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La vita dopo la morte


Appena arrivati a Napoli io e mio fratello siamo corsi al capezzale di mio zio. Quello era il nostro unico obiettivo: abbracciare zia e le mie cugine. Poco importavano le polemiche familiari (ebbene si) su una corona di fiori con un biglietto di dubbio gusto fatto scrivere da un'altra mia cugina a nome di tutti i nipoti.Sono felice di aver abbracciato stretto stretto mia cugina e di aver appoggiato una mano sulla spalla di mia zia piangente come per dire "non sei sola".L'altra figlia di mio zio non c'era: il ginecologo le aveva vietato lo spostamento da Roma visto il suo stato interessante. Pensare che non avrebbe potuto salutare il padre al funerale ha reso il tutto ancora più cruento. Così come sapere che la morte di mio zio è stata più una liberazione, viste le sofferenze che aveva patito."Un uomo buono" diceva il parroco durante la cerimonia funebre. Poi l'ultimo abbraccio e un arrivederci. Già perchè una delle figlie di mio zio si sposerà ad ottobre mentre l'altra, quella che vi raccontavo essere incinta, partorisce oggi.Già com'è strana la vita: una persona ci lascia e una ne arriva. Quasi come se la natura fosse insensibile al dolore o...forse questo era un disegno tutto scritto ed è meglio così per tutti.Grazie a tutti voi di essermi stati vicini.Si ricomincia, la natura ci insegna ad andare avanti senza dimenticare.Amoon