Faiths e images

Da Mazzo di mezza esistenza


 
Aspettami senza pensare a nessun'altra,  senza stare in pensiero per ciò che non hai fatto,  e che non ho fatto. Tra noi ci deve essere un'unica fiducia.  Pensa al giorno in cui potrò essere di nuovo  di tua proprietà, ama quel giorno come lo amo io.  Non credere a ciò che ti diranno questi alieni,  e a ciò che è stato detto,  non odiarmi se non ho saputo evitare gli sputi,  ama piuttosto l'intelligenza che conosci.  Analizza le mie preferenze e credi nella mia idea,  come io ho rispettato la tua scelta,  ricordati di come in realtà io sia stata la più tollerante.  Non dimenticare quel che abbiamo fatto,  cosa abbiamo vissuto, ripensa alle parole,  innamorati di me quanto lo sono io di te.  Aiutami a distruggere l'orgoglio capitalista,  non ti fermare alle incomprensioni.  Aspetta le mie poesie,  e sentendole dentro potrai vivere con me.  Fai che questo mio desiderio sia una tua richiesta.    Se pur della tua epoca tu non spiri,  incuriosisci me che ti vedo attraversarle.  I tuoi capelli non hanno il colore dell'oro,  i tuoi capelli non nascono dal vassallaggio,  scura sei tu, castana in ogni tonalità  e profonda negli occhi, e nera al sole,  piatta e formosa nella spiaggia.  Sei nata nella terra che ti esalta nel caldo,  la tua origine nomade e nobile  com'è l'uomo sardo, superba poiché sarda sei donna.  La tua esistenza, bionda rimane, ma  ti dona sola la bellezza individuale da me amata.  Ciò che tuo padre ti ha dato, un cognome  che tu porti bene, è quello che vorrei abbracciare.  Sei scura e illimitata, comoda dovunque,  e in quella città straniera che è la tua casa  tu rimane alta e slanciata.  Nella piazza l'acustica delle tue parole  ricade sull'obelisco e sulla fontana,  il fluido saggio scorre sino al pendolo,  affonda nel mondo volente cultura,  buongustaio di significati.  Io, invece, quando il tuo silenzio  mi spacca il timpano e il neurone,  lo infrango con strane parole d'amore,  che d'amore non sono, ma di follia saporano.  Non son bionda neanch'io, ma a te nera mi son presentata,  inchinata ho temuto il canto dedicatoti dagli uomini.  La gelosia me li fa maledire,  solo io voglio cantare la bellezza della scura donna  che ama l'oscurità ma che dentro è lucentezza,  che è divina e pontefice,  che mi sorride e quando mi parla io non so capire.  Nello sguardo e nella chioma, potente sarà il tuo voto.  Un bellissimo voto ti daranno.  A chi non il giallo ma l'amore sublime  inclassificabile e non descrivibile, ha come proprietà.  E' prima tra i suoi eguali, miseri e infami. Da Mazzo di mezza esistenza  di Vittoria Nicoli