Immagini dal mondo

I miei CAMbizioni


Non è facile ancora oggi parlare di trasferimento. Io sono un sentimentale. Qualche giorno fa leggevo su un giornale che noi italiani non abbiamo la cultura di cambiare casa continuamente, noi in qualche modo ci leghiamo. E io non sono da meno: due sere fa mi sono imbattuto in una cartella sul pc dove c'erano le foto da me fatte prima di ristrutturare casa. Quanti ricordi: in questa casa c'ho messo lacrime e sangue nel vero senso della parola (certo anche se non arriverei al punto di incatenarmi ai termosifoni)Armato di coraggio venerdì scorso ho preso appuntamento col mio futuro capo di Torino: persona gentile per telefono, impressione confermata dal vivo. Abbiamo iniziato a parlare: io mi sono presentato e ho presentato le attività che svolgo ora. Alla fine del mio discorso lui mi dice che cercava una figura come la mia per fare....ecco la sua proposta da subito mi è sembrata deludente. Di quello che faccio oggi non farò più nulla. Intendiamoci: non mi spaventa fare cose nuove, ma le cose nuove che mi ha proposto sono davvero di poco interesse."Vabbè lo scopo di questo incontro era fondamentalmente per presentarmi, sulle attività da svolgere ci sarà tempo per riparlarne anche perchè passerà almeno un anno" e così mi sono congedato.Uscendo dall'ufficio ero pensieroso: parlandone con amici mi hanno detto di accettare, di trasferirmi, poi negli anni avrò la possibilità di cambiare. Ma io faccio un lavoro che necessita continuo aggiornamento, per cui se smetto di svolgere determinate attività, di fatto è come buttare al vento una certa esperienza. Cosa ho deciso allora? La mia idea è comunque di vendere la casa (a malincuore sia chiaro) e poi attendere gli eventi. In questo anno potrebbero uscire nuove richieste a cui potrei partecipare per il trasferimento. I cambiamenti spaventano, chiaro, ma non voglio mettere sotto le scarpe le mie ambizioni solo per trasferirmi a Torino.Amoon