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W il GiroGaio d'Italia


Sarò forse impopolare ma a me le gare di bicicletta non sono mai piaciute. Vederle in TV una noia mortale: stare lì a guardare uno schermo mentre vedi gente che pedala.Devo però ammettere che i grandi campioni ti fanno ricredere. E allora ecco che ti avvicini a questo sport guardandolo con occhi diversi. E capisci che non è solo pendalare: il ciclismo è uno dei pochi sport (forse l'unico) che non si ferma mai davanti a sole o pioggia, neve o grandine, vento o altra intemperia che, in altre competizioni, porterebbe alla sospensione della gara.E su quelle bici, spesso in condizioni avverse, ci sono persone, ragazzi e non macchine. Il ciclismo è uno sport massacrante perchè ad ogni salita dura, corrisponde una discesa altrettanto dura e forse proprio per questo chi lo pratica deve essere un appassionato prima ancora che un uomo di sport.Quest'anno il giro d'Italia ha incarnato tutte queste difficoltà facendo emergere tra l'altro anche il lato umano delle persone (Nibali ha saputo della morte di un bambino che considerava suo figlio durante la gara) che spesso, in altri sport non viene fuori. Vincenzo Nibali, siciliano ha vinto alla penultima gara il Giro, superando con una prova maestra il colombiano Chavez. Che bello vedere alla fine di quella gara l'abbraccio fra Nibali e i genitori di Chavez, che bello sentire da chi il giorno prima era maglia rosa, parole di elogio per la prova di Nibali.Sportività, fatica, sudore, tenacia: quante cose incarna una corsa in bicicletta.Ieri la passerella finale a Torino e non ho potuto fare a meno di scendere in strada e filmare questi campioni e applaudirli: non solo Nibali, tutti quanti.
Vincenzo Nibali - foto AmoonE poi come non tifare per una gara che abbraccia tutta la penisola e dove il leader indossa una maglia di colore rosa.Gaiamente vostroAmoon