Perché siamo insoddisfatti Ci sono momenti in cui una persona sente il bisogno di aprirsi e di raccontare tutto quello che uno ha dentro, perché il modo in cui vive, i risultati che ha ottenuto fino a quel momento, non gli danno piacere, non si sente contento di quello che ha fatto e non capisce più il perché, non sa sbrogliare la sua matassa, non sa prendere il bandolo per cercare di risolverla e si lascia andare in un malumore, una depressione, che lo conduce sempre più in basso, con perdita di autostima ed abbandono dei propri sogni, speranze, futuro.Ricordo di aver passato tante volte momenti del genere, perché la vita è fatta di alta e bassi, di vette e di abissi ed è semplice viverla nei momenti in cui si è in vetta, mentre è difficile superare i momenti in cui ti trovi nell’abisso. In uno di questi momenti in cui sentivo proprio di aver toccato il fondo, ricordo di essermi aperto con un amico.Tutto è iniziato da una mia domanda, perché gli avevo chiesto come facesse ad essere sempre sorridente e lui aveva risposto che non capiva perché io non lo fossi, quindi c’era (secondo lui) qualcosa nella mia vita che non andava bene, perché non ricevevo gioia da quello che facevo!Ho pensato molto a questo modo di impostare le cose, concludendo che la nostra vita ce la creiamo da soli giorno dopo giorno, prendendo tutta una serie di piccole o grandi decisioni che sono basate sulle nostre emozioni, sulle nostre convinzioni interne e quindi su come ci raffiguriamo la realtà in quel momento, cioè in base a ciò che pensiamo!Cambiare il nostro modo di pensare non è cosa facile, ma cambiare l’atteggiamento che influenza i nostri pensieri è più semplice e quindi ha ragione il mio amico nel dire che dobbiamo fare ciò che ci porta ad avere piacere.
INSODDISFATTI DI TUTTO......PERCHE'
Perché siamo insoddisfatti Ci sono momenti in cui una persona sente il bisogno di aprirsi e di raccontare tutto quello che uno ha dentro, perché il modo in cui vive, i risultati che ha ottenuto fino a quel momento, non gli danno piacere, non si sente contento di quello che ha fatto e non capisce più il perché, non sa sbrogliare la sua matassa, non sa prendere il bandolo per cercare di risolverla e si lascia andare in un malumore, una depressione, che lo conduce sempre più in basso, con perdita di autostima ed abbandono dei propri sogni, speranze, futuro.Ricordo di aver passato tante volte momenti del genere, perché la vita è fatta di alta e bassi, di vette e di abissi ed è semplice viverla nei momenti in cui si è in vetta, mentre è difficile superare i momenti in cui ti trovi nell’abisso. In uno di questi momenti in cui sentivo proprio di aver toccato il fondo, ricordo di essermi aperto con un amico.Tutto è iniziato da una mia domanda, perché gli avevo chiesto come facesse ad essere sempre sorridente e lui aveva risposto che non capiva perché io non lo fossi, quindi c’era (secondo lui) qualcosa nella mia vita che non andava bene, perché non ricevevo gioia da quello che facevo!Ho pensato molto a questo modo di impostare le cose, concludendo che la nostra vita ce la creiamo da soli giorno dopo giorno, prendendo tutta una serie di piccole o grandi decisioni che sono basate sulle nostre emozioni, sulle nostre convinzioni interne e quindi su come ci raffiguriamo la realtà in quel momento, cioè in base a ciò che pensiamo!Cambiare il nostro modo di pensare non è cosa facile, ma cambiare l’atteggiamento che influenza i nostri pensieri è più semplice e quindi ha ragione il mio amico nel dire che dobbiamo fare ciò che ci porta ad avere piacere.