imagomentis

di un’isola di sole e di salgemma in un contesto di femmine pagane e vino rosso al mattino


    qui la femmina ha un incedere che sposta l’aria a ciuffi caldi sugli occhie il volto se ride sfacciata lascia intorno un’aureola di tracotanza vuotae gli occhi brillano come se cercassero un’altra luce simile da includerein quel bagliore dilatato a scatti che copre l’incavo di troppi anni spentida pupille voraci che le cintarono le cosce sode e il culo e le voci la mente  qui da noi o da loro perché con gli anni il varco tra me e la terra s’allargain questa crosta baldracca e picchiapetto le figlie d'eva reggono un destinoche si comprime nel nido esasperato o sopra il letto primitivo di gestipieni di farsa o di tragedia di maschi falsi e violenti di dolcezza ancestralesimulatori e il margine assetato della palma sciascianamente va a nord  e qui le femmine sprizzano sensualità innata perché la loro forzasta nel gesto da troia o da santocchia e la violenza fisica o moraleè recinzione soave di una metafora del male sottomesso al matriarcatoove il sesso è semplicemente l’apparenza burlona di chi ingravidai balconi per dirla con verga oppure è noncuranza del pupo pirandelliano  qui siamo ancora pagani dentro l’anima che in questi luoghi di accenniè una figura retorica amorale dietro la quale il mondo se la ride e l’uomoavvolto dall’istinto della sua permanenza in vita se ne strafotte istoriandominchiate su minchiate in un contesto dove l’occhiata conta e l’allusionetagliata in mezzo dalle frasi contratte di farsa e di tragedia rafforza il gesto  qui il linguaggio è posticcio come il malessere che diventa ironia gettatatra le righe nei lineamenti incisi sopra i visi dagli dei e dagli stupri inutilidegli invasori perciò l’innamorarsi è tragico e ridicolo in un contestodove il dialetto non ha il futuro e dove il potere è osceno e lusingatoanche dalla natura che si mostra in un’immagine spietata e quieta  e qui la femmina fuori dal talamo formale è un fiume in piena di vaghezzepitturate dal sole rovente che le rischiara in eccessi di alterigia o timoredilatato dal ventre contrabbandiere che nelle notti è un vulcano azzardatoo un mare freddo nitido e compatto in contrappunto con lo scirocco ferocedi sensi e africa selvaggia e mite che giace sulle coste come su cosce nude