Essere se stessi

INVECCHIARE...


La paura d'invecchiareLe varie fasi della vita, il loro modo di viverle, il corretto rapporto con l'idea della morte sono fattori che influenzano in maniera sensibile la qualità della vita e quindi è giusto che abbiano un posto rilevante nelle nostre riflessioni. Nel De Senectute Cicerone diceva che "nessuno è tanto vecchio da non sperare di vivere ancora un giorno né alcuno tanto giovane da essere sicuro di vivere ancora un giorno". In questa frase, che ricorda quella del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno che ci consente di distinguere ottimisti da pessimisti, è racchiusa la propensione al timore di invecchiare e al panico che l'idea della morte può generare. La paura d'invecchiare non sempre è collegata al concetto di morte; ci sono individui che non temono la morte, ma sono terrorizzati dall'idea di diventare vecchi. Sono cioè privi di una ricetta chiara che distrugga questa paura, assicurando loro che si può vivere "da giovani" l'età avanzata. Non a caso molti uomini attempati cercano di sconfiggere la paura degli anni che avanzano accompagnandosi a donne molto più giovani: la loro ricetta è la ragazzina sempre diversa con cui ogni sera escono a cena. Funziona finché una delle compagne non ha il coraggio di dire loro la verità! In realtà per invecchiare bene e quindi non avere paura di invecchiare, una volta maturi, si devono fare sempre le stesse cose. Questo consiglio è la risposta implicita alla domanda: come si devono vivere le varie fasi della vita? È ovvio che nessuno riesce a seguire alla lettera il consiglio perché è insito nella natura umana cambiare, possibilmente in meglio. Il punto è che il consiglio va visto al negativo: quando non si fa più qualcosa che si è sempre fatto, senza che il nostro atteggiamento sia dovuto a un cambiamento positivo, o prima si era immaturi o si sta diventando vecchi. Il cambiamento è cioè la linea di demarcazione fra le varie fasi della vita: l'adolescenza, la maturità e la vecchiaia. Non esistono altre fasi, come la giovinezza, la terza età o simili: si tratta di degenerazioni delle tre fasi succitate. Ormai è lampante che un uomo di cinquantacinque anni può fare le stesse cose di uno di trenta; il fatto che molti cinquantacinquenni non ci riescano non è perché hanno imboccato la terza età: è perché hanno gestito così male la loro vita che ormai sono vecchi! Analogamente un ragazzo di venticinque anni che non ha ancora la maturità di un adulto è ancora un adolescente; pensiamo a tutti i giovani che passano le loro serate in discoteca, non perché amano il ballo, non perché amano la musica, ma solamente per aderire al loro cliché di giovani. Dieci anni più tardi quanti ci andranno ancora? Forse il dieci per cento. Vuol dire che l'altro novanta per cento si comportava così solo perché era ancora immaturo. Non hanno significato frasi del tipo: "Ora ho una famiglia", "Torno stanco dal lavoro" ecc. 
 I vecchi sulle panchine dei giardinisucchiano fili d'aria a un vento di ricordiil segno del cappello sulle teste da pulcinii vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordiI vecchi che si addannano alle boccemattine lucide di festa che si può dormiregli occhiali per vederci da vicino a misurar le gocceper una malattia difficile da direI vecchi tosse secca che non dormono di notteseduti in pizzo a un letto a riposare la stanchezzasi mangiano i sospiri e un po' di mele cottei vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezzaI vecchi un po' contadiniche nel cielo sperano e temono il cielovoci bruciate dal fumoe dai grappini di un'osteriai vecchi vecchie canagliesempre pieni di sputi e consiglii vecchi senza più figlie questi figli che non chiamano maiI vecchi che portano il mangiare per i gattie come i gatti frugano tra i rifiutile ossa piene di rumori e smorfie e versi un po' da mattii vecchi che non sono mai cresciutiI vecchi anima bianca di calce in controluceocchi annacquati dalla pioggia della vitai vecchi soli come i pali della lucee dover vivere fino alla morte che faticaI vecchi cuori di pezzaun vecchio cane e una pena al guinzaglioconfusi inciampano di tenerezzae brontolando se ne vanno viai vecchi invecchiano pianocon una piccola busta della spesaquelli che tornano in chiesa lasciano fuori bestemmiee fanno pace con DioI vecchi povere stellei vecchi povere patte sbottonateguance raspose arrossatedi mal di cuore e di nostalgiai vecchi sempre tra i piedichiusi in cucina se viene qualcunoi vecchi che non li vuole nessunoi vecchi da buttare viaI vecchi i vecchise avessi un'auto da caricarne tantimi piacerebbe un giorno portarli al marearrotolargli i pantalonie prendermeli in braccio tutti quantisedia sediola oggi si volae attenti a non sudaree attenti a non sudare ..Claudio Baglioni