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Quel 4 maggio, quel giorno di pioggia


4 maggio 1949 a Torino piove proprio come oggi.l'aereo in arrivo da Lisbona si schianta sul terrapieno della Basilica di Superga: 31 persone morte. Tra loro i giocatori del Torino calcio, la squadra dei record, la squadra che nel dopoguerra aveva fatto innamorare e dato speranza non solo ai torinesi.Erano altri tempi ma chi è tifoso del Toro ancora oggi si aggrappa a quel ricordo per trascinare i giocatori di oggi. Descrivere quei giocatori apparirebbe quasi come un trattato di fantascienza visti gli esempi a cui ormai siamo abituati, con calciatori addormentati in campo o rivitalizzati unicamente da un aumento di stipendio.Amo moltissimo questo ricordo perchè ci rende speciali, unici: ogni volta che allo stadio sento lo speaker ricordare qualcosa del Grande Torino a parole o con un video, non so perchè ma il cuore mi si gonfia di orgoglio. Io però non sono uno di quei tifosi che rimpiange con nostalgia quei tempi andati: vorrei tanto che quel ricordo servisse unicamente per spronare ragazzi di ventanni a dare tutto se stessi in campo. Penso che questo sarebbe sufficiente ad un tifoso del Toro, che magari può accettare una sconfitta, ma non certo la mancanza di grinta in campo!Troppo spesso però allo stadio (e se non ci credete frequentatelo) sento gente che vorrebbe tornare indietro nel tempo criticando l'attuale dirigenza: mi è capitata anche gente nostalgica di Borsano, l'uomo-presidente che del Torino è stato l'ultimo dirigente vincente, ma anche colui che ha contribuito, con dissesti economici, a farci piombare in B. 
Basta essere nostalgici, guardiamo avanti e sproniamo (e spronatevi!) i giocatori della nostra squadra con l'orgoglio che deve venire dal ricordo del Grande Torino. 
Forza ToroAmoon