imagomentis

dopo potresti scrivere davvero


 oggi la luce sul cortiletto è biancad’un candore osceno rarefattoche fa cadere a gocciole sull’occhioe sulla pianta agganciata alla ringhieradal cielo chiaro di nuvole in biancoreuna patina di purezza effimerapiluccata dal soffio dell'inverno lo sguardo si sofferma a quel chiaroresparso dietro la tenda e lo rovistacome se fosse un velo che separadue corpi nudi immersi nella nebbiascagliosa dell’esistere privo del tocco in questa isola paradossale insistoa calpestare un lessico impazzitosenza clamore e getto frasi su frasisopra un foglio che sboccia ed appassiscenell’identico modo e nello stesso tempodi strafottenza al linguaggio non se ne cura certo mi piacerebbeaverti accantocol piglio da baldraccae il culo saturod’intelligenzae bocca schiusaappiccicata all’irideche si intrattienea circoscriverela gradazionedei tuoi capezzoliin questi attimi fittid’impertinenzae insieme starea decifrare gli orlidei nostri corpi a piccodi noncuranzasu una rivolta ai marginidell’insolenza e piacerebbe anche a teche tra le righe a cenniti disunisci e sfottisoprattutto te stessacome una tigre ironicache dileggia le sbarrema resta in gabbiae sogna la sua giungla in questa conca ombrosadella scritturadove le immagini osanosfiorire alle pareticolpite da una luce di candelao da una torcia alla rocciache si riverbera a trattidi luci intense ed ombre e il tempo si dilata nell’attesache una frase raccolgal’attenuarsi sconcio della linguatra l’apparire e l’esseredei cinque sensi traslati ti garantisco il silenzio a meno che tu non vogliascarmigliarti negli incavie offrire dissennataall’occhio ed alla manole forme nude e i gestidel tuo mostrarti e in un contesto irrequietodisincagliarti l’anima dal corpo dopo potresti scrivere davvero