Immagini dal mondo

Una giornata a Torino: il museo Egizio


Come vi avevo accennato, venerdì l'ho dedicato a me stesso.Arrivato presto a Torino, mi sono concesso una ricca colazione in via Lagrange presso Eataly. A due passi il museo Egizio ormai restaurato sia esternamente che internamente: già internamente grazie anche all'allestimento dello scenografo Dante Ferretti.All'ingresso subito una sorpresa piacevole: compreso nel biglietto l'audioguida. Ero carico di molte aspettative visto le premesse del nuovo allestimento, ma vi devo dire che sono rimasto un po' deluso. Nulla di choccante o trascendentale: il museo è allestito in funzione di chi ha ritrovato i reperti (Schiaparelli in primis) e in funzione del periodo storico. Passeggiando per le diverse stanze si assiste all'evoluzione culturale ed artistica del popolo egizio. Le tombe in primis hanno subito un'evoluzione negli anni passando da semplici ceste a veri e propri sarcofagi a forma umana. In queso senso davvero spettacolare la tomba dell'architetto Kha e di sua moglie. Al suo interno addirittura la parrucca della moglie, fatta di veri capelli, perfettamente conservata e un gioco tipo gli scacchi. Che fenomeni questi egiziani!L'allestimento di Ferretti è soltanto legato alla stanza dei Re: bel gioco di luci, ma a me ha entusiasmato poco. L'unica nota positiva in quella stanza la presenza di Amon. 
In questa foto potete infatti ammirarmi seduto mentre accanto a me un faraone mio fanCapitolo controlli: praticamente assenti. Io sono entrato con una tracolla che poteva contenere una bomba. Nessuno mi ha fermato o altro. Inoltre all'interno molte opere possono essere toccate con mano dai visitatori: spesso i controllori sono dovuti intervenire per chiedere alle persone di non appoggiarsi sui reperti per farsi le foto. Davvero deludente se pensate che è il museo più grande del mondo dopo quello de Il Cairo (forse).Dopo 3 ore dentro il museo Egizio mi sono concesso la mostra di pittura di Palazzo Madama, nella centralissima Piazza Castello: "Da Poussin agli impressionisti". Ho comprato l'audioguida e devo dire che non so se è stata più deludente quella (un'audioguida che ti racconta la vita dell'autore e non quella del quadro non mi era mai capitata) o i quadri visti. Alcune opere di Gauguin, Renoir e Matisse hanno reso la visita apprezzabile. Concludendo è davvero difficile parlare di cultura e di Egitto in questo periodo così delicato: mi piace però ricordare che il Museo Egizio dedicherà una delle sale a Giulio Regeni (leggi qui) sulle cui vicende mi auguro che presto si sappia la verità.BuongiornoAmoon