Imperfezioni

Post N° 45

                                    Joe, per te.  Finalmente hai realizzato il tuo sogno.

                              .

                                                         EVERYBODY SEARCH A ROOF 

.

Incantevole appartamento in  zona residenziale. Tre  locali più  servizi.  Box, cantina. Prezzo interessante.

“Se stavolta non lo piazzo, giuro che cambio lavoro”, pensava il Signor Lago mentre si aggiustava nervosamente la cravatta davanti allo specchio della camera da letto.

Da qualche anno svolgeva l’attività di agente immobiliare, ma fin da piccolo, la sua vera passione era l’audio: impazziva per amplificatori da centomila watt, sognava mixer audio da cinquecento canali, cavi, aste, microfoni, jack, woofer, subwoofer, cuffie, connettori e adattatori.

Ecco si, lui si sentiva un adattatore: faceva un lavoro, ne voleva fare un altro ma si adattava. Aspettava solo il momento buono per poter realizzare il suo sogno: fare il “tecnico del suono”.

Osservava la sua immagine riflessa allo specchio e intanto ripassava mentalmente le caratteristiche dell’ultimo appartamento da piazzare.

Nell’altra stanza, Janis Joplin ringhiava qualcosa dall’impianto stereo. Un famoso pezzo della sua preziosa collezione di dischi anni 70, intitolato “everybody search a root” (tutti quanti cercano le proprie radici) ma che la necessità aveva trasformato in “everybody search a roof” (tutti quanti cercano un tetto).

Un disco rarissimo, che non riuscireste a trovare nemmeno nel fornitissimo negozio di dischi del Grande Orecio.

Il Signor Lago lo ascoltava tutte le mattine, gli dava la giusta carica per iniziare la giornata e sperava fosse di buon auspicio.

La famiglia Brambilla al gran completo, lo stava aspettando in agenzia, pronta per il tour giornaliero.

Erano ormai due anni che se li scorrazzava per le vie di Milano alla ricerca di un appartamento che rispecchiasse i gusti e le esigenze di ciascun componente. Accontentarli tutti era un’impresa assai ardua e il Signor Lago non sapeva più che case pigliare.

La Signora Maria Teresa Brambilla, desiderava una vista mozzafiato.

Il figlio Mario, di anni diciotto, voleva una stanza con pareti in finta roccia a sbalzo, per le arrampicate sociali.

Il Signor Brambilla aveva la fissa del disimpegno. Per lui una casa senza disimpegno non era una casa.

Dopo anni e anni di onorata attività, ancora oggi il Signor Lago si chiede che cazzo sia il disimpegno e noi, purtroppo, non siamo in grado di rispondere.

-“Buongiorno Signor Brambilla. Ecco, ci siamo. L’appartamento è all’ultimo piano e, come potrà notare, il palazzo è costruito completamente in roccia grezza. Suo figlio può direttamente arrampicarsi da qui, senza usare l’ascensore. E per la sua signora una vista mozzafiato!”

-“Signor Lago, questo appartamento ha il disimpegno?” chiede serio il Signor Brambilla.

-       “Se permette, Signor Brambilla, prima vorrei farle vedere i locali principali. La cucina: guardi che bel boiler. Miscela che è una meraviglia: slider rosso acqua calda, slider blu acqua fredda. Insieme acqua tiepida.  Sembra quasi un mixerino a due canali. Nella camera da letto le posso tirare un cavo direttamente dal soggiorno, ci metto due flygth case della madonna e delle cuffie estraibili dal muro. L’acustica è importante sa? Naturalmente posso farle un impiantino di filodiffusione che anche mentre sta al cesso può ascoltare Vivaldi. L’equalizzatore starebbe benissimo li e per le ciabatte ci penso io. Se poi sua moglie ha voglia di fare una cantatina, le procuro due microfoni a capsula rotante. Se poi vuole esagerare, le monto un ring sul soffitto e lì al centro le metto un mixer a 58 canali con doppio avvitamento. Molto chic, le assicuro. Allora, Signor Brambilla, lo prende?”

-       “Scusi, caro Signor Lago, se lo lasci dire, lei ha proprio sbagliato mestiere. L’ho sempre detto io che lei ha delle orecchie strane… Comunque qui non c’è nessun disimpegno e io l’appartamento non lo prendo!”

Il Signor Lago ha un lampo negli occhi. Si toglie con foga la cravatta, si scioglie il codino, lancia il contratto dalla finestra e urla:

-       “Signor Brambilla,  lei oggi mi ha aperto gli occhi, anzi no, le orecchie! Non ne posso proprio più di questo lavoro! Ho deciso, da domani farò il fonico!!”

-          “Il fonico? Bene, già che c’è mi darebbe un’aggiustatina ai capelli?”