseguendo carotaggi, misurazioni e picchettamenti di ogni genere. Non avendo la percezione che ci sia un ente superiore a garantire per tutti, la sensazione personale è che si finisca per replicare le stesse operazioni, l'uno all'insaputa dell'altro, a solo discapito della salute, già malferma, dei nostri nevai.Naturalmente la mia è una provocazione, dovuta anche alla constatazione che questi "scienziati", come prevedibile, non sono affatto alla ricerca di una ricetta per la salvezza del Pianeta, giacchè sono troppo indaffarati al perseguimento del successo personale delle loro teorie e/o metodi di studio.Da una ricerca condotta sul ghiacciao del Suretta negli anni 2002-2003 utilizzando delle "innovative" sonde dotate di lettore Gps, questi "luminari" ebbero modo di calcolare che lo stesso perde una massa nevosa pari a 183.000 metricubi ogni anno. Nonostante la pessima notizia gli stessi chiudevano la ricerca con queste riflessioni:"...........L’esperienza condotta ha fornito risultati assai incoraggianti, sia dal punto di vista metodologico sia della qualità dei risultati ottenuti. La rapidità di esecuzione dei rilievi, associata all’elevata precisione del metodo di misura, consente di ritenere la tecnica utilizzata idonea alla misura delle variazioni volumetriche di un ghiacciaio e rappresenta uno stimolo a proseguire i rilievi nel sito esaminato e a estenderli ad altri apparati glaciali......."Quando non ci saranno più ghiacciai la loro "ricerca metodologica" naturalmente se la potranno infilare diritta su.... per il posto "innominabile".....!!!Avete capito bene.........a loro interessa solo il successo del loro metodo che certo avranno pubblicato sulle più prestigiose riviste e/o pubblicazioni di settore.Altre ricerche, che ho trovato sempre su Internet, non si discostano. Tutte puntano ad "asfissianti" monitoraggi volti esclusivamente a capire quali possano essere i rischi per l'uomo. E così emergono casi come quello del ghiacciaio della Croce Rossa (un nome un destino...!!) che in Val di Lanzo rischia di spezzarsi e cadere nell'omonimo invaso artificiale utilizzato per la produzione idroelettrica. Se dovesse accadere sarebbe una tragedia .........per i danni alla diga e i conseguenti danni economici prima ancora che per le eventuali e probabili vittime......naturalmente...!!!Da tutto questo emerga, chiara ed evidente a tutti, una sola e triste verità:"......i GHIACCIAI DELLE NOSTRE ALPI STANNO MORENDO (e nulla è possibile fare per salvarli)...!!!!!!E così io, "Uomo della Montagna" prestato alla Città, ho immaginato questi poveri Monti, ingabbiati in una fitta ragnatela di sonde e rilevatori, esattamente come un malato terminale del quale una medicina assurta a livello di Dio ne voglia controllare e gestire anche le ultime ore di vita infierendo con tubi, flebo e sensori di ogni genere.Per questo motivo provocatoriamente oggi voglio esprimere il personalissimo desiderio che anche per i ghiacciai delle nostre Alpi ci sia lo stesso rispetto che noi esseri umani proviamo (anche se non tutti) per un nostro simile agonizzante.............VE NE PREGO, LASCIAMOLE MORIRE SERENAMENTE SENZA ALCUN ACCANIMENTO TERAPEUTICO......(-:G.P.