Essere se stessi

I vecchi


I vecchiClaudio BaglioniI vecchi sulle panchine dei giardiniSucchiano fili d'aria e un vento di ricordiIl segno del cappello sulle teste da pulciniI vecchi mezzi ciechi, i vecchi mezzi sordiI vecchi che si addannano alle bocceMattine lucide di festa che si può dormireGli occhiali per vederci da vicino a misurar le goccePer una malattia difficile da direI vecchi tosse secca che non dormono di notteSeduti in pizzo al letto a riposare la stanchezzaSi mangiano i sospiri e un po' di mele cotteI vecchi senza un corpo i vecchi senza una carezzaI vecchi un po' contadiniChe nel cielo sperano e temono il cieloVoci bruciate dal fumo dai grappini di un'osteriaI vecchi vecchie canaglieSempre pieni di sputi e consigliI vecchi senza più figlie, questi figli che non chiamano maiI vecchi che portano il mangiare per i gattiE come i gatti frugano tra i rifiutiLe ossa piene di rumori e smorfie e versi un po' da mattiI vecchi che non sono mai cresciutiI vecchi anima bianca di calce in controluceOcchi annacquati dalla pioggia della vitaI vecchi soli come i pali della luceE dover vivere fino alla morte che faticaI vecchi cuori di pezzaUn vecchio cane e una pena al guinzaglioConfusi inciampano di tenerezza e brontolando se ne vanno viaI vecchi invecchiano pianoCon una piccola busta della spesaQuelli che tornano in chiesa lasciano fuoriBestemmie e fanno pace con DioI vecchi povere stelleI vecchi povere patte sbottonateGuance da spose arrossate di mal di cuore e di nostalgiaI vecchi sempre tra i piediChiusi in cucina se viene qualcunoI vecchi che non li vuole nessuno i vecchi da buttare viaMa i vecchi, i vecchi, se avessi un'auto da caricarne tantiMi piacerebbe un giorno portarli al mareArrotolargli i pantaloni e prendermeli in braccioTutti quantiSedia sediola, oggi si vola, e attenti a non sudare. Dedicato a tutti i le persone anziane morti di virus.