La riva del mare

Post N° 139


Donc: ho una madre insegnante (in pensione), una sorella, una moglie, tre cugine, un cognato ed una nipote. Tutti insegnanti, tutti nello stato tranne il cognato ed una cugina nella scuola privata. A parte madre, sorella e moglie rigorosamente di destra, gli altri cinque sono di sinistra (moderata). Ergo posso ben dire che nella mia famiglia gli insegnanti siano ben rappresentati.Strano caso, tutti e otto, al di là delle differenze politiche, hanno mostrato vivo apprezzamento per le proposte della Gelmini."Era ora che si riportasse un po' di serietà nella scuola"..il commento più frequente.Già, perchè tutti e otto (sinistri compresi) ragionano con la propria testa e non hanno bisogno di chiedere a Repubblica o all'Unità cosa devono pensare della Gelmini.Poi ci sono io che insegnante non sono ma che mi pregio di ragionare con il cervello e non ho bisogno di chiedere al Giornale cosa pensare della Gelmini.Ho frequentato le elementari con il maestro unico, le medie, il liceo classico, l'università e la scuola di specializzazione: nella scuola pubblica e nell'università statale. Già, allora la Scuola Pubblica non era ancora impestata dai deliri sessantottini e gli insegnanti facevano gli insegnanti sul serio tranne poche eccezioni..non consideravano ancora la Scuola come un postificio per rubare uno stipendio (salvo poche eccezioni)..Mia figlia ha frequentato le elementari in un istituto privato (giusto per partire con il piede giusto), poi le medie e il liceo classico nella scuola pubblica..ed ora l'università statale. Perchè un discente ben avviato e seguito da una famiglia che ha a cuore la sua istruzione e formazione sa quello che deve fare. Anche se circondato da asini nei banchi ed asini in cattedra.Perchè questa lunga premessa (di cui non potrebbe fregarvi di meno)? Semplice: quando non sono informato preferisco tacere ed ascoltare..ma laddove sono informato oppure ho competenze dirette, oltre a ragionare con il cervello sono abituato a dire quel che penso senza peli sulla lingua..Sulla riforma scolastica della Gelmini si stanno blaterando un'infinità di sciocchezze, per ignoranza e/o per malafede: è comprensibile l'ostilità preconcetta dei sindacati che hanno a cuore unicamente la conservazione dello status quo donde derivano loro iscrizioni, tessere e previlegi. E' comprensibile l'ostilità feroce verso qualsivoglia cambiamento da parte di chi nella scuola si limita a rubare uno stipendio. Ancor più comprensibile è l'ostilità senza se e senza ma della sinistra che vede a rischio un enorme serbatoio elettorale. E' comprensibile che queste categorie spargano bugie ed agitino spauracchi di pura fantasia: a loro non interessa la qualità dell'insegnamento, la preparazione degli studenti (che oggi per lo più prelude ad un totale fallimento nella vita lavorativa) né la loro formazione (che oggi per lo più prelude ad emarginazione sociale, disonestà ed amoralità)..e tantomeno interessa la voragine di spesa improduttiva che impedisce un più equo trattamento di chi lavora seriamente. No no, a sindacati, disonesti e politici di sinistra interessa solo conservare le proprie immeritate rendite da posizione.Ma non è affatto comprensibile l'ostilità preconcetta per ignoranza e superficialità di ragionamento in chi non è in "conflitto di interessi" e che dovrebbe avere a cuore il funzionamento della scuola..se non altro per il bene ed il futuro dei propri figli.Eppure basta poco per documentarsi seriamente. E, dopo essersi documentati, ragionare senza stressare troppo il cervello.Vi farò un solo esempio, semplice semplice: il ritorno al "famigerato maestro unico".Vi stanno raccontando che il maestro unico non può essere un tuttologo come 40 o 50 anni fa, che oggi il sapere è troppo accresciuto per essere dispensato da un solo maestro, che questo unico maestro non potrà che lavorare male ed arrecare con ciò un danno agli alunni..Bien, cominciamo a ricordarci che si sta parlando delle scuole elementari.Cominciamo a ricordarci che trenta, quaranta, cinquant'anni fa tutti noi abbiamo avuto il maestro unico..e caso strano la nostra preparazione dopo l'esame di licenza elementare era infinitamente superiore a quella degli odierni frugoletti.Certo, non avevamo gli zainetti firmati né il cellulare, non sapevamo niente dell'infinità di informazioni (inutili) che oggi hanno i ragazzini di 10-12 anni.Però sapevamo parlare un discreto italiano, leggerlo e scriverlo. Conoscevamo (bene) le basi della matematica, la storia e la geografia. Conoscevamo (bene) l'educazione civica (ci pensavano già le famiglie) ed il rispetto verso il nostro prossimo.E chi proprio non ce la faceva per scarsità di materia grigia..beh, cinquant'anni fa non c'era certo penuria di buoni lavoratori manuali. Non avevano ancora inventato il bisogno di un diploma o di una laurea per fare l'operatore ecologico..Cosa c'è di diverso oggi nella scuola elementare? Studi sociali, lingue straniere, informatica..e qualche altra bagatella..Certo, anche Berlusconi dice che lo studio delle lingue è basilare, come dell'informatica..peccato che stiamo parlando di bambini che al più usano l'informatica per iniziare a chattare in anticipo.Peccato che si voglia inserire alle elementari lingue straniere ed informatica quando i bambini non sanno leggere (e capire) il più semplice dei testi in italiano.E per l'insegnamento elementare di italiano, matematica, storia e geografia non c'è alcun bisogno di tre maestri: ne basta uno, serio. Gli altri due sono solo due stipendi rubati.In cinquant'anni la lingua italiana non è cambiata punto, la matematica di base è sempre la stessa, la storia e la geografia idem.Certo, un paese oggi può avere confini e nome diversi da mezzo secolo fa, ma un docente serio che non passa le notti sui blog non avrà alcuna difficoltà a memorizzare qualche cambiamento ed a trasmetterlo. Nessun maestro onesto cercherà di spacciare per storia le proprie convinzioni politiche. Nessun maestro serio e intelligente si sognerà di dover insegnare ai bambini l'uso di importantissime parole moderne come "figo" e scempiaggini assortite entrate nel linguaggio corrente (dei somari)Quand'ero bambino sentivo ripetere spesso questa frase: "le case si costruiscono dalle fondamenta"..già, peccato che oggi si voglia cominciare dal tetto.Signori miei, se si vuole insegnare la matematica superiore ad un alunno che non sa fare le quattro operazioni senza calcolatrice, non basterebbe un plotone di maestri..Il Paese ha bisogno di giovani istruiti, non di diplomati o laureati semianalfabeti.Ovvero non ha bisogno di 6 politici né di pseudo-docenti del nulla, bensì di selezione e di docenti seri e preparati nelle rispettive materie. Stop.E soprattutto il Paese ha bisogno di capire che nessun lavoro è troppo umile purchè lo si faccia seriamente..e che è ben preferibile avere un buon operaio o artigiano piuttosto che un pessimo laureato.Tutto il resto è aria fritta.