Immagini dal mondo

L'altra faccia del video virale di Katia di IntesaSanpaolo


E' uscito ieri a bomba il video del direttore di una piccola filiale Intesa Sanpaolo di Castiglione delle Stiviere ed è stato subito un successo: in poche ore dapprima migliaia di click, poi si è passati ai commenti e di qui alla derisione per poi degenerare.Eh si perchè leggevo proprio questa mattina qui che gli utenti hanno massacrato la direttrice della filiale, Katia, deridendola, chiedendo che venisse rinchiusa in un manicomio o addirittura che venisse licenziata.La colpa di Katia? aver partecipato ad un contest aziendale che prevedeva la creazione di una sorta di spot per generare una sorta di competizione fra filiali. Quel video doveva rimanere privato ma poi è stato diffuso e di lì apriti cielo.La volgarità dei commenti, la violenza degli stessi spinge il giornalista di Repubblica a dire che si tratta proprio di cyberbullismo. Perchè mai un utente deve essere così violento?Devo ammetterlo anche io ho riso vendendolo. Sarà per la faccia buffa di Katia, sarà perchè buffi sono anche i suoi collaboratori, sarà perchè la canzoncina finale è tutta da dimenticare, ma fa ridere. E la risata è la prima cosa che ti viene da fare. Poi forse non ci pensi e scatta la derisione scritta, forse ancora più tagliente e violenta e si sa, nel mondo dei social network tutto viene amplificato. Quello che volevo dire scrivendo questo post è che mentre ridevo (ho solo riso, non ho scritto nulla contro di lei) non pensavo alle conseguenze su questa ragazza la cui immagine è stata così violentata.Mi chiedo se i cosìdetti haters da tastiera pensano veramente alle conseguenze di quello che scrivono oppure immaginano che la Katia di turno sia una realtà virtuale che non subirà conseguenze per le loro digitate.Chi risarcirà Katia della sua professionalità? sicuramente questo fatto buffo porta a fare una considerazione molto importante: fate attenzione a quello che mettete sui social network perchè in un attimo potreste essere rovintati. E la rete non solo non perdona, ma non dimentica.Amoon