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Il vento caldo dalla Grecia


Ieri si è tenuto in Grecia il referendum voluto da Tsipras, presidente greco, per decidere se in cambio di aiuti europei la Grecia doveva sottoscrivere un pacchetto di riforme lacrime e sangue.La vittoria del no è stata schiacciante, circa il 60%.La cosa più divertente, si fa per dire, è che nei giorni precedenti chiunque, non greco e non residente, invitava il popolo ellenico a votare SI o NO come se le conseguenze di questo voto avrebbero potuto influire sull'andamento della vita dei paesi vicini.Quello che mi ha colpito è stato il fatto che un Paese fondatore dell'Europa abbia chiesto un parere al proprio popolo in materia di Europa: io sono europeista, per carità, ma abbiamo fatto tanti referendum inutili nel nostro paese, uno in più non avrebbe guastato.Oggi che ha vinto il NO in Grecia che succede? io penso proprio nulla di catastrofico. La vera catastrofe, se non si trova un accordo, sarà solo per la Germania che, forte negli anni passati degli stessi aiuti, oggi con l'economia forte detta regole asfissianti quasi come il caldo di questi giorni.E' la fine della dittatura Merkel? Non credo, ma credo anche che questo voto sia un campanello d'allarme: l'Europa prima che monetaria ed economica è fatta di popoli che non possono essere messi in ginocchio o a pane e acqua. Detto questo è giusto che la Grecia faccia uno sforzo anche perchè i bilanci falsi non li ha presentati la Germania.A mio avviso si dovrà rivedere il concetto di Europa a partire da chi dovrà dettare l'agenda politica ed economica: anche perchè se tutto continuerà come prima non si capisce neanche perchè la gente debba andare a votare per le elezioni europee. Certo questo nell'ipotesi che il referendum sia servito a qualcosa, in caso contrario sarà stato solo una spesa in più per un Paese con le casse vuote.CalimeraAmoon