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Vacanze pasquali: l'involuzione di un uomo


E' stato un week end pasquale all'insegna di molte attività. Venerdì mattina partenza alle 8 con F. per andare in Liguria: albergo prenotato per una notte, sarebbe stata la nostra prima vacanza soli io e lui. Ormai, dopo i baci di qualche mese fa, il nostro rapporto si è stabilizzato in una normale amicizia. Abbiamo passato 2 giorni immersi nel relax e nel riposo, durante i quali c'è anche stato spazio per confidenze.Sabato rientro a Torino pronti per festeggiare F. ed una sua amica che da poco avevano concluso un master: pizza e fiumi di nutella hanno fatto da cornice alla serata. Poi al momento di andare a ballare tutti si sono tirati indietro (per motivi di lavoro) tranne io e un altro ragazzo. Anche F., l'unico a non avere un motivo valido, declina l'invito.Il giorno dopo, Pasqua, lo contatto per chiedergli se voleva che gli tenessi compagnia, dato che era da solo. Mi dice di no, salvo poi iniziare una lamentela sul fatto che "noi tutti amici" avevamo scelto proprio quel giorno (Pasqua) per andare a ballare pur sapendo che lui non poteva visto che doveva lavorare. Invece la sera prima che lui poteva, tutti (di fatto mi ha detto che non esisto!) si erano tirati indietro.Insomma un'accusa ridicola che mi fa perdere nuovamente la pazienza!Anche ieri, giorno di Pasquetta, F. sceglie di starsene a casa, motivando il tutto con un fantomatico impegno.La mia riflessione sull'accaduto è che non tutte le persone sono capaci a stare in gruppo: chi vuole primeggiare e far si che il gruppo faccia quello che dice lui non riesce a mantenere un giusto equilibrio mentale. Fare gruppo significa rispetto, mediazione e saper scendere a compromessi.Vorrei tanto far capire ad F. questa cosa, perchè lui forse non lo ha capito, ma io ci tengo tantissimo a lui e alla sua presenza. Ma come si fa ad insegnare ad una persona a stare in un gruppo formato da amici?BuongiornoAmoon