imagomentis

la taverniera mesce


e c'è un sole che arrivapiccolo e caldosulle dune dell'animamentre il corpo slacciatosi assopiscela taverniera mesceliquido fulvoin una tazza blu di terracottae l'incavo dei seni denudatoda una traccia di stoffadebole all'occhiomostra un anello rosadi carne ritta al toccodello sguardosul ripiano legnosouna mano si arricciae la memoria curvatorna al passatodove ci fu qualcosache l'assopìprobabilmente il corpodivenne ostaggiodi un altro corpo incoltodi impertinenzae nel calice vuototrova una traccial'uomo di mare dallo sguardo chiaromentre ingolla il suo rhumdisabitando l'essere dal cuoresenza più frettae chiede ancora un gottoper sentirecorpo e mani vicineall'incoscienzaper risanare all'occhioa gola intrisal'enigma del linguaggioche in un gesto fugaceschiva il ricordo