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I VIZI PRIVATI DEGLI IMPERATORI


A Tiberio , che aveva trasformatola Villa Iovis di Capri in un tempiodella perdizione, succedette, nel 37d.C., Caligola.
 Il figlio degenere delgrande Germanico e di Agrippina, oltread avere avuto "consuetudini incestuosecon tutte le sorelle" e aver trattato pubblicamente come moglie legittima,dopo averla tolta al marito, la preferitaDrusilla, non si privò di nessun'altradonna, che gli piacesse, anche illustre.Di solito le invitava a pranzo, insiemeai mariti, e "mentre passavano davantia lui, le esaminava con cura, comefanno i mercanti di schiavi".Quindi, se trovava qualcuna che lostuzzicasse in modo particolare,allontanandosi dalla sala, la mandavaa chiamare e poi, "rientrando conancora sul volto i segni del piacere,la lodava o la vituperava pubblicamente,elencandone i pregi e i difetti, sia delcorpo sia del comportamento amoroso".Infine, non volendosi privare dialcuna esperienza, fece predisporre unlupanare (casa di piacere,dal latino lupa=prostituta) 
 all'internodel palazzo, arredandone le piccolecelle, destinate ad ospitare matrone egiovani di buona famiglia, con illusso che si addiceva al luogo.Poi mandò in giro i servi, "per fori ebasiliche", ad invitare al piaceregiovani e vecchi, concedendo prestiti acoloro che andavano da lui, mentreappositi funzionari ne registravano ilnome, "quasi di benemeriti nei confrontidell'Imperatore. Ed eccoci a Nerone,dal quale viene facile aspettarsi di tutto.E Svetonio non delude. "Oltre alla pratica delle pederastia con ragazzi liberi e al concubinato con donnesposate, fece violenza anche allavergine vestale Rubria".
 Non solo, ma "dopo aver fatto tagliarei testicoli al ragazzo, Sporo, cercò anchedi mutarne la natura in donna efattoselo condurre in grande pompa,con la dote e il velo rosso, come nellecerimonie nuziali solenni, lo tennepresso di sè alla stregua di una moglie".Come tale - e "ribattezzato" Sabina - Sporolo accompagnò nel suo viaggio inGrecia, vestito e agghindato da Augusta,trasportato in lettiga in ogni luogo diincontro e di mercato. A Roma poi,"se lo portava nei mercatini, coprendoloripetutamente di baci".
Ma Nerone si divertiva anche conun gioco di sua invenzione: "Rivestito di una pelle di belva, sifaceva spingere fuori da una gabbia eassaliva ai genitali maschi e femminelegati ad un palo" Finito il gioco, se ne andava a fare la parte della mogliecol liberto Doriforo, col quale si erapure "maritato", invertendo il suo ruolo rispetto all'unione con Sporo.
DORIFORO Sempre Nerone amava pranzare inpubblico, in luoghi molto frequentati,come il Campo Marzio e il Circo Massimo,facendosi servire da tutte le suonatriciambulanti e le prostitute della città.E quando andava a Ostia in barca,discendendo il Tevere (così come quandocosteggiava il litorale di Baia), lungole rive venivano attrezzati padiglioni epunti di ristoro " famosi per crapule edissolutezze", da dove matrone dibuona famiglia lo invitavano adaccostare e a fermarsi, facendoa gara nell'imitare gesti e paroledelle inservienti delle bettole.