Essere se stessi

Fragilità umana


  Di David CrucittiFragilità umana Mi fu chiesto di guardare, ma impietriti gli occhi si negarono, preferirono ilbuio all’umile fragilità umana. L’infinito vuoto del distacco s’impadronì della mia giovinezza, edil cancro dell’anima avvolse il mio cuore. Mi fu chiesto di parlare, ma serrate, le labbra siunirono al mio dolore e mi preservarono da me stesso. Non tornai mai più indietro, neanche lamia mente osò tanto al cospetto del rifiuto del ricordo, innanzi alla semplice scelta di nonmorire ogni giorno. Mi fu chiesto di guarire, due voci lievi mi chiesero di tornare, di ritornare asorridere, a vivere. In una fresca sera d’estate, ad un tratto, avvenne che i miei occhi siaprirono a godere del tramonto, e la mia bocca si consegnò al sorriso. Al ricordo dell’umilefragilità umana, sorrisi a lungo, sorrisi, ed accettai la vita dopo la morte