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Post N° 129


come io dicevo ed altri pure l'udc, quelli della doppia morale, ossia per il popolo e per gli eletti loro, casini ad esempio con un suocero come caltagirone che morale privata avrà, a confronto il povero cosimo è un chierichetto, poveri italiani imbrogliati dalle buone parole cattoliche da sempre, come in passato da gente che si veste del perbene ma che nel privato è peggio degli altri, oltre tutto il cosimo ha dimostrato pienamente che i cattolici sono solo apparenza, espulso uno per scopata e mantenuti gli altri con reati penali da galera, l'italia è questa, un parlamento a delinquere, se il reato non è grave non è buono l'onorevole
La ragazza squillo che ha avuto il malore: la mia vita è rovinata "Del mio lavoro la famiglia non sapeva nulla, ho un fratello poliziotto" "Vi racconto quella notte ma la coca non l'ho portata io" di VALERIA ABATE e MASSIMO LUGLI Il deputato Cosimo Mele ROMA - "Sono distrutta, la mia vita è finita dopo questa storia con il politico, mia madre e mio fratello, che fa il poliziotto, hanno scoperto come vivo e cosa faccio ma io ho la coscienza a posto, non ho commesso reati, non ho neanche bisogno di un avvocato". Voce incrinata di stanchezza e di rabbia, uno sfogo come un fiume in piena quello di F. Z., la ragazza squillo finita all'ospedale dopo una notte di sesso e cocaina all'Hotel Flora assieme al parlamentare dell'Udc Cosimo Mele. "Ho letto le sue dichiarazioni ai giornali e la verità è stata completamente stravolta. Io non l'ho denunciato e lui non solo non mi ha neanche telefonato per ringraziarmi ma, anzi, mi fa apparire in questo modo". Era la prima volta che lo incontrava? "Si, la prima. Me l'ha presentato una persona". L'onorevole Mele ha detto: "Non sapevo che fosse una squillo". E' vero? "Certo, come no? Ma se la prima cosa che ha fatto è stata quella di darmi i soldi, ma andiamo...". Quanto le ha dato? "Senta, io non ho voglia di parlare di queste cose. Sono rovinata, i miei clienti hanno capito che sono io e nessuno mi chiama più. Io ho un mutuo da pagare, i Rid, come faccio se non lavoro più? Io uso il mio nome, quello vero, perché sono una persona vera. E adesso mia madre e mio fratello hanno scoperto tutto e non mi parlano più, la persona con cui stavo, che sapeva benissimo tutto, mi ha lasciata dall'oggi al domani, non ho lavoro, non ho un compagno, non ho una famiglia, sono distrutta". Torniamo a quella sera al Flora. L'onorevole Mele dice che, a un certo punto, si è addormentato. "No, nessuno ha mai dormito quella notte. Siamo rimasti dalle 2 alle 5 del mattino, in tre in una stanza. E poi alla fine mi sono sentita male, ho visto delle cose che mi hanno fatto paura". L'onorevole Mele ha chiamato l'ambulanza? "Macché, ha cercato di strapparmi il cellulare di mano. Io ho telefonato al mio compagno e poi a mio fratello". Lei ha portato la droga? Cosa ha preso? Pasticche? Coca? "Io non ho portato assolutamente nulla. Mai. E le pasticche non le ho mai prese in vita mia, tra l'altro mi fanno paura. E poi ci sono le analisi che parlano chiaro" Overdose di cocaina quindi. Chi l'ha portata? "Ascolti, come sono andate le cose lo so io e lo sa la polizia. Mi hanno torchiata dalle 8 del mattino alle 6 di sera, sono venuti a prendermi in ospedale. Ero sporca, sudata, semisvestita. E' stato un vero tormento, non mi sono mai sentita così umiliata in vita mia. Sa quanti mi hanno chiamata dicendo: lo so che sei tu. Nel nostro ambiente mettersi troppo in vista, finire sui giornali non va bene. Io sono una persona comune, voglio vivere una vita anonima". (31 luglio 2007)_________________ANNA