imagomentis

vacuo d'impermanenza, divertissement


 
come colpi di reni sul reale in essenzaa togliere le inesattezze della ragionecon spruzzi d'eros inesatti al toccoe suoni all'essere gesti e sommossequi e nell'altrove misto di immaginarioe concretezza all'esistere prima di alloraio foglia e persino pietra e faggio al solee olivo antico sulla scogliera e vermenella polpa e calabrone sul muro e luce al buioo zanzara nella giungla e goccia di rugiadasulla zolla all'alba e sole acceso da un ditoche mi assomiglia in tralice d'ebbrezzaio orgasmo di corpi ed estasi scompostadella mente al sogno e al dire e al faree pensiero a forma di loto sulla cima densadi un occhio distratto al senno scarmigliatosimbolo segno segnale e all'occorrenza disticodi cianfrusaglie al tatto didascaliche in ombree raggio luccicante di lampi e di intuizioni obliqueturgide spinte a pendere su baratri docili al passoe spreco del sentire all'occhio flebile sui mucchidi vetri vuoti per capire l'uscio poroso di una bettolae lo sguardo pigiato di un vecchio pieno di artee dignità ineffabile e ciarliera e una giovane cosciaduttile all'impertinenza mentre uno sguardo ironicobisbiglia un canto d'amore avvinazzato al fuocodi un camino inatteso e carabattole ai sensiirti come spighe di grano saraceno o rami di querciasotto il vento esiliato di uno scirocco denso d'umoree carne sparsa sugli occhi e carne fresca di femminaperplessa e timida nel suo bagliore regalato dal casoe tra le mani l'esistere in circostanze fuggevolisulle guglie del tempo ciarlatano di consistenzacome se fosse uno scambio di sinonimi o un barattodi parole accese sotto la luna a piombo dell'amoresparso a caso sul mondo come un enigma giocolieree tra le cosce un lampo mi commuove fitto di kaosmentre sospendo il ragionare mistico ed indugioal gioco opaco del nulla dentro un bicchiere colmodi consonanza ed un violino suona nel sottofondoun mucchio sparso di accordi proprio sull'animaed il pensarti dirada le incertezze sciolte sull'iridesenza soprusi ai senzienti e dai miei tempi incerticon te dico a me stesso duplice di consonanza al sognoricominciamo dal dubbio dove l'errore fu indiziodi incompiutezza umana al tatto e al dire ed introdussedi una sembianza umana di carne e sangue l'essere e l'esistere anima e corpo in spirito qui e nell'altrove