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Giulio Regeni, l'italiano di cui nessuno parla


Nessuno parla tranne gli attivisti di Amnesty International e la gente comune oltre ovviamente ai familiari. In questi  giorni è ricorso l'anniversario del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, il ragazzo italiano barbaramente seviziato e ucciso in Egitto. Sono passati 6 mesi da quel tragico giorno: dapprima una morte per tentata rapina, poi col passare dei giorni sono emerse verità agghiaccianti sulla morte del ragazzo.Fin da subito il governo italiano aveva fatto sapere che avrebbe usato ogni mezzo per ottenere la verità, ma altrettanto immediatamente il governo egiziano si è macchiato di omertà, tentativi di depistaggi e mancata collaborazione. Quella mancata collaborazione che ancora oggi non ci permette di sapere con certezza (perchè forse in pratica lo sappiamo) chi è il mandante dell'omicidio di Regeni.Giulio collaborava col sindacato egiziano, avverso da tempo al generale capo egiziano Al-Sisi: forse questi legami, visti con sospetto dal governo, sono la causa della morte di Giulio?Dopo 6 mesi l'unica certezza è che le torture in egitto verso chi osa anche solo pensare contro il governo egiziano sono pepetrate nel più totale silenzio dell'occidente, così impegnato a risolvere la questione ISIS. Amnesty, proprio in questi giorni, chiede al governo italiano di interrompere la vendita di armi all'Egitto.Io personalmente vorrei qualcosa di più drastico visto che siamo l'Italia: interruzione dei rapporti diplomatici e richiamo degli ambasciatori italiani che si trovano in quei paesi che stringono rapporti di vendita armi con l'Egitto. Il silenzio per Regeni è una seconda tortura.Amoon