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IMISOUND WELCOMES:"NUR"


NURfolk / folk-rock / bluesI NUR nascono da un'idea di Massimo Loriga (sax, clarinetto, armonica) e di Daniele Cuccu (chitarre, laud, mandola). Ai due si unisce nel 1998 Massimo Perra (fisarmonica ed organetto), musicista di estrazione tradizionale dall'esperienza ultradecennale. L'organico viene, infine, completato con l'ingresso, dapprima, di Valter Spada (basso) e Giovannino Scano (batteria), entrambi provenienti - così come Daniele Cuccu - da una lunga esperienza in campo blues e, più tardi, di Vittorio Pitzalis (voce e chitarra), autentico padre del blues nell'isola. L'obiettivo del gruppo è quello di recuperare la musica sarda, rivisitandola con arrangiamenti e strumenti "moderni", nella convinzione che la sopravvivenza della tradizione passi anche attraverso una sua rilettura in chiave attuale (e possa costituire un efficace mezzo per avvicinare ad essa i più giovani). Nel febbraio-marzo 2001 i NUR registrano l'omonimo cd di esordio, contenente undici tracce, caratterizzate soprattutto dalle armonizzazioni e dagli incroci tra il sassofono di Massimo Loriga e l'organetto suonato da Massimo Perra e dalla sobrietà degli arrangiamenti. All'uscita del disco ha fatto seguito una stagione di intensa attività concertistica. Durante i tre anni che seguono l’usicta del CD d’esordio, il gruppo cambia formazione e comincia a preparare il materiale che andrà a comporre l’opera successiva. Vittorio Pitzalis e Giovannino Scano abbandonano il gruppo e vengono sostituiti dall’ingresso di Alessandro Picciau (batteria) e Paolo Berria (voce). Dopo una lunga gestazione, a fine 2004 i Nur terminano le registrazioni del disco ‘Chentu Colores’ che vede, oltre alla nuova formazione, la partecipazione di numerosi ospiti: ancora una volta Enrico Frongia; Diego Deiana (violino), Alessio Sanna (hammond e moog), Elio Rinaldi (violoncello), Sandro Fresi (ghironda) e buona parte dei Cordas et Cannas (Francesco Pilu, Gesuino Deiana e Lorenzo Sabattini). I ‘cento colori’ del titolo alludono, oltre che alla pace come evidenziato dall'omonimo brano di apertura, alla possibilità di far convivere "pacificamente" suoni ed esperienze musicali differenti. In questa secondo opera, affianco alle sonorità acustiche fanno ora ingresso sempre più marcate influenze rock, ma senza mai perdere di vista la struttura delle composizioni, che resta imperniata sulla musica sarda ed, in particolare, sul lavoro dell'organetto e della fisarmonica di Massimo Perra.
ascolta il brano "Chentu Colores"