Immagini dal mondo

Eternit, quando una morte va in prescrizione


Avrete sentito tutti in questi giorni della vergognosa sentenza che di fatto ha prescritto tutti i reati legati alle morti da mesoltelioma pleurico prodotte dall'amianto e, nel caso specifico, dalla ditta Eternit.La cosa mi tocca da vicino essendo l'impianto Enternit più grande d'Italia presente qui vicino, in Piemonte, a Casale Monferrato. Se oggi uno si fa un giro in quella cittadina non rimarrà sorpreso dal castello in centro piazza, dalla lunga passeggiata nella via centrale, o dalla Sinagoga, capolavoro barocco, più grande del Piemonte. Oggi la città è a lutto, nero come i drappi che avvolgono le statue e i negozi. Perchè ancora oggi, a distanza di anni, la gente muore di mesotelioma pleurico.Succede che dopo le condanne del proprietario svizzero di Eternit, in primo e secondo grado, la Cassazione ha sancito che quel reato, fin dall'inizio, era caduto in prescrizione. Io non mi arrabbio con i magistrati che applicano le leggi, ma oggi mi chiedo chi, nei primi due gradi di giudizio, non si sia accorto di questa "prescrizione" illudendo, o ammazzando nuovamente scegliete voi, quei morti che negli anni si sono susseguiti a Casale, come in altre parti d'Italia.Perchè la proprietà di Eternit sapeva che l'amianto era cancerogeno, ma ha operato fino a metà degli anni ottanta senza fornire le giuste informazioni ai lavoratori, senza dare loro le adeguate protezioni.Oggi lo Stato corre ai ripari cercando di cambiare la legge sulla prescrizione di un reato. Mi chiedo però che giustizia sia quella che non tutela i lavoratori da padroni senza scrupoli: ci indignamo come Stato per i soldati morti in guerra, ma per i lavoratori morti sul posto di lavoro non c'è indignazione. Solo prescrizione.E vergogna.Amoon