imagomentis

di luci e corpi, di mani porose e bocca docile


 
  e dal crepuscolo giunge un’ombra vermiglia con la consistenzae la fragranza cedevole di nervi nudi al tatto disadornonello specchio dell’anima assidua a spiegazzarecorpi su corpi e mani porose a conca a titillare abissi femmina coscia inquieta dal profondo dei mari cupido antroe bocca docile al tocco che trabocca di ghiaccio e magmasangue pulsante fiotti in vasi sanguigni vino in fermentorosso scarlatto lingua di fiamma rosso d’essenza ad irrorarecorpi dolci di furia e d’incoscienza e membra appiccicatenel bianco opaco stropicciato obliquo a pelle sconcia e voracegesti imperfetti d’eros perfetto folti di thanatos tolti al tuttoed ancorati al nulla di carne e d’anima e di rimandi al sole sfilacciatorosso incerto pensiero incerto gesto che s’inarca propizionella memoria a tessere giochi flessibili di chiaroscuri friabilie corpi e maschere d’inconsistenza ombre persone voltifulve trame di luci all’alba che s’insinua a districare il kaos *** Divertissement sbozzato a ciglio di penombra, quasi soffiato all’alba, di variazioni e lessico in transumanza, sopra una cosa poetica, a vagolare da qualche parte, in un altrove a rileggersi, a ridondare, forse per altri occhi, forse per nessun occhio, a ripetersi, per ricominciare.