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Più tempo per me stesso


Dopo la conferma del mio trasferimento la cosa anche in ufficio è diventata di dominio pubblico e ha varcato i confini di tutte le sedi della regione. Per dirla in maniera molto semplice ecco alcune affermazioni dette subito dopo che ho dato conferma della richiesta di trasferimento:- Mi dispiace molto...- Ma sei pazzo? ma che vai a fare a Torino, è un postaccio- Ma vai a Torino? ma guarda che farai un lavoro di merdaNon passa giorno che i colleghi mi chiedano come mai vado via. Se da un lato percepisco il loro dispiacere (che poi è anche il mio) dall'altro questa cosa mi crea ansia perchè sto cercando di controllare le mie emozioni non pensandoci molto per il momento. Continuo a ripetermi che tanto ci vuole ancora un anno e la cosa non sarà immediata.Certo è che in un ambiente fatto di gente che senza motivo smette di parlarti trovarecosì tante persone che ti cercano per manifestare il loro dispiacere (senza che io sia andato a cercarle) mi fa capire che in tutto questo tempo sono stato conosciuto, apprezzato e stimato.L'altro giorno ho parlato con il mio attuale capo rammentandogli che non voglio andare via subito. Sembra anche, ma queste sono voci di corridoio, che il mio futuro capo sia stato entusiasta del mio curriculum.Indubbiamente lo stress di questa settimana si è fatto vivo e così domani sarò in ferie e dedicherò la giornata (piovosa) a me stesso. Voglio andare al museo egizio e insomma vedere se tra le mummie qualcuna mi si fila. Approfitterò della mia tessera musei per vedere anche la mostra interna (pompei e nilo) e se avanza tempo la mostra di pittura a Palazzo Madama in piazza castello a Torino.Tempo dedicato a me stesso per ricaricarmi e ripartire.Amoon