imagomentis

di esodi accostati alla movenza dell’anca nella sua accuratezza e labbra schiuse in simulacri incerti al disinganno


  come una mano a conca sul capezzolo di una femmina gocciata al suonorecalcitrante di una combinazione fatta aderire al bordo di un frammentovagliato senza comparazione questo mio dire in guglia di tracotanzatoglie e conserva nelle fessure di un intervallo riarso da un fato semiciecoi percorsi dell’eros adagiato sopra mucchi frusciati dal riecheggiamento  e in un indugio fatto cerchio dal mare un uomo può rivolgere lo sguardoad una femmina dal corpo ancora denso che beffeggia sopra le righel’esistere contrabbandiere che si sgrana nel quotidiano di ripetizionedentro un contesto scarmigliato con una mente abusata dall’indifferenzaal suo sillabare l’intervallo della figurazione di un amplesso arrendevole  gli argini in amore del corso d'acqua sbalzato nella memoria nomadesi brutalizzano alla grazia del flusso mosso in contesa del disincanto agileal tocco modellato dai polpastrelli che scricchiolano al delta delle cosceviste di spalle ad arco sulla creta di un giorno appena uscito dal baglioredi un gesto alluso che s’incava nella mitezza indolente delle transumanze  e si spezzetta l’assenza acuminata come un vulcano che non sminuzzagetti azzardati di magma incandescenti ma solitario implode al rostro cupodella sfrontatezza incustodita al guizzo di un vocabolo messo d'accordodal lessico ceduto in margini smussati per gli aggettivi zeppi di obliquitàcome le fronde brusche sotto lo sguardo assuefatto in controluce oscena  e immaginarsela a picco sopra un giaciglio biancastro a raccontare i vuotidati in pegno a lenire con bocca mani  e vulva l’arroganza in conchigliadi una spaziatura interminabile con il pensiero in fuga nelle sue cavitào nella presa indolente dei polpastrelli complici di sintonie cadenzateda un respiro e da un gesto poggiato sulla nuca che non combaciano  per la qual cosa ho notizia di vie più brevi dell’apparenza imprecisae di un richiamo prolungato sull’iride vischiosa da un rimando di cosaamalgamata al suono carezzevole di una voglia arginata dalla foggiaimperfetta del profilarsi oggetto del sedurre in contumacia sconciadi soggetto nel diversivo enfatico che va dal primo albore al crepuscolo