Passion Imparfaite

La Domenica dei Pulcini Vittoriosi


E' un primo pomeriggio che sembra, a tratti, primaverile. Lamenti di "sentire la partita", un sorriso un po' imbarazzato, mi intenerisci. Mi intenerisce sentirti chiamare "mister" dai tuoi bimbi, agitati e impazienti, evidentemente "sentono la partita anche loro", con quelle divisine troppo grandi per i loro sette anni. Mi piazzo in tribuna con una sigaretta, forse l'atteggiamento è un po' troppo da diva della domenica viste le occhiate che ricevo dalla parentale tifoseria di questo ridente comune appena fuori Torino. Mentre i piccoli si "scaldano" nel campo, mi scrivi che mi ami via sms, quattro mesi fa avrei reagito con un'espressione disgustata al solo sentir descrivere un simile gesto, ora quasi mi commuovo.  La partita inizia e tu ti trasformi, perdendo ogni parvenza di dolcezza mentre sbraiti e inciti e ti sbracci e ti metti le mani nei capelli (si fa per dire) e ti giri per non guardare l'ennesima ciabattata, starnazzando termini gergali il cui fine ultimo sconosco completamente, tipo "non darci di tacco/falla filtrare/sulla fascia/cerca il cross/assist assist, passala" ...Quando combinano qualcosa di buono, applaudi, sorridi, sei di nuovo tu, ma per la maggior parte del tempo è curioso vedere quanto accorato sia il tuo più sincero disperarti. Più tardi mi confesserai d'aver cercato di darti "un contegno" sapendo che ti stavo guardando.  I piccoli vincono, cambio della guardia, scendi in campo insieme ai loro papà. Dopo pochi minuti, sei l'unico che non sta per sputare un polmone o chiede con un fil di fiato una rianimazione cardiopolmonare, scambiandoti continuamente di squadra per equilibrare i goal. Ogni volta che segni mi viene da piangere, e mi sento una perfetta idiota visto che stai giocando animato dalla più autentica solidarietà (e forse, ma neanche tanto, pietà). L'incontro termina con nemmeno troppi danni, una caviglia slogata qua, un incisivo rotto là e tu te la ridi mentre i tuoi pulcini lamentano che far giocare te non era "regolamentare". A cena per recuperare le calorie perdute, i tuoi "bomber" vengono a interpellarti: Pulcino1: mister, ma lei è la tua fidanzata? P: ...sì, direi decisamente che lo è...Pulcino2: ... ... ... è proprio topa. Stiamo ancora ridendo di tale innocente (ma indubbiamente vera) espressione mentre viaggiamo in mezzo alla nebbia per raggiungere casa mia, l'indomani si lavora. E mi spiazzi, proponendomi di organizzare le nostre vite in maniera di poter iniziare a vivere sotto lo stesso tetto.