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Quando la vita cambia


Ero molto nervoso nelle ultime settimane.Tornavo a casa per stare con la famiglia: mio padre sempre a letto a dormire, mia madre sempre a lamentarsi di ciò. Io provavo a portarla a spasso ma nulla riusciva a tranquillizzarla. Le mie uscite con gli amici ridotte all'osso e incapaci di tranquillizzare me stesso. Domenica 19 esco di casa per andare a cena con un amico: "Dove vai?" mi dice mio padre appena svegliato da mia madre per la cena. Poco dopo a tavola con il mio amico ricevo una telefonata: "Amoon sono mamma. Papà non sta bene, lo portiamo al pronto soccorso". E così è iniziata questa nuova vita fatta di ospedali, ansia, attese, esami non buoni. Ci hanno raccontato di possibili interventi chirurgici, dialisi e quant'altro. Mi sono ridotto uno straccio, io e mio fratello sempre lì a fare da spola tra casa e ospedale, a tranquillizzare nostra madre che aveva capito che qualcosa non andava. L'ho subito assolta: mio padre è un testone e ogni volta che gli si chiedeva di fare un controllo, sbottava dicendo "fatti gli affari tuoi".Oggi la situazione è leggermente migliorata: sono passati 9 giorni e non si parla più di dialisi o quant'altro, anche se il cielo non è ancora limpido. Vivo sperando che lo dimenttano presto e che possa tornare a casa conducendo una vita normale ma avendo anche imparato la lezione. Spero che la cosa arrivi presto pur essendo io già contento, visto che la sera in cui è andato al pronto soccorso ha rischiato fosse l'ultima.Amoon