imagomentis

epifenomeno all'essere


se scrivo ancora è per sortedi promemoria all'esistereperché del fottere ormai me ne strafottoe il gioco frivolo dell'eros da gargotta- il déjà-vu del corpo stuzzicato -mi tedia l'iride forse è persino il kaos che affattura la pantomima effimera dell'egod'estasi quotidiana civettuoladentro un bicchiere trovola dissonanzae sul giacigliouna femmina succhiaciò che m'avanzail clown metafisico che sonosull'asta in bilico di frasi spudoratesaltella divertito sulla corda un po' poeticae se capita scovonella memoria incertaversi di pietra lavicatolti all'esistered'inesattezza oscenasopra l'uscioe sotto una lanternadi luce fiocadigito a caso lemmiche m'assomiglianoe più non curo in me le cianfrusaglie dell'io sparso sugli occhi e tra le mani steso di sembianzaquasi gocciato al muroo sul soffittoné mi raccolgo a capo dello specchio a rimirare gli angoli dell'apparire carnetra carne e semecon un pensiero vagoschizzato d'anima al tocco muto di un dio idealeo d'una dea discintadi incompiutezzaquando il sole declinain fondo al maresocchiudo gli occhi e recitoun mantra approssimatod'inconsistenzae mi riscopro mistico imperfettoepifenomeno all'esserenel mucchio di sinonimi azzoppatid'eros e thanatos che nella mente ammonticchiocome cavicchi rossifino al tuo altrovee del reale oscenoche fu l'esistereresta solo l'immaginedi un'ennesima femminafatta nel corpo sfattodopo l'amplessonudo di schiena nudasciolta nell'alveo giallodi un rhum ciarliero